Arriva l’estate, ma il mercato immobiliare è freddo. Meno compravendite e lo stop questa volta coinvolge anche le grandi città. Una frenata che arriva dopo il -2,1% registrato nel quarto trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, i primi tre mesi del 2023 segnano un ulteriore -8,3%, con 166.745 transazioni (oltre 15 mila in meno rispetto al corrispettivo dell’anno precedente). Secondo l’analisi di Abitare Co., società di intermediazione e servizi immobiliari sulla base dei dati dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, nel primo trimestre 2023 a soffrire maggiormente sono i comuni capoluogo (-10,6%) rispetto ai non capoluoghi (-7,4%). E il calo maggiore si registra nei comuni capoluogo del Nord Ovest (-12,5%), mentre l’unico incremento si registra nei non capoluoghi delle Isole (+2,3%).
Il calo maggiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si registra a Bologna (1.264 transazioni, -23,9%) e Milano (5.920 transazioni, -22,9%). Ma anche nelle altre città il segno è sempre negativo, seppur in modo più contenuto: a Roma -10,3% (8.274 transazioni), a Firenze -9,4% (1.208 transazioni), a Torino -7,1% (3.552 transazioni), a Napoli -7,0% (1.952 transazioni), a Genova -5,5% (2.034 transazioni), a Palermo -4,4% (1.598 transazioni). « L’aumento dei tassi di interesse applicato ai mutui pesa sulle decisioni di acquisto delle famiglie e pare essersi esaurita la spinta della ricerca di spazi più ampi del periodo post pandemia: calano infatti gli acquisti degli appartamenti in generale, ma in particolare di quelli con superfici superiori ai 100 metri quadrati», commenta Alessandro Ghisolfi, responsabile del Centro studi di Abitare Co. Se ci saranno ripercussioni sui prezzi di vendita, dovremo aspettare probabilmente la seconda parte dell’anno per registrare un calo in primis delle abitazioni più vecchie e da ristrutturare».