Con l’obiettivo di sviluppare la gestione sostenibile delle risorse idriche, la marchigiana Starplast è diventata in pochi anni un punto di riferimento in Europa con soluzioni innovative in polietilene per la depurazione, il trattamento e il recupero dell’acqua in ambito civile e industriale, realizzate con la tecnica dello stampaggio rotazionale. Oltre allo stabilimento di Mercatale di Sassocorvaro Auditore (Pesaro Urbino), dal 2021 l’azienda opera anche con Ro.Me, nome di una seconda unità produttiva con sede a Lamezia Terme (Catanzaro), nata con l’obiettivo di servire in maniera più efficiente il mercato del Sud Italia e non solo. Ne parliamo con il titolare Stefano Grandicelli.
Domanda. Per quale motivo avete deciso di aprire una seconda unità produttiva a Lamezia Terme?
Per servire meglio il Sud Italia e l’area del Mediterraneo a Lamezia Terme operiamo con il nome di Ro.Me, acronimo che sta per Rotazionale Mediterraneo. L’azienda era già presente sul territorio e si occupava di stampaggio rotazionale, ma il suo business non è mai decollato del tutto. Con i soci della Ro.Me abbiamo accettato la sfida di rilanciare questa iniziativa imprenditoriale, coniugando i nostri reciproci interessi.
Qual è l’obbiettivo di Ro.Me?
Ro.Me produce per Starplast come terzista. Nel settore dello stampaggio rotazionale in Italia ci sono tante aziende che operano in conto terzi, molte delle quali posizionate al Centro Nord. Al Sud non c’è quasi nessuno, quindi Ro.Me potrebbe avere uno spazio molto competitivo sul mercato.
Quindi quali sono i mercati su cui vi concentrerete?
Il Sud è caratterizzato da una forte domanda di serbatoi dell’acqua. Anche se a partire dall’anno scorso la crisi idrica sta iniziando a farsi sentire anche al Nord, nel Sud Italia quello dello stoccaggio dell’acqua è un tema che è sempre esistito. Lo scopo di Starplast non è quello di conquistare questo mercato, comunque interessante, ma concentrarsi sul tema della depurazione delle acque. Ci sono realtà, come il Comune di Ragusa, dove il tema è molto sentito e si sta spingendo tantissimo per l’installazione di impianti per il recupero delle acque grigie.
Chi sono i clienti che commissionano questi impianti?
Sono strutture pubbliche stimolate dalle istituzioni locali. Poi il Sud, che vive di turismo, dovrebbe avere un interesse particolare nella preservazione del suo territorio e del suo mare. Come cita anche la Carta Europea dell’Acqua, documento redatto già nel 1968 dal Consiglio Europeo, e che in pochi conoscono, «l’acqua è un patrimonio comune il cui valore deve essere riconosciuto da tutti. Ciascuno ha il dovere di economizzarla e di utilizzarla con cura».
Quando ha preso il via l’iniziativa Starplast Ro.Me?
Circa due anni fa, siamo partiti con i soci della precedente gestione e con Stefano Cancellieri attuale amministratore unico che si occupa della gestione e dello sviluppo
dell’azienda. Successivamente si è aggiunta Giuseppina Ielapi, che si occupa della gestione, della logistica e delle vendite della sede di Lamezia Terme. Una ragazza giovane, che abbiamo scelto per le sue capacità, e che ha lavorato per un paio di anni nella sede Starplast di Mercatale di Sassocorvaro Auditore, così da ricevere una formazione adeguata per le sue attuali mansioni, in particolare, quello del supporto della clientela. L’attenzione ai giovani e la loro formazione è infatti da sempre un fattore di successo della Starplast.
Com’è avvenuto l’incontro con la Ro.Me?
Non è stato casuale. Sapevo dell’esistenza di questa azienda e l’ho contattata direttamente. Ho incontrato i soci e un po’ alla volta abbiamo messo insieme tutti i tasselli affinché si potesse realizzare questo progetto.
Quali prodotti sono realizzati nello stabilimento di Lamezia Terme?
L’azienda disponeva già di un impianto rotazionale, chiamato comunemente giostra, con una buona capacità media di produzione. Grazie a questo impianto riusciamo a realizzare gran parte dei prodotti della gamma Starplast. Ciò che non riusciamo a realizzare a Lamezia lo integriamo con lo stabilimento in provincia di Pesaro Urbino.
Quali regioni servite da Lamezia Terme?
Lamezia Terme è un punto strategico per il Sud Italia. Tracciando un cerchio ipotetico con un raggio di 300 chilometri, riusciamo a servire tranquillamente da Salerno fino a Lecce e quasi tutta la Sicilia.
Quali sono i prodotti più richiesti?
Al di là dei serbatoi, i prodotti più richiesti sono gli impianti per la depurazione, gli accumuli, i sistemi per il trattamento delle acque meteoriche, gli impianti di prima pioggia. Proprio per questi ultimi abbiamo completato una grossa fornitura presso l’aeroporto di Palermo di uno dei nostri fiori all’occhiello, cioè l’impianto deoliatore con Bypass integrato.
Quanto personale occupa l’azienda e qual è il suo trend di fatturato?
Il fatturato dell’azienda è in continua e costante crescita. Attualmente come organico abbiamo sei persone in produzione, un responsabile di produzione, un responsabile gestione clienti, alle quali si aggiungono le risorse che Starplast mette a disposizione dal punto di vista tecnico, produttivo e commerciale per continuare a garantire la puntualità delle consegne e il supporto alla progettazione.
Che obiettivo vi siete dati per Ro.Me?
Aumentare in maniera importante la presenza di Starplast al Sud, raddoppiando l’incidenza sul fatturato totale che ora è di circa il 25%. Fino all’anno scorso non abbiamo spinto più di tanto le vendite nel Sud Italia perché l’incidenza del trasporto per dei manufatti di così grandi dimensioni era troppo onerosa. Oggi, grazie allo stabilimento di Lamezia Terme, le prospettive cambiano in maniera significativa e quindi dobbiamo impegnarci per incrementare la nostra presenza e i rapporti con i rivenditori.
Quale consiglio darebbe ai rivenditori per trattare in modo adeguato la risorsa idrica?
La formazione è fondamentale. Bisogna sempre capire qual è la necessità del singolo utente e proporre la soluzione giusta per risparmiare in termini di efficacia e durabilità, anche se potrebbe costare di più in termini economici.
Sempre più spesso si parla del problema dell’acqua: che cosa prova di fronte a questa situazione?
In passato il problema non era tanto sentito, oggi ci stimola a insistere e migliorare. Da una parte mi sento orgoglioso: dobbiamo perseverare nella nostra mission e trovare nuove soluzioni, risolvendo anche situazioni difficili.
Che cosa apprezza dell’operatività al Sud?
C’è una grande spontaneità e accoglienza che si percepisce immediatamente. Se le persone sono rese partecipi e coinvolte nei progetti, possono dare veramente tanto.
Avete nuovi progetti nel cassetto?
Il nostro obiettivo e la nostra mission è rivolta al risparmio e recupero della risorsa idrica. Tutti i giorni cerchiamo di fare la nostra parte per infondere questa attenzione nel preservare un bene così prezioso, anche attraverso progetti importanti sul territorio e iniziative di formazione. Tra queste «l’Ape itinerante», uno showroom mobile per offrire al nostro partner la visione reale della gamma completa di produzione Starplast.
PRESENZA SUL TERRITORIO
Entrata nel 2021 in Starplast, Giuseppina Ielapi si occupa della logistica e del supporto/sviluppo dalla clientela del sud Italia. «Dopo un periodo di formazione di circa due anni, in cui mi sono occupata di logistica per il Centro Sud, isole comprese, da gennaio 2023 sono operativa nella sede di Lamezia Terme, per la quale sto iniziando a seguire anche l’aspetto commerciale. Essendo sul territorio, ho modo di avere maggiore contatto con i clienti e gestire al meglio anche le loro urgenze, per essere sempre i più efficienti e tempestivi possibile. Ricordo una volta che un cliente ci ha chiesto del materiale urgente e cinque minuti dopo il camion era pronto per essere caricato e consegnare pochissimo tempo dopo. Le numerose richieste arrivano prevalentemente da rivenditori, studi di progettazione e imprese installatrici: spesso riguardano informazioni tecniche, che noi diamo puntualmente con il supporto del nostro ufficio tecnico, altre volte riguardano la disponibilità del materiale. A Lamezia Terme abbiamo attualmente un’ampia gamma di serbatoi da esterno e materiale per edilizia ma ci stiamo attrezzando anche per allargare lo stock e arrivare a una integrazione totale».
SERBATOI SENZA CONFINI
Oltre a incrementare la sua presenza sul territorio nazionale, Starplast è presente in più di dieci Paesi europei, con un servizio celere e professionale e la garanzia di certificazioni sempre in linea con tutte le normative nazionali e internazionali. «Abbiamo iniziato con i Paesi dell’ex Jugoslavia, Grecia, Spagna e Canarie, e ora ci stiamo aprendo a nuovi mercati. Stiamo cominciando a lavorare con continuità con la Francia, dove abbiamo realizzato una fornitura di serbatoi da interro per i Giochi Olimpici 2024 di Parigi, e stiamo partecipando a tender internazionali molto importanti», racconta Fabio Dominici, responsabile vendite estero, gruppi e area Sud. «Abbiamo richieste da molti paesi tra cui Germania, Inghilterra, Norvegia, dove non sempre la tecnologia italiana riesce a riscuotere il successo che merita».
Quali sono i Paesi più importanti a livello di fatturato?
In questa fase Serbia, Slovenia, Croazia restano i più significativi. Molto importante è anche il lavoro che stiamo svolgendo in Portogallo e in Spagna, grazie al nostro partner portoghese. Gli altri paesi vengono seguiti dalla sede di Mercatale, anche se il potenziamento della gamma tramite Ro.Me e la sede di Lamezia Terme ci consentirà di seguire meglio i Paesi del bacino mediterraneo. Abbiamo iniziato una collaborazione importante anche in Marocco, e avere a disposizione a pochi chilometri il porto di Gioia Tauro è sicuramente un vantaggio.
Quali obiettivi vi siete dati per le attività di export?
L’obiettivo è far crescere l’estero nell’arco di due anni fino a raggiungere almeno il 30% del fatturato complessivo di Starplast. Quest’anno siamo partiti molto bene e si stanno cominciando a vedere risultati importanti. L’anno scorso eravamo attorno al 7%, a marzo 2023 siamo già oltre l’11%.
Quali sono le principali tipologie di prodotto oggetto di esportazione?
Lavoriamo bene sia con i serbatoi da interro sia da esterno, anche se il trasporto all’apparenza potrebbe penalizzare. Sono molto richiesti anche i sollevamenti e stiamo riscuotendo molta attenzione nei Paesi nordici con il trattamento delle acque, sia pluviali che grigie. È un tema molto sentito e la nostra tecnologia permette di rispondere a un mercato già pienamente vivace.
Quali sono i principali prodotti richiesti dai mercati esteri?
I grandi serbatoi classici e stiamo cominciando a lavorare bene anche con la depurazione dove ci sono da tenere in considerazione le varie normative internazionali. È vero che lavoriamo prevalentemente all’interno della comunità europea, per cui le linee guida sono abbastanza similari, ma ci sono delle eccezioni nazionali che siamo pronti a recepire e adattare al prodotto finito. E poi ci dà grosse soddisfazioni il settore dei sollevamenti, sia per le nostre produzioni sia per i progetti realizzati in collaborazione con importanti produttori di pompe a livello internazionale.
Quali sono le caratteristiche che vengono apprezzate di più dai vostri clienti esteri?
Sicuramente la qualità del prodotto e la sua architettura. Per i prodotti in polietilene la vera differenza la fa la struttura geometrica del manufatto. La resistenza dei prodotti Starplast è molto apprezzata. In più, per il settore dei sollevamenti, abbiamo sviluppato un sistema a doppia camera e accorgimenti particolari che rendono le nostre stazioni di sollevamento preferibili rispetto alla maggior parte della concorrenza.
Oltre al mercato estero, Lei si occupa anche dei rapporti con i gruppi della distribuzione italiani: per questo specifico canale, quali obiettivi vi siete dati?
Come Starplast stiamo crescendo moltissimo all’interno dei gruppi perché è importante per noi veicolare il marchio anche in questi cluster di grande rilevanza per il mercato. A livello di depurazione ci conoscono tutti, ma possiamo fare molto di più.