Confcommercio in trincea contro il Sistri, il sistema di tracciamento dei rifiuti rinviato più volte e osteggiato dalle imprese. Secondo un censimento condotto dall’associazione dei commercianti nel corso dei primi mesi di avvio del Sistri su un campione rappresentativo di imprese del trasporto e della gestione dei rifiuti, i primi comparti per ora interessati dalla prima fase di avvio di questo sistema, emergono dati preoccupanti. Nell’analisi di Confcommercio, infatti, risulta che le imprese hanno ridotto la propria attività con conseguente decremento del fatturato, quantificabile nel settore del trasporto in 20mila euro in media in un anno con picchi anche di 40mila. In alcune segnalazioni il minor fatturato è stato quantificato al 50%. Inoltre, il tempo per gestire le operazioni si è generalmente raddoppiato ed è stato necessario dedicare o assumere almeno una nuova risorsa per gestire la nuova piattaforma. Molti dispositivi apparentemente funzionanti per il tracciamento, dopo alcune operazioni, si sono bloccati rendendone necessaria la sostituzione. In tutti i casi si sono registrati tempi lunghissimi sia in caso di token (anche 8 giorni di attesa) che di black box (2 mesi) con conseguente danno per fermo mezzi. Il 30% è l’aumento medio registrato in termini di ore lavorative da dedicare a operazioni che prima si compivano molto più agevolmente con i vecchi adempimenti cartacei (registri e formulari). Basti pensare ai tempi di connessione troppo lunghi: per un semplice allineamento di dati anagrafici si è registrata, in alcuni casi, un’attesa anche 1 ora. Infine, sempre secondo Confcommercio, l’interoperabilità in molti casi non è stata praticabile e, anzi, nemmeno richiesta per gli eccessivi costi che l’azienda non sarebbe stata in grado di sostenere. La sostituzione del server, nuovi pc, nuova rete internet più veloce hanno comportato in media un costo di 10mila euro con picchi di 60mila.
Tutto questo ha indotto Confcommercio a protestare per la conferma del 3 marzo come data di avvio del Sistri anche per i produttori di rifiuti pericolosi. Fino al 31 dicembre 2014, infatti, le imprese saranno costrette a operare con un doppio regime adempimentale, dovendo cioè utilizzare sia i vecchi documenti cartacei che le nuove procedure informatiche. Un doppio canale che si muove nella direzione opposta rispetto alle esigenze di semplificazione e snellimento procedurale auspicato da Confcommercio e richiesto anche dall’Europa. Alla luce di tutto questo la richiesta dell’associazione è di sospendere il Sistri.