Case green per tutti. Forse. Il Parlamento europeo ha approvato la direttiva che impone la riqualificazione degli edifici. Ma non è l’ultima parola. Adesso la palla passa al trilogo, cioè alla contrattazione tra istituzioni europee. Da quella discussione scaturirà il testo definitivo che, poi, finirà sul tavolo dei governi e dei parlamenti degli Stati membri. Insomma, strada ce n’è ancora da fare, anche se l’indicazione del senso di marcia c’è. Non mancheranno le polemiche tra chi vede un’occasione per ridurre i consumi energetici e chi sottolinea il costo dell’operazione di aggiornamento edilizio.
In ogni caso il Parlamento europeo a Strasburgo ha visto prevalere i favorevoli alla strada green. Il testo in votazione era quello della commissione Itre, che è passato con 343 sì, 216 no e 78 astenuti. Insomma, non una maggioranza straripante, anche a causa della spaccatura all’interno dei Popolari. Tanto che sono stati approvati due emendamenti contrari alla linea del relatore, l’irlandese Ciaran Cuffe.
Il testo, in ogni caso, prevede la classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D entro il 2033 per gli edifici residenziali, con l’obiettivo di riqualificare subito il 15% degli edifici più energivori di classe G. Non sono bazzecole: in Italia sono circa 1,8 milioni di edifici residenziali su 12 milioni.