Di fronte alle sfide di un mondo in completa trasformazione, Wienerberger, gruppo internazionale di materiali da costruzione e soluzioni per infrastrutture con oltre 200 anni di esperienza, risponde con un’espressione che lega un sentimento di stupore e piacevole meraviglia a un universo di innovazione a 360 gradi, rivolta allo sviluppo di sistemi sempre più all’avanguardia per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni, mettendo il focus su sostenibilità, ricerca e sviluppo, logistica, digitalizzazione, sicurezza. Tutto questo è riassunto in WOW, acronimo di World of Wienerberger e slogan sotto cui si riuniscono le molteplici attività dell’azienda, guidate dai più elevati standard ambientali, sociali e di governance a livello mondiale e nazionale.
YouTrade ha incontrato nello stabilimento di Bubano (Bologna) Robert Lang, ceo della filiale italiana per scoprire le ultime novità e le strategie future dell’azienda.
Domanda. Il 2022 è stato un ottimo anno anche per il settore dei laterizi. Come si presenta il 2023?
Risposta. Sarà ancora un anno sfidante, ma ricco di opportunità da non sprecare, per cui si può solo essere ottimisti. Verso la fine del 2022 si sono cominciati a intravedere i primi segnali di rallentamento sul mercato e le voci sull’andamento macroeconomico davano un outlook negativo. Nelle ultime settimane le stime sul Pil sono state riviste, e al momento sembra scongiurato un rischio recessione. Certo, rispetto all’anno scorso il passo sarà diverso, ma soprattutto per l’Italia grazie ai fondi europei si apriranno grandi opportunità. È l’occasione che aspettavamo da tantissimo tempo per dare finalmente una svolta al mercato.
D. Wienerberger è un’impresa che utilizza il laterizio in modo innovativo. Fare ricerca e sviluppo dà sempre i suoi frutti?
R. È l’unico modo per fare innovazione. Wienerberger è presente in Italia da più di 20 anni, ma la casa madre esiste da più di 200 anni e il prodotto principale del gruppo è rimasto sempre il laterizio. Rimanere sul mercato per così tanto tempo è possibile solo facendo innovazione, elemento che fa parte del nostro Dna. Stiamo lavorando molto non solo sulla ricerca e sviluppo in termini di prodotto, ma anche sull’innovazione di processo. Il nostro obiettivo principale è facilitare la vita dei nostri clienti e di chi lavora con Wienerberger, quindi stiamo adottando una visione più ampia che ci permetta di ottimizzare il lavoro dell’azienda e dare valore aggiunto ai nostri stakeholder.
D. Ci sono differenze tra i prodotti distribuiti sul mercato italiano e quelli che si vendono negli altri Paesi?
R. Wienerberger è leader mondiale nel laterizio, tuttavia i prodotti distribuiti in Italia sono molto diversi da quelli che vendiamo negli altri Paesi, proprio perché si adattano alle specificità dei singoli mercati. Più si sale nel Nord Europa, più il focus si sposta sulla protezione dal freddo. Nel nostro territorio, invece, l’efficienza energetica deve guardare anche e soprattutto al periodo estivo, ponendo una maggior attenzione verso murature massive. Inoltre, un grande focus in Italia è la sicurezza sismica, al contrario di altri Paesi europei.
D. Come affrontate i temi dell’efficienza energetica?
R. Da sempre Wienerberger è molto forte nel mercato delle nuove costruzioni, con soluzioni che permettono il raggiungimento di elevate prestazioni anche senza cappotto. Tuttavia, sia il mercato sia le normative, dal Green Deal europeo alla nuova direttiva firmata qualche giorno fa sulle classi energetiche degli edifici, spingono verso il mercato della ristrutturazione. In quest’ottica, Wienerberger sta lavorando per espandere la propria presenza anche in questo settore, presentando interessanti novità di prodotto al Klimahouse 2023. La prima si chiama Isolclay, un pannello prefabbricato che combina laterizio facciavista con le prestazioni del poliuretano per il rivestimento in facciata. Un’altra riguarda un sistema fotovoltaico molto particolare, disponibile anche in un inedito colore terracotta, che consente di superare i vincoli architettonici spesso presenti su determinate tipologie di edifici o nei centri storici. Questo prodotto si chiama X-Roof ed è già venduto dal Gruppo Wienerberger in altri Paesi, principalmente in Olanda, con il marchio Wevolt: ora inizieremo a proporlo anche sul mercato italiano.
D. Qual è il target a cui sono destinati questi prodotti?
R. I progettisti e le imprese, oltre ai nostri partner della distribuzione. Ci aspettiamo una collaborazione con i rivenditori più attenti al settore delle energie alternative. L’idea non è quella di entrare in un mercato di massa, ma offrire una soluzione innovativa, non standard, in grado di dare un valore aggiunto.
D. Nel seno dell’espansione di Wienerberger nel mercato della ristrutturazione si inserisce anche il recente annuncio dell’interesse all’acquisizione del Gruppo Terreal, fornitore europeo nel settore delle soluzioni innovative per tetti ed energia solare: che cosa può dire a riguardo?
R. L’acquisizione di Terral sarebbe un grandissimo passo avanti, che ci permetterebbe di diventare interlocutore unico per i nostri partner per tutto ciò che riguarda l’involucro. Unendo le forze di queste due aziende storiche potremo raggiungere più velocemente gli ambiziosi target che ci siamo prefissati in termini di transizione ecologica. Si lavora da mesi a questa operazione, attualmente stiamo aspettando la risposta delle autorità Antitrust nei vari Paesi coinvolti. È una transazione importante, siamo ottimisti.
D. Come gestite l’aumento del costo delle materie prime e dell’energia?
R. Abbiamo una strategia di approvvigionamento a lungo termine e abbiamo rinnovato gli accordi con i nostri partner per ogni singolo materiale. Possiamo inoltre contare sul grande vantaggio competitivo di avere cave di proprietà da cui estrarre l’argilla, che ci consentono di essere più autonomi rispetto ai colleghi del settore ceramico che importavano il materiale dall’estero, specialmente dal Donbass, oggi scenario di guerra. Per quanto riguarda i costi energetici, la situazione continua nel segno dell’instabilità: oltre ai fattori geopolitici, si sommano anche temi legati alla transizione ecologica, quindi è un momento di grandi incertezze. Il nostro approccio è quello di diventare più autonomi continuando a puntare su fotovoltaico e autoproduzione di energia elettrica. Già oggi, tutta l’energia elettrica che utilizziamo nei nostri stabilimenti è 100% green.
D. Materie prime, energia elettrica, ma anche sostenibilità, digitalizzazione, logistica: sono tanti i settori coinvolti dal processo di innovazione. Cosa state facendo a riguardo?
R. Per rispondere alle richieste di un mercato e di normative in costante evoluzione, negli ultimi tre anni Wienerberger Italia ha ripensato al proprio setup interno non solo dal lato commerciale, ma anche per la parte operativa. Abbiamo instaurato una organizzazione a matrice in cui un team di esperti sui temi dell’energia, delle materie prime, della sostenibilità, della digitalizzazione e della sicurezza, lavora a fianco dei plant manager, responsabili delle attività quotidiane degli stabilimenti. Questa struttura che abbiamo creato serve anche per supportare la crescita di Wienerberger e dei suoi partner in maniera strategica, ampliando la gamma dei prodotti e uscendo dal focus sulle nuove costruzioni dei materiali tradizionali con cui l’azienda è conosciuta.
D. Un ulteriore salto di qualità lo state portando avanti con la digitalizzazione. In questo ambito come vi state muovendo e con quali obiettivi?
R. L’obiettivo non è la digitalizzazione in sé, ma liberare risorse per altre attività che danno valore aggiunto, dalla gestione degli ordini ai processi produttivi, facilitando la vita non solo ai dipendenti, ma a tutti coloro che lavorano con Wienerberger.
D. Un altro focus su cui l’azienda concentra la sua attenzione è quello della sostenibilità. Qual è il vostro approccio all’argomento e quali iniziative state portando avanti?
R. La sostenibilità è diventata parte integrale della nostra strategia, sia a livello locale che per tutto il Gruppo. Per una società quotata in Borsa la sostenibilità è oggi anche una esigenza finanziaria, ma io ritengo che sia in primis un obbligo nei confronti delle generazioni future. Ogni nostra decisione sugli investimenti, ogni macchina che compriamo, ogni nuovo prodotto che produciamo, passa da una valutazione degli aspetti di sostenibilità. Abbiamo tre pilastri che ci guidano: la decarbonizzazione, l’economia circolare e la biodiversità, e in tutti questi ambiti facciamo azioni concrete. L’anno scorso abbiamo anche pubblicato un report sulla sostenibilità dove, oltre a tracciare le strategie a lungo termine, abbiamo messo nero su bianco tutte le azioni che stiamo intraprendendo e gli obiettivi a breve termine.
D. Quali sono i prossimi step?
R. Abbiamo vari progetti in corso. Innanzitutto, per quanto riguarda la decarbonizzazione dei nostri processi produttivi, quest’anno intendiamo ridurre le emissioni di CO2 del 15% rispetto al 2020. Siamo già al 90% dell’obiettivo, e per colmare il restante 10% abbiamo un piano di azione molto concreto. Nel prossimo futuro saranno implementate delle nuove tecnologie come il biogas, ma la vera sfida sarà l’idrogeno, che potrà veramente fare la svolta nell’obiettivo di raggiungere la carbon neutrality ma richiede anche infrastrutture completamente diverse da quelle attualmente in uso.
HI-TECH TRA I MATTONI
L’innovazione in edilizia passa anche dalla digitalizzazione, spiega Enrico Lanconelli, responsabile Customer Service di Wienerberger Italia, che già da diversi anni ha implementato un processo di innovazione in ambito digitale, focalizzandosi principalmente sull’ottimizzazione della gestione degli ordini e della logistica.
«Oltre a una piattaforma dedicata di proprietà Wienerberger Italia, che ormai abbiamo da diversi anni, di recente abbiamo introdotto un aggiornamento molto importante che consente, un software che chiamiamo Robot, l’inserimento automatico degli ordini all’interno del nostro gestionale. Questo consente di gestire l’attività in maniera molto efficace, riducendo al contempo il rischio di errori. Il livello di controllo è molto elevato rispetto all’inserimento manuale», spiega il responsabile customer service dell’azienda.
Oltre ai commerciali interni dell’azienda, da un anno e mezzo il sistema è stato aperto anche ad alcuni clienti, che in questo modo hanno la possibilità di inserire gli ordini in prima persona, oltre ad avere accesso a tutta una serie di informazioni, come le schede tecniche dei prodotti, le informazioni sui materiali, i documenti di contabilità.
«Chi ha iniziato a utilizzare la nostra app non vuole più tornare indietro. Questo sistema consente anche ai rivenditori di fare i riordini molto più facilmente, avendo una sorta di webshop dedicato, e diventare parte attiva del mondo Wienerberger. L’idea nel lungo periodo è allargare la platea di rivenditori che accedono a questo servizio e ottimizzare sempre più il sistema anche per la gestione automatica dei riordini in base agli stock dei clienti. La nuova applicazione consentirà in futuro anche di migliorare l’aggiornamento dei listini in maniera molto più veloce rispetto a quanto avviene attualmente».
Un altro aspetto molto importante coinvolto dall’innovazione digitale è quello della logistica. «Abbiamo preso spunto dalla nostra casa madre che ha sviluppato un software molto puntuale per il tracking della merce. Nei Paesi in cui c’è una gestione diretta con i trasportatori Wienerberger ha studiato un’applicazione dedicata che consente di monitorare lo stato della merce da quando esce dallo stabilimento a quando è in transito, fino all’arrivo in cantiere. È uno strumento molto avanzato, già attivo in alcuni Paesi, a cui arriveremo anche in Italia tra qualche anno», aggiunge Lanconelli.
«In Italia abbiamo lavorato al monitoraggio delle operazioni di carico delle merci nello stabilimento di Bubano, e presto introdurremo questo sistema anche negli altri stabilimenti». Come funziona? Nel dettaglio, qualsiasi trasportatore che accede al nostro stabilimento può utilizzare uno schermo touch che gli consente di registrare in autonomia il suo ingresso e la sua uscita dall’area di carico. Il trasportatore è libero di fare il check-in e il check-out, ma deve avere un’informazione fondamentale: il numero di ordine.
«Sembra una banalità, ma tanti arrivano senza sapere cosa devono caricare. Per ovviare a questo problema, abbiamo iniziato a innovare il processo di gestione in modo da permettere al trasportatore di ricevere giorni prima il riferimento dell’ordine, creando un documento di trasporto che viene automaticamente inviato via mail anche al cliente. Sul documento sono riportati tutti i dettagli dell’ordine, il giorno in cui deve essere caricato, e un numero che il corriere deve inserire sul monitor nella fase di check-in insieme ai suoi dati. A quel punto viene stampato un buono di carico che permette al trasportatore di accedere all’area carico dove i carrellisti, dotati di un tablet collegato in tempo reale con il monitor, possono visualizzare in digitale l’ordine. Questo doppio controllo ci consente di operare con la massima sicurezza. Una volta completata la fase di carico, il trasportatore reinserisce i suoi dati per ricevere infine il Ddt, documento cartaceo obbligatorio che serve per trasportare le merci su strada».
L’innovazione digitale Wienerberger passa anche dal controllo automatizzato degli stock collegato a programmi di produzione, per garantire la disponibilità del prodotto in ogni periodo dell’anno, e il tracciamento Dop all’interno dei pacchi: ogni bancale ha un Qr code ben visibile, che permette ai clienti di trovare immediatamente le informazioni tecniche dei prodotti e scaricare le schede tecniche dal sito dell’azienda. «Ci siamo concentrati nel migliorare il customer per gestire le informazioni in maniera immediata e automatica, così da semplificare le tempistiche in modo strutturato, preciso e più chiaro per tutti».
SOSTENIBILITÀ COME BUSSOLA
Uno dei pilastri su cui si regge la strategia di Wienerberger per il presente e il futuro è la sostenibilità, che si declina su tre parole chiave: decarbonizzazione, economia circolare e biodiversità. Ma che cosa significa tutto questo per un’azienda che si occupa di laterizi? YouTrade lo ha chiesto a Eleonora Tu, che in Wienerberger ha proprio l’incarico di specialista della sostenibilità.
«Quella della specialista della sostenibilità è una figura abbastanza recente nel panorama industriale generale, che si differenzia a seconda del settore in cui si trova a operare. Il campo di azione è molto ampio, e nel mio caso specifico mi occupo di supportare tutti i processi che possono avere una ricaduta sulla parte di sostenibilità e impatto ambientale di Wienerberger Italia, finalizzati al raggiungimento di obiettivi molto precisi».
Uno di questi obiettivi prevede l’abbattimento del 15% delle emissioni di CO2 nel 2023 per il raggiungimento del quale l’azienda ha già tracciato una roadmap chiara ed efficace. «Le nostre azioni principali hanno riguardato gli additivi per migliorare la formulazione dei nostri impasti utilizzando materiali riciclati. Abbiamo lavorato anche per ottimizzare l’utilizzo dei forni, e tutta l’energia elettrica arriva già da fonti rinnovabili. Grande attenzione è stata riservata anche alla parte dell’approvvigionamento energetico, tanto che abbiamo montato impianti fotovoltaici su tre dei nostri quattro stabilimenti, e presto provvederemo anche al quarto. Naturalmente proseguiremo questo percorso che va verso la decarbonizzazione totale nei prossimi decenni».
Oltre alla decarbonizzazione, il progetto di sostenibilità dell’azienda è focalizzato anche sui temi dell’economia circolare, con un lavoro continuo orientato alla ricerca di materie prime sempre più sostenibili per produrre soluzioni in laterizio ecocompatibili, e della biodiversità, con diversi progetti per proteggere la flora e la fauna nei pressi degli impianti industriali.
«Abbiamo già avviato progetti presso gli stabilimenti di Bubano e Gattinara per massimizzare le aree verdi nelle aree di nostra proprietà. L’anno scorso abbiamo organizzato un evento per la piantumazione di alberi a Bubano che ha coinvolto le scuole locali, i dipendenti e le famiglie, che sarà replicato più avanti anche negli altri siti aziendali. Oltre a creare aree verdi, prevediamo anche di installare nidi per gli uccelli e continuare l’implementazione di arnie nei nostri stabilimenti».
Presso la cava di estrazione di argilla a Bubano, infatti, Wienerberger ha installato dieci arnie che ospitano circa 3-4 mila api a cassetta, insetti impollinatori fondamentali per il funzionamento dell’ecosistema e la protezione della biodiversità. «Ogni arnia può arrivare a produrre circa 20 chilogrammi di miele all’anno, certificato e biologico. A Terni invece, grazie agli ulivi presenti in cava, produciamo anche l’olio», aggiunge la manager.
«Per ogni sito abbiamo un ambasciatore della biodiversità, colleghi che ci aiutano a raggiungere gli obiettivi inseriti nella nostra Sustainability Roadmap. L’aspetto cruciale è portare avanti diverse tematiche contemporaneamente in un percorso di aggiornamento continuo. Vincere la sfida della transizione energetica ed ecologica, proponendo sempre un materiale di altissima qualità, è una delle complessità di questo lavoro, a cui si aggiunge la necessità di essere credibili e fare azioni concrete e tangibili, e non mere operazioni di marketing. In questo momento non c’è azienda che non dica di essere sostenibile, e all’esterno è difficile capire se un’azienda si sta impegnando davvero o meno. Proprio per questo abbiamo deciso di pubblicare un Sustainability Report in cui spieghiamo i nostri obiettivi e rendicontiamo le nostre azioni in totale trasparenza. Si tratta di un documento volontario e del tutto inedito nel panorama nazionale dei produttori di laterizi. Un modo per dimostrare quello che si è fatto e che si intende fare, e di prendersene anche la responsabilità».
Ma qual è il livello di sensibilità del mercato a questo tema? Come la filiera delle costruzioni, rivenditori in primis, stanno rispondendo a questa transizione green? «L’introduzione dei Cam in edilizia ha cambiato l’approccio alla sostenibilità in un tempo molto breve e oggi il tema dell’economia circolare è diventato un importante elemento di comunicazione all’interno del settore, a differenza di pochissimi anni fa», commenta Tu. «Ci hanno sorpreso positivamente i risultati di un sondaggio che abbiamo realizzato con i rivenditori edili italiani in cui emerge chiaramente che comincia a esserci un interesse per la sostenibilità. I distributori e i clienti stanno cominciando a capire che è un aspetto del business di cui devono tenere conto, in virtù della sensibilità sulla tematica o perché la normativa li spingerà sempre di più ad occuparsene».
SICUREZZA AL PRIMO POSTO
«La sicurezza è uno dei pilastri su cui si fonda Wienerberger», esordisce Lorenzo Metullio, Direttore di produzione e della ricerca e sviluppo. Garantire i più alti standard di salute e sicurezza sul lavoro è uno degli principali obiettivi che l’azienda persegue non solo nei confronti dei propri dipendenti, ma anche per tutti i clienti che accedono agli stabilimenti e che usano i prodotti nei cantieri.
«È difficile pensare a un’azienda di successo con tanti infortuni o dove la salute delle persone non è al primo posto, specialmente quando si ha a che fare con una produzione a ciclo continuo come la nostra. Oltre ad aver implementato dispositivi di protezione individuale per i lavoratori, proprio per ridurre i rischi al minimo, abbiamo delle procedure molto scrupolose per la messa in sicurezza delle macchine. All’interno di una fornace ci sono tantissime macchine ad avviamento automatico molto potenti, quindi abbiamo procedure di spegnimento che assicurano che tutte le energie siano inibite prima di fare un intervento di qualsiasi tipo, così che sia praticamente impossibile che la macchina per qualsiasi motivo, anche per l’errore di un altro operatore, possa muoversi con conseguenze potenzialmente fatali», spiega il direttore industriale.
Proprio perché la sicurezza è al centro della strategia aziendale, Wienerberger ha stilato una Safety Roadmap che prevede azioni di miglioramento anno su anno. «La sicurezza deve essere una cultura, si deve respirare nella vita quotidiana di tutti i giorni. Nessuno può essere escluso da questo valore. Lavorare in un contesto sicuro e attento alla salute significa avere la possibilità di identificarsi con un’azienda che ha un elevato contenuto etico. Per non essere improvvisati e caotici ci siamo dati un metodo per strutturare e misurare le nostre attività, seguendo una Safety Roadmap: una lista di attività sul tema sicurezza e salute che ogni anno viene presentata a tutti i lavoratori».
Tra le attività in programma ogni anno ci sono i Safety Day, giornate dedicate alla sicurezza in cui l’azienda si ferma per un giorno intero, anche gli stabilimenti produttivi (cosa non da poco per una realtà così strutturata come quella di Wienerberger), e tutti i dipendenti partecipano ad attività di training e corsi di formazione e sensibilizzazione alla sicurezza.
«Oltre a rappresentare un’inefficienza economica, fermare gli impianti non è così banale, ma mette in evidenza qual è la priorità dell’azienda per i suoi lavoratori», commenta Metullio. «Oltre ai Safety Day tutti i mesi i team di produzione fermano gli impianti per un’ora e fanno il punto sulla sicurezza con tutti i lavoratori raccogliendo eventuali segnalazioni. Solo nel 2022 sono state raccolte 715 segnalazioni e più dell’80% oggi sono già state evase. Questa attenzione costante alla sicurezza e questo sforzo di tutti per un continuo miglioramento ha l’obiettivo di abbattere i rischi e raggiungere lo zero infortuni».
Un’altra attività molto importante della Safety Roadmap Wienerberger è connessa al tema della salute: su base volontaria tutti i lavoratori hanno infatti a disposizione un check up medico gratuito per la valutazione del rischio cardiovascolare a opera di una struttura medica convenzionata. «Operare in un ambiente che premia la sicurezza e la salute consente di lavorare più serenamente. E anche l’immagine dell’azienda viene valorizzata: chi compra i prodotti Wienerberger sa che dietro c’è tutta questa attenzione. Anche questa è sostenibilità».
IL FOTOVOLTAICO GIUSTO PER STARE IN CENTRO
L’apertura di Wienerberger anche al mercato della ristrutturazione porta con sé due importanti novità di prodotto, che si inseriscono in modi diversi come risposta al tema dell’efficientamento energetico degli edifici. «Oltre ai nostri sistemi evoluti in laterizio per le nuove costruzioni, soluzioni massive che permettono di costruire edifici energeticamente efficienti senza bisogno di cappotti e materiali isolanti, Wienerberger ha in serbo due grandi novità che sono state presentate al Klimahouse 2023», anticipa Dario Mantovanelli, responsabile Commercial Excellence dell’azienda.
«La prima novità si chiama X-Roof ed è un sistema fotovoltaico della famiglia Wevolt particolarmente interessante per due motivi: può essere utilizzato anche in totale sostituzione delle tegole e, grazie all’inedita colorazione terracotta, disponibile oltre al classico modulo nero, diventa una soluzione interessante anche in contesti vincolati come i centri storici».
«La seconda soluzione si chiama invece Isolclay e si presenta come un pannello prefabbricato che abbina laterizi facciavista e poliuretano per il rivestimento delle facciate di edifici esistenti. L’isolante non è più esposto agli agenti atmosferici, ma protetto dai listelli, e la parete rivestita è esteticamente identica a quella di un edificio massivo in laterizio, con elevate prestazioni di isolamento, resistenza al fuoco e durabilità». La prefabbricazione aggiunge inoltre ulteriori vantaggi al prodotto, consentendo il massimo grado di personalizzazione. «Anche il progettista con esigenze particolari a livello di formati e colori può attingere da tutto il portfolio di soluzioni Wienerberger. Abbiamo una gamma di facciavista estremamente completa, che va dai colori più tradizionali a quelli più innovativi», spiega Mantovanelli.
«Aprirci a nuovi scenari è stata un’evoluzione naturale per Wienerberger: il laterizio rimane il focus storico dell’azienda ma per assecondare le richieste del mercato della ristrutturazione abbiamo ritenuto necessario muoverci in questa nuova direzione. La vendita del singolo prodotto diventa ora punto di partenza per proporre una gamma completa per l’involucro in ottica di sistema».
«In tutto questo il distributore avrà un ruolo chiave: la nostra esperienza sommata a quella delle rivendite e la nostra capacità di assistenza può veramente fare la differenza sul mercato in un processo winwin per entrambi. Grazie a uno staff di consulenti tecnici che si muovono sul territorio, facciamo promozione attiva dei nuovi materiali in modo da agevolare il rivenditore a valorizzarsi in un mercato di maggiore qualità e intercettare i progetti e cantieri più innovativi».
Ma i rivenditori sono pronti al cambiamento? «In passato c’era una maggior tendenza nell’effettuare gli ordini all’ultimo momento, poi il lockdown e la carenza di materiale hanno obbligato tutti a fermarsi e impostare una gestione diversa degli approvvigionamenti. Ho notato nei rivenditori, soprattutto quelli più strutturati, una maggiore visione a medio-lungo termine. E se in passato la domanda era spesso rivolta a materiali tradizionali, vedo oggi con piacere un cambio di mentalità e un atteggiamento più propositivo nel proporre ai propri clienti sistemi innovativi».