I recenti fenomeni legati alla pandemia e alla forte volatilità dei mercati, uniti a incentivi per l’innovazione in ottica Industria 4.0, hanno messo in discussione le logiche di organizzazione dei magazzini e della produzione, optando per un ricorso progressivo a una crescente adozione dell’automazione.
È necessario sottolineare che oggi l’automazione non deve essere vista come una funzione tecnica di efficientamento di un processo (fa aumentare la produzione rendendola più stabile), bensì come abilitatore della strategia. In altre parole, l’automazione è un catalizzatore in grado di consentire all’azienda di raggiungere gli obiettivi definiti da una strategia di medio o lungo termine.
Gli strumenti a disposizione sono molteplici e consentono un numero di soluzioni pressoché infinito, basti considerare ciò che è possibile realizzare mettendo insieme la rete, la robotica, lo sviluppo software e l’intelligenza artificiale.
Fino a pochi anni fa l’automazione era vista come un insieme di dispositivi elettromeccanici che lavoravano distanti e separati dalle attività umane. Oggi tecnologia e presenza umana condividono lo stesso ambiente.
Sistemi di visione guideranno dei robot antropomorfi in grado di riconoscere oggetti e prelevarli in modo opportuno, consegnandoli a un operatore per una lavorazione successiva (p.e. assemblaggio o imballaggio). I dispositivi indossabili (per esempio, occhiali, cuffie o esoscheletri), oltre ad aumentare l’ergonomia del lavoro, guideranno nelle scelte o nelle operazioni gli addetti abbattendo le probabilità di compiere errori.
I droni, invece, saranno usati per controllare il posizionamento della merce in un magazzino e per fare gli inventari. Nei magazzini i carrelli seguiranno gli operatori andandoli a supportare nelle attività di prelievo, senza che vi sia il bisogno di spostare manualmente, salire e scendere ripetutamente dal mezzo di movimentazione, laddove non sia possibile fare eseguire in piena autonomia le azioni da un robot (Amr, Autonomous Mobile Robot).
La semplificazione delle attività a carico di ciascun operatore permetterà di favorire l’intercambiabilità delle persone nella loro postazione di lavoro garantendo una maggiore flessibilità e una maggiore pianificazione delle attività in caso di un aumento del bisogno di forza lavoro o, viceversa, di una mancanza anche temporanea di personale, come accadde con la pandemia.
Con il progredire dell’intelligenza artificiale nell’ambito del machine learning, infine, le macchine dislocate in differenti parti del mondo saranno in grado di comunicare in tempo reale attraverso il cloud, condividendo esperienze e imparando le une dalle altre, evitando così che un problema accaduto in una di queste possa ripetersi o ripresentarsi nelle altre.
di Andrea Payaro, docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico – Ice (da YouTrade n. 133)