Con oltre trent’anni di esperienza acquisita nella produzione, sviluppo e commercializzazione di prodotti premiscelati e predosati per l’edilizia, Rapid Mix è pronta a crescere ancora di più con l’inaugurazione di un nuovo stabilimento produttivo a due passi da quello storico di Villanova sull’Arda, in provincia di Piacenza. Un progetto nato prima della pandemia e che vede la sua incoronazione dopo due anni di intenso lavoro, come racconta a YouTrade l’amministratore delegato, Paolo Achilli.
Domanda. Quali sono state le ragioni che vi hanno portato a raddoppiare l’impianto produttivo di Villanova sull’Arda?
Risposta. Il progetto dell’ampliamento era pronto già nel 2020, poi la pandemia ha purtroppo rallentato di qualche mese il processo di sviluppo. Rapid Mix è un’azienda che opera da oltre trent’anni sul mercato nazionale e che ha l’innovazione nel proprio Dna. Questo investimento da una parte mira ad aumentare la capacità produttiva, dall’altra ci consente di essere tecnologicamente all’avanguardia per offrire ai nostri clienti una qualità di prodotto e un’efficienza produttiva adeguata al momento storico che stiamo vivendo.
D. Qual è l’ammontare dell’investimento?
R. Nella sua globalità siamo intorno ai 5,5 milioni di euro.
D. Che cosa produce, in particolare, il nuovo impianto?
R. Il nuovo stabilimento, adiacente a quello storico di Villanova sull’Arda, si integra nell’attuale processo produttivo di premiscelati per edilizia. Nello specifico al nuovo impianto è stata assegnata la produzione dei prodotti a granulometria più fine, quindi le colle da cappotto, in questo momento molto attuali, e gli adesivi per piastrelle. Buona parte del resto della produzione viene mantenuta nello stabilimento già esistente.
D. Quali sono le caratteristiche del nuovo stabilimento?
R. Si tratta di un impianto a torre costruito su un’area di circa 6 mila metri quadrati, che abbiamo acquisito. Lo stabilimento occupa una superficie in pianta di circa 500 metri quadrati e ha un’altezza di 30 metri. La capacità produttiva annua può arrivare a 80 mila tonnellate l’anno, che si sommano alle 50 mila tonnellate prodotte nell’impianto già esistente e alle 50 mila tonnellate dello stabilimento Bmix che si trova vicino alla città di Piacenza.
D. A quali mercati è destinata la produzione?
R. Principalmente al mercato nazionale.
D. Come distribuite i prodotti?
R. Attraverso tre macro canali commerciali: la rivendita edile, i colorifici e la grande distribuzione.
D. Com’è il rapporto con i distributori di materiali per edilizia?
R. Molto schietto e diretto. Siamo una realtà con una filiera dirigenziale molto corta e questa è la nostra forza. C’è un rapporto consolidato con tantissimi clienti storici che comprano da più di trent’anni i nostri prodotti e riconoscono in noi un’azienda di qualità. Anche in questo momento di grande difficoltà, dove siamo costretti a rivedere costantemente i listini, c’è un rapporto di grande fiducia e ne siamo molto contenti.
D. Avete in programma iniziative particolari per le rivendite?
R. Purtroppo la pandemia ha bloccato in parte le attività che eravamo soliti svolgere in collaborazione con i nostri clienti. Sicuramente ricominceremo a fare attività di promozione nei punti vendita attraverso la nostra rete commerciale e attività di formazione attraverso la nostra assistenza tecnica. Negli anni queste attività hanno avuto sempre un grande appeal sia tra i nostri distributori che tra le imprese loro clienti.
D. Come è nata Rapid Mix?
R. L’azienda è nata nel 1984 dall’idea di quattro imprenditori, tra cui mio padre, Roberto Achilli, che hanno avuto l’intuizione e la capacità di sviluppare un legante a presa rapida premiscelato, di fatto un’esclusiva per il mercato dell’epoca. Da qui nasce il nome Rapid Mix e il primo prodotto, che tuttora è il nostro fiore all’occhiello, cioè il Super Rapid. Negli anni i quattro fondatori hanno sviluppato altre formulazioni e il catalogo è stato ampliato agli adesivi per piastrelle, agli autolivellanti, ai sottofondi. Nel 2007 la vecchia compagine sociale, in modo molto ambizioso e intelligente, ha deciso di effettuare un cambio generazionale e lasciare l’azienda ai figli. A trent’anni ho preso in mano la società in qualità di amministratore delegato e ho iniziato il mio percorso imprenditoriale.
D. Come si compone oggi l’assortimento di prodotti?
R. È molto completo e va dal nostro prodotto di punta, cioè il cemento rapido Super Rapid, alla gamma degli adesivi per piastrelle, per la preparazione dei sottofondi intesi come massetti e autolivellanti. Abbiamo poi una linea di malte speciali per il ripristino, strutturale e non, del calcestruzzo, una linea per l’impermeabilizzazione delle superfici, oltre a prodotti liquidi per la planarizzazione che vengono sempre prodotti nei nostri stabilimenti. Produciamo anche una linea di piccole confezioni, ad esempio il sacchetto da 5 chilogrammi, e con il marchio Innovamix produciamo una linea più decorativa legata alle pavimentazioni in resina.
D. Quali sono in questo momento i prodotti più richiesti?
R. Il mercato è ancora concentrato sui sistemi per la riqualificazione energetica, quindi le colle da cappotto la fanno ancora da padrone. In questi anni è diventato un prodotto molto importante in termini di volumi e c’è ancora una fortissima domanda. Facciamo un ottimo lavoro anche con le malte tradizionali da intonaco, i sottofondi e i massetti ad asciugamento rapido, e ovviamente con il cemento rapido che rimane il prodotto di punta dell’azienda e che continua a registrare ottimi riscontri.
D. L’azienda ha anche una specifica competenza nei predosati?
R. Sì, nel 2008 abbiamo fatto un importante investimento impiantistico con Bmix, una nostra azienda controllata che produce predosati in bisacco. Questi prodotti hanno una quantità di inerte molto importante, tra il 70-75%. Quindi, grazie alla collaborazione con un nostro fornitore, abbiamo deciso di costruire lo stabilimento produttivo direttamente all’interno di una cava, azzerando i costi per lo spostamento del materiale. Una scelta commercialmente intelligente ed ecologicamente sostenibile che dà ottimi risultati.
D. L’azienda controlla anche il marchio Innovamix. Di che si tratta?
R. È il marchio nato nel 2016 legato al mondo delle pavimentazioni decorative industriali in resina. All’interno del polo produttivo di Villanova d’Arda abbiamo uno stabilimento dedicato alla produzione di resine epossidiche poliuretaniche. Da anni siamo leader in questo mercato rivolto principalmente alla decorazione della casa.
D. Come va questo settore?
R. A differenza di tutti gli altri settori di cui ci occupiamo, che sono in fortissima crescita, quello delle pavimentazioni in resina sta vivendo un momento di flessione.
D. Secondo Lei per quale motivo?
R. A causa dei bonus il mercato è ancora molto focalizzato sulla riqualificazione degli esterni e molte imprese hanno preferito concentrarsi su questo settore. C’è anche una sostanziale carenza di manodopera e le pavimentazioni in resina richiedono applicatori altamente specializzati. Sono comunque convinto che il mercato tornerà a essere vivace, come lo era di fatto un anno fa.
D. Attualmente com’è organizzata l’azienda?
R. La nostra sede operativa e gli stabilimenti principali sono a Villanova sull’Arda, in provincia di Piacenza. Qui c’è anche il nostro laboratorio di ricerca e sviluppo. Abbiamo una rete vendita distribuita su tutto il territorio nazionale e abbiamo un ufficio commerciale a Pescara che utilizziamo come base per il mercato del Sud Italia.
D. Negli ultimi anni è cambiato qualcosa nell’organizzazione aziendale?
R. Ovviamente, come tante aziende abbiamo adottato lo smart working e attivato la formazione online. Dal punto di vista organizzativo, con l’aumentare della domanda che ha caratterizzato il mercato post-covid, abbiamo dovuto ottimizzare la logistica per essere sempre più puntuali nelle consegne. Le richieste, soprattutto negli ultimi mesi dello scorso anno, sono diventate molto più pressanti ed essere riusciti a gestire la situazione è stato sicuramente un punto vincente.
D. Quindi, una buona logistica è uno degli ingredienti della formula segreta per il successo. Ce ne sono altri?
R. Essere molto attenti alle esigenze dei clienti, conoscere bene il mercato e saperlo anticipare. La programmazione è la base di tutto, ma allo stesso tempo occorre essere molto flessibili per poter cogliere le contingenze del mercato in uno specifico momento e soddisfare le esigenze dei clienti.
D. La base dell’azienda è nel Piacentino. Qual è il vostro legame con il territorio?
R. È un rapporto molto forte. Io sono cresciuto a Villanova sull’Arda fin dall’infanzia, quindi c’è un legame affettivo solido. Anche per questo siamo diventati una società benefit.
D. Che cosa significa?
R. L’anno scorso abbiamo deciso di modificare il nostro statuto e diventare società benefit. Sostanzialmente significa che, oltre a darci obiettivi legati al profitto, la società investe anche sul territorio per migliorare le condizioni sociali e ambientali. Abbiamo voluto fortemente questo cambio di statuto perché siamo convinti che le aziende debbano in qualche modo restituire qualcosa al territorio in cui operano. La società benefit ci consente di valorizzare questa nostra volontà e portarla avanti nel tempo.
D. Avete già messo in campo delle attività legate a questo nuovo statuto?
R. Sì, Rapid Mix ha deciso di stipulare un accordo con la società 3Bee, una startup agri-tech fondata per proteggere la biodiversità e la qualità di vita degli impollinatori e delle api. Dato che il nostro territorio è una zona di frutteti, in cui il ruolo delle api è fondamentale per l’impollinazione, abbiamo adottato degli alveari e, grazie a una app innovativa, abbiamo modo di monitorare giornalmente la qualità della vita delle api. Stiamo inoltre dialogando con l‘amministrazione comunale del territorio per valutare progetti comuni a medio termine. Per il prossimo anno infine intendiamo supportare due atleti paralimpici che parteciperanno ai campionati di triathlon nazionali.
D. Fate anche un bilancio Esg?
R. Al momento non ancora, però è nei nostri obiettivi. Penso che nel prossimo biennio potremmo realizzarlo.
D. Qual è il vostro rapporto con il concetto di sostenibilità?
R. Abbiamo sempre avuto un’attenzione particolare alla sostenibilità, a partire dall’approvvigionamento delle materie prime. Abbiamo la fortuna di avere molti fornitori quasi a chilometro zero. I nostri inerti vengono acquistati a non più di 25 chilometri di distanza dal nostro polo produttivo per quanto riguarda Rapidmix, mentre per quanto riguarda Bmix siamo all’interno della stessa cava quindi spostiamo pochissimi camion. E questo riguarda anche il cemento, grazie alla presenza di numerose cementerie nei dintorni. Diciamo dunque che la nostra ubicazione, sulle rive del Po, ci consente di ridurre molto l’impatto del trasporto su gomma dei materiali. Sempre considerando l’impatto ambientale, il nuovo stabilimento produttivo che apriremo a Villanova sull’Arda è progettato per ridurre drasticamente le emissioni in atmosfera. Non ultimo, anche legato al tema dei costi energetici, a breve partirà un impianto fotovoltaico che consentirà di rendere autonomo tutto il polo di Villanova sull’Arda.
D. Quanto pesa il costo dell’energia?
R. Fino a sei mesi fa il costo dell’energia sul prodotto non aveva un’incidenza tale da muovere i listini. Tuttavia in questo momento il costo dell’energia elettrica è più che raddoppiato e sta iniziando ad avere un onere talmente alto che potrebbe impattare anche sul costo finale del prodotto. Stiamo cercando per quanto possibile di non trasferire i rincari sui prodotti, ma dobbiamo considerare anche i costi dell’energia legati ai nostri fornitori, aziende molto più energivore e pertanto costrette ad aumenti continui. Questi rialzi alla fine si riversano su di noi, che siamo a nostra volta costretti a trasferirli sul mercato. Se guardiamo come si stanno muovendo il cemento o gli inerti negli ultimi 12 mesi, ci troviamo di fronte ad aumenti mai visti nella storia.
D. A proposito di materiali, avete avuto difficoltà negli approvvigionamenti e qual è la situazione al momento?
R. Difficoltà in questo momento specifico non ce ne sono. Nell’ultimo trimestre 2021 e nel primo quadrimestre 2022 abbiamo vissuto una forte contrazione dell’offerta, con momenti molto difficili. Fortunatamente, grazie al supporto dei nostri fornitori storici e di alcuni nuovi partner, siamo riusciti a non fermare le produzioni. Non nascondo che c’è stato un momento, soprattutto nel primo trimestre 2022, di grande preoccupazione sul fronte degli approvvigionamenti in tutti i settori, dagli imballaggi alla chimica pura, in particolare le resine. Al momento la situazione sembra essersi assestata, ma permangono difficoltà per i listini in continuo aumento.
D. Un elemento molto importante è il packaging. Quanto conta la confezione in un prodotto base?
R. Vuol dire tanto. Già da qualche anno abbiamo rivisto completamente tutto il packaging dei nostri prodotti in sacco adottando un sistema di colori molto vivaci, come il giallo, l’arancione e il blu, che attraggono il cliente e saltano all’occhio all’interno del punto vendita. Ovviamente poi il packaging deve comunicare anche i plus di ogni prodotto. Da diverso tempo stiamo cercando di trovare soluzioni più ecologiche, utilizzando il più possibile materiali riciclati, dalla carta alla plastica. Allo stesso modo all’interno dei nostri stabilimenti cerchiamo di recuperare il più possibile il materiale, in modo da ridurre l’impatto sull’ambiente.
D. Avete in programma iniziative di marketing a breve-medio termine?
R. Dopo l’inaugurazione del secondo nostro polo produttivo a Villanova sull’Arda cominceremo un percorso di coinvolgimento delle scuole superiori, anche in collaborazione con la Scuola edile di Piacenza. Vogliamo invitare diverse classi degli istituti tecnici della zona per spiegare alle giovani leve come nascono e si producono i premiscelati per edilizia. Abbiamo in programma anche percorsi di visita aperti alla nostra clientela. Nel prossimo anno inviteremo un po’ per volta tutti i nostri 2 mila clienti per mostrare loro le novità.
D. Anche se servirebbe la sfera di cristallo, che cosa prevedete per il 2023?
R. Non è facile fare previsioni. Sicuramente ci sono nubi all’orizzonte però non voglio essere troppo pessimista. Veniamo da un anno e mezzo oggettivamente irripetibile per quanto riguarda i volumi e credo che il mercato nei prossimi mesi subirà una flessione, ma non penso si arriverà a un blocco totale. I macro indicatori non sono entusiasmanti, ma voglio rimanere ottimista.