Di fronte alle sfide di un mercato che cambia, Brevetti Montolit ha una certezza: specializzazione e semplificazione. L’obiettivo? Supportare i posatori di materiali lapidei nel loro lavoro quotidiano e affiancare i distributori con una strategia di ampio respiro che punti maggiormente al servizio e alla consulenza. Il tutto senza tralasciare lo sviluppo di macchine e utensili sempre più performanti, come la nuova tagliapiastrelle Masterpiuma Power Five (P5), presentata ufficialmente al Cersaie 2022 (Padiglione 31 – stand B61), in programma a Bologna dal 26 al 30 settembre.
Ne parliamo con l’amministratore delegato Vichi Montoli.
Domanda. Che cosa avete deciso di presentate in occasione di questa edizione di Cersaie?
Risposta. La nostra presenza è legata principalmente alla nuova tagliapiastrelle P5, lanciata sul mercato già a fine di marzo, ma presentata ufficialmente in fiera a Bologna. Questo prodotto rappresenta per noi un fiore all’occhiello, che condensa anni di sviluppo e di lavoro. Naturalmente ci sono altre novità a corollario, come particolari strumenti a supporto delle attività dei posatori nel segno di una sempre maggiore specializzazione. Si tratta di utensili diamantati di dettaglio, che permetteranno ai posatori di realizzare lavori a regola d’arte, venendo incontro alle loro esigenze sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista tecnico. Sempre più nei paesi professionalizzati, c’è richiesta di risultati garantiti a livello di posa e durabilità. Soprattutto per quanto riguarda le grandi lastre, non è raro incorrere nelle conseguenze di lavori eseguiti male o preparati in maniera non idonea. Proprio su questo punto a Cersaie proporremo un focus dedicato alla collaborazione che stiamo portando avanti con l’EUF, l’organizzazione europea che raggruppa tutte le scuole di formazione nazionali, di cui siamo partner tecnici, dedicato proprio alla posa delle lastre di maxi formato.
D. Quali sono le caratteristiche di punta della tagliapiastrelle P5?
R. Questa tagliapiastrelle è in grado di lavorare su tutti i tipi di ceramica, dal mosaico alle piastrelle più grandi, semplificando il lavoro dei posatori. In più, si tratta di una macchina prodotta con tutte le attenzioni possibili al rispetto ambientale e alla durabilità, è 100% riciclabile e molto robusta.
D. Perché la tagliapiastrelle P5 rappresenta il vostro prodotto trainante?
R. Storicamente, Brevetti Montolit si è sviluppata attorno al mondo del taglio dei materiali lapidei, quindi la tagliapiastrelle rimane il nostro prodotto di riferimento. L’abbiamo sviluppata in nuove dimensioni proprio per poter seguire gli sviluppi più recenti del settore ceramico.
D. A proposito di durabilità, quanto conta l’aspetto della solidità della macchina?
R. Se consideriamo il momento congiunturale, direi che è un aspetto molto importante, perché una macchina durevole vuol dire risparmio. Visti i tempi che corrono e le caratteristiche dei nuovi prodotti ceramici, che ormai raggiungono anche spessori di 2 centimetri, offrire macchine solide e in grado di dare risultati garantiti, rappresenta un valore aggiunto incredibile. La durabilità è un elemento incentivante anche per il canale del noleggio, che per il distributore può rappresentare un’opportunità in più. Soprattutto per le macchine molto grandi, che vengono utilizzate solo occasionalmente e che risultano impegnative non solo per il costo ma anche per l’ingombro.
D. Che tipo di servizio offrite ai rivenditori a supporto del servizio di noleggio?
R. Non gestiamo direttamente il servizio di noleggio, ma con la nostra forza vendita offriamo tutta la consulenza per permettere ai distributori di poterlo organizzare nella maniera più efficace, con il pacchetto di prodotti più opportuno e con tutta l’assistenza necessaria.
D. Com’è cambiato il mercato rispetto allo scorso anno?
R. Stiamo vivendo anni particolari, in cui si viene trascinati dagli eventi senza avere la possibilità di gestirli in prima persona. Fino all’anno scorso il problema riguardava soprattutto l’approvvigionamento e le consegne: si lavorava per essere il più efficaci ed efficienti possibili nella produzione e nella logistica, inseguendo una domanda tumultuosa e mettendo in secondo piano la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti, attività che è invece ripresa a partire dagli ultimi mesi del 2021. Ora, purtroppo, una nuova emergenza sta condizionando il mercato, in particolare quello della ceramica a cui siamo molto legati. A causa dell’aumento dei costi energetici, le aziende produttrici stanno spegnendo i forni o riducendo gli spessori, non per seguire nuove tendenze o aprirsi a nuovi canali, ma per necessità di sopravvivenza: devono scegliere tra immettere sul mercato prodotti a prezzi talmente alti da risultare invendibili oppure fermare gli impianti. Siamo di fronte a un mondo che sta cambiando molto velocemente e dobbiamo fare di tutto per restare al passo.
D. In questa situazione, come avete adeguato la vostra politica commerciale?
R. È un cambiamento che è in atto dal 2020, alla luce della concorrenza sempre più spietata dell’e-commerce sui singoli prodotti e del fatto che alcuni distributori compravano solo i prodotti più richiesti, realizzando praticamente solo vendite basate sulla domanda, senza proporre prodotti a corollario. A partire da questa considerazione abbiamo ripensato il ruolo del distributore, per far sì che tornasse ad avere una gamma di prodotti di richiamo per l’utente finale. A questo proposito abbiamo impostato un sistema di classificazione dei distributori in tre categorie: Basic, la cui offerta è rivolta ai prodotti base dell’offerta Brevetti Montolit; Silver, che invece possiede una gamma completa di prodotti per la posa dei formati standard; e, infine, Gold che ha una gamma completa di prodotti per la lavorazione di tutti i tipi di formati, dal mosaico alla maxi lastra da tre metri.
D. Quali sono le vostre previsioni per il 2023?
R. Come sempre punteremo sulle nostre forze con nuovi prodotti e nuove idee per stimolare un settore che ha ancora tanti spazi di crescita. Chiaramente se la guerra e la congiuntura energetica continueranno, dovremmo agire in difesa invece che in attacco, cercando di essere i più fluidi possibili per intercettare un mercato volubile.
D. Come pensate di chiudere il 2022?
R. L’obiettivo sarebbe chiudere in pareggio, ma non sarà facile. Ci sono tre variabili in gioco: fatturato, volumi e profitti. I volumi probabilmente vedranno una riduzione, il fatturato potrebbe anche restare sugli stessi livelli, mentre i margini saranno più risicati.
D. Uno dei segreti del successo delle vostre nuove macchine è la collaborazione con il Politecnico di Milano. Come sta proseguendo questa collaborazione?
R. È una partnership fondata su basi indipendenti dalla congiuntura che stiamo vivendo. Siamo partiti con una collaborazione con il Dipartimento di Chimica del Politecnico per lo studio dei materiali che compongono le ceramiche. Il lavoro sta adesso proseguendo con una collaborazione legata anche al design del prodotto. Quindi è un cantiere sempre aperto che ci sta aiutando tantissimo.
D. Con quali risultati?
R. Innanzitutto, con la soddisfazione di avere un partner affidabile e importante come il Politecnico di Milano. In secondo luogo la possibilità di mantenerci all’avanguardia nella ricerca. Facciamo del nostro meglio per restare sempre attuali in un mondo in costante movimento.
D. A proposito di innovazione, quali novità ci sono in tema di nuove formulazioni per quanto riguarda i materiali?
R. Sta cambiando tutto. Alla luce del fatto che alcune materie prime sono difficilmente reperibili e che i costi della logistica sono diventati ormai insostenibili, i produttori di ceramiche si stanno orientando su nuovi materiali. Non è detto che in un prossimo futuro le ceramiche non siano costruite con materie prime completamente diverse da quelle attuali, e che quindi si aprano scenari completamente inediti per il settore.
D. Quali possono essere le materie prime alternative a cui il settore può guardare?
R. Credo molto nelle possibilità offerte dal riciclo. Spesso c’è il problema dello smaltimento dei materiali di deriva o degli inerti legati alle ristrutturazioni: se qualcuno riuscisse a unire il recupero di questi materiali con lo sviluppo di nuove formulazioni per realizzare rivestimenti esteticamente e tecnicamente validi, potrebbe dar vita a una innovazione doppiamente vincente. Non ho idea di cosa può riservarci il futuro, ma sarà una rivoluzione anche per la nostra azienda.
D. Quali sono le nuove frontiere per le macchine da taglio?
R. Sicuramente la semplicità e la robustezza rimangono le caratteristiche fondamentali di ogni prodotto. Ogni macchina deve offrire garanzie di potenza, ma anche la capacità di trattare prodotti delicati. Poi direi l’adattabilità, legata anche alla nascita di nuovi materiali.
D. La congiuntura dell’economia, e di conseguenza dell’edilizia, è piuttosto complicata. Quali sono i principali problemi?
R. C’è tanta voglia di fare e di investire in edilizia, le agenzie immobiliari sono in fermento, purtroppo con la guerra in Ucraina è arrivata una doccia freddissima, con tutte le conseguenze economiche che ne sono derivate e la chiusura di determinati mercati, che oltretutto per noi erano in crescita.
D. Che cosa prevedete a livello di mercati internazionali?
R. La globalizzazione ha portato un mercato a vasi comunicanti. Diciamo che l’Italia in questo momento resta uno dei Paesi più resilienti, forse grazie agli incentivi, forse grazie al nostro Dna, che ci porta a facili entusiasmi. Al momento stiamo ancora vivendo sull’onda della ripresa, mentre altri paesi, come Germania o Francia, hanno cominciato fin da subito a razionalizzare e ridimensionare gli investimenti. C’è un altro fattore importantissimo da considerare: l’anno scorso tutta la filiera, visti i continui incrementi dei prezzi e le difficoltà di reperimento dei materiali, ha acquistato più del necessario. Adesso i magazzini sono pieni, c’è un’offerta maggiore della domanda, ma i prezzi sono talmente alti che non hanno più mercato. E torniamo al dubbio che sta attanagliando le aziende: produrre a prezzi alti, che sanno già essere fuori mercato, o rallentare la produzione e aspettare che si possa ritornare a un più sano equilibrio?
D. Come siete organizzati sotto il profilo della logistica interna ed esterna?
R. Sul fonte della logistica interna abbiamo superato il difficile periodo dell’anno scorso a pieni voti perché abbiamo avuto pochissimi vuoti. Per quanto riguarda la logistica esterna, i costi di approvvigionamento e di trasporto sono impazziti e non credo che diminuiranno. È una variabile in più che cerchiamo di gestire insieme ai nostri clienti, avendo la fortuna di avere un prodotto ad alto valore aggiunto. Penso che per ad altri mercati, sia una prova veramente difficile da superare.
D. C’è ancora carenza di qualche materia prima?
R. Siamo in fase di assestamento e la bolla speculativa si sta sgonfiando. Tuttavia, con i costi energetici così alti, alcune tipologie di aziende come le acciaierie o le fonderie, potrebbero ridurre i cicli di produzione. Quindi ci potrebbe essere non più una difficoltà di approvvigionamento legata alla domanda ma un calo dell’offerta.
D. Uno degli aspetti che attraversano l’economia è quello legato alla sostenibilità. Come affrontate questo trend?
R. La sostenibilità non è più un’opzione, ma un argomento con cui ci si confronta nel quotidiano. Brevetti Montolit ha avviato un progetto che coinvolgerà tutta la filiera aziendale. Nel giro di alcuni mesi andrà a regime per arrivare a un bilancio di sostenibilità, che coinvolgerà tutti a 360 gradi, dai dipendenti alla produzione, dai fornitori ai prodotti.
D. Prevedete anche una certificazione energetica?
R. Sì, ambiamo a un progetto che ci possa far conseguire una certificazione energetica e produrre un bilancio di sostenibilità. Non essendo un’azienda inquinante, è più una volontà interna che una necessità.
D. Brevetti Montolit ha sempre individuato il rivenditore come partner: come si raggiunge questo obiettivo?
R. Il rivenditore è sempre stato un elemento fondamentale della nostra catena distributiva. Adesso stiamo avviando un progetto di ampio respiro che sia in grado di cogliere le sfide attuali del mercato, sempre più insidiato dalle vendite online. Il mondo della distribuzione
sta cambiando in maniera radicale. Bisogna diversificare ed essere bravi ad attrarre i clienti, senza aspettare che entrino da soli in negozio.
D. Quindi, quale deve essere il ruolo del rivenditore oggi?
R. Il rivenditore deve offrire un valore aggiunto rispetto all’e-commerce: dare la possibilità di toccare il prodotto con mano, provarlo, offrire assistenza e consulenza. Bisogna togliersi dalla testa l’idea di poter competere sul prezzo, e iniziare a capire che la vera differenza consiste nei vantaggi che si è in grado di offrire al cliente: servizio, logistica, ampiezza di gamma, condizioni di pagamento. Solo così si può impostare con il cliente un rapporto continuativo e non occasionale.
GIUSEPPE SIMONETTI & C: PARTNERSHIP VINCENTE, SUPPORTO PERFETTO
Giuseppe Simonetti & C. è una rivendita partner gold di Brevetti Montolit. Il titolare, Cesare Simonetti, spiega il rapporto con l’azienda specializzata in strumenti per il taglio. «Collaboriamo da almeno vent’anni con Brevetti Montolit. Abbiamo a magazzino quasi tutti i loro prodotti, in modo da offrire ai nostri clienti la gamma più completa possibile, e seguiamo l’azienda anche nelle nuove proposte. Oltre alla tagliapiastrelle, l’azienda è molto forte nel settore dei diamantati con dischi e frese per qualsiasi tipologia di piastrelle e applicazione. Per i piastrellisti possiamo dire che Brevetti Montolit è il prodotto principe, una garanzia di qualità a livello di prestazioni e di risultati a regola d’arte».
Nata nel 1953, la rivendita Simonetti Giuseppe ha inaugurato nel 2019 un nuovo spazio moderno e funzionale di circa 16 mila metri quadrati nella zona industriale di Motta di Livenza (Treviso).
«La scelta di lavorare con Brevetti Montolit va indietro negli anni, ma si è sempre rivelata vincente. È una collaborazione che funziona e va avanti in maniera seria e continuativa, senza problemi e senza darci motivo di guardare altrove. Un agente di zona fa da trait d’union tra noi e l’azienda, offrendo anche un primo supporto tecnico. Telefonicamente poi l’azienda è sempre pronta a supportarci per una consulenza. La logistica è impeccabile, con consegne quasi immediate». Una partnership ad alto valore aggiunto, tanto che Simonetti ha scelto Brevetti Montolit come fornitore anche per Game, il consorzio di cui è presidente.
EDILSIVISA: UNA GARANIZA DI QUALITÀ
Fondata negli anni Ottanta a Napoli dalla famiglia Di Costanzo, Edilsivisa propone un’offerta completa di materiali per le costruzioni, dalle fondamenta alle finiture. Una panoramica a 360 gradi, in cui non possono mancare le attrezzature professionali per la lavorazione della ceramica e del materiale lapideo, fiore all’occhiello di Brevetti Montolit.
«Siamo Partner Gold di Brevetti Montolit, con cui lavoriamo ormai da sei-sette anni. Siamo forniti di tutto, dai dischi alle frese fino alle tagliapiastrelle. Il brand è da sé garanzia di qualità e rappresenta un grande valore aggiunto per la nostra rivendita, permettendoci di offrire ai clienti prodotti eccellenti ed efficienti, indispensabili per il lavoro di piastrellisti, cubettisti e marmisti», afferma il titolare Pietro Di Costanzo.
«Oltre alla qualità dei prodotti, apprezziamo la partnership con Brevetti Montolit anche per il supporto e la consulenza costante che è in grado di offrirci tramite i rappresentanti di zona, e la logistica efficiente che si traduce in tempi di consegna estremamente veloci».