Da più parti viene evidenziato come il mondo dell’edilizia si lasci coinvolgere ancora troppo lentamente dalle dinamiche della digitalizzazione e dalle tecnologie innovative. Eppure il digitale sta trasformando profondamente la nostra vita, quella delle nostre città e quella delle nostre abitazioni.
La motivazione di fondo risiede da una parte nella potenza di calcolo e di elaborazione dei dati cresciuta molto rapidamente, dall’altra nello sviluppo di tecnologie digitali sempre più friendly. Anzi, siamo di fronte a una forte accelerazione verso il digitale, evidenziato da molti esperti del settore, dovuta principalmente dalla forte relazione che si è instaurata tra macchina e uomo.
Stiamo parlando della «rete delle cose», meglio conosciuta come internet of things (Iot), nella quale l’intervento dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie farà evolvere questo fenomeno in modo esponenziale, creando in tal modo la «rete delle persone».
Pertanto, com’è possibile concepire, progettare e costruire città e organismi edilizi come se nulla fosse cambiato?
La prospettiva sarà quella di una visione sempre più digitalizzata del settore delle costruzioni e l’adozione di tecnologie innovative sempre più pervasive, consentendo in tal modo una reale crescita e un decisivo rilancio del settore delle costruzioni.
A prescindere da ogni previsione e valutazione, quello che è certo è la direzione a cui si tenderà: la smart city. Una città intelligente, capace di diffondere comportamenti etici, orientati alla condivisione di valori di solidarietà e del rispetto dell’ambiente attraverso pratiche di riciclo, di risparmio energetico, di mitigazione resiliente dei cambiamenti climatici e più in generale di utilizzo sostenibile delle risorse limitate.
Dunque, il costruire, come pure la distribuzione di materiali per l’edilizia, dovrà diventare inevitabilmente un’esperienza etica. Non rimane che farsi coinvolgere in modo radicale.
L’innovazione tecnologica dovrà coinvolgere anche il mondo dell’edilizia. Un terreno, quello delle nuove evoluzioni tecnologiche, che sta già modificando il mondo dell’industria e che dovrà obbligatoriamente trasformare anche l’intera filiera dell’edilizia.
Digitalizzazione, big data e realtà virtuale ne sono un esempio concreto. Per la prima è sufficiente pensare al Building Information Modelling (Bim), da intendersi non solo come rappresentazione digitale di tutto ciò che lo costituisce in fase di progettazione, ma anche nelle fasi di costruzione, compreso l’approvvigionamento e gestione.
Per i big data, dati informatici di grosse dimensioni, la questione è semplice. Si tratta di dotare un edificio di adeguata e diffusa sensoristica per raccogliere una mole importante di dati, al fine di estrarne valori significativi, come la gestione dei consumi.
Infine, in merito alla realtà virtuale che, per definizione simula la realtà effettiva e proietta l’utente all’interno di un mondo parallelo con la possibilità di interagire con gli oggetti presenti in esse, è possibile sperimentare visivamente la funzionalità, l’adattabilità e la fruibilità degli spazi progettati.
Il futuro dell’edilizia sarà fatto di più rapidità, più intelligenza, più interconnessione. In realtà, il presente ci segnala quanto di tutto ciò stia già accadendo. Basti pensare alla gamma di prodotti messi in campo dal settore della sensoristica, quali veri facilitatori di misurazione o di rilevamento di processi e fenomeni fisici.
La scelta è la più variegata. Sono disponibili prodotti per la misurazione di colore, livello o flusso di fluido, concentrazione di gas, rilevamento di immagini, campo magnetico, accelerazione o rotazione lineare, vibrazione, intensità luminosa, presenza di oggetti, distanza, temperatura, deformazione meccanica e tanti altri.
di Roberto Bolici – Professore associato in Tecnologia dell’Architettura, Politecnico di Milano (da YouTrade n. 131)