Con l’avvicinarsi alla scadenza di numerosi fondi immobiliari e con la crescente selettività del sistema creditizio e la diminuzione delle transazioni, nel mercato dei fondi immobiliari si è creato un clima ansiogeno che preoccupa gli operatori del settore.
Il mercato italiano soffre in questo periodo di scarsa attrattività sui mercati esteri, e i temi sul tappeto sono legati alla valorizzazione del patrimonio pubblico, ad investimenti in asset immobiliari alternativi e al repricing.
Tuttavia il primo semestre 2012 ha mostrato segnali tendenzialmente positivi. I volumi in termini di patrimonio e delle attività sono incrementati rispettivamente del 6,1% e del 4,2% su base annua, un dato riconducibile tuttavia ad una variazione del campione monitorato più che ad un effetto di mercato.
Al 30 giugno 2012 i 185 fondi immobiliari operativi censiti da Assogestioni/IPD hanno un patrimonio pari a 25,8 miliardi di euro, con un incremento rispetto a dicembre 2011 dell’ 1,4% (+6,1% sull’anno e +26,4% negli ultimi tre anni). Cresce comunque il numero di fondi (+6) e di prodotti (+22). In termini di tipologia, le quote di mercato rappresentate dai fondi riservati ad investitori qualificati si consolidano ulteriormente in termini numerici, di patrimonio complessivo e anche di totale attivo.
Rispetto a dicembre 2011, la variazione è del +2,8% e del +3,0% rispettivamente in termini di patrimonio e attività. Nel primo semestre 2012 i flussi di raccolta si attestano a 1,4 miliardi di euro, in aumento rispetto a quella registrata nel semestre precedente. Nonostante le dichiarate difficoltà operative, in realtà il sistema dei fondi appare solido, ovviamente con aspettative speculative inferiori a quelle del passato, ma pur sempre in crescita.