Con le casseforme Geoplast è stato costruito lo stadio del ghiaccio a Sochi, dove si stanno svolgendo i Giochi Olimpici 2014. Il filo rosso che collega tutto l’offering dell’azienda è dato dalla plastica, sulla quale la famiglia Pegoraro detiene un know how elevatissimo, fin da quando il papà Loris ha iniziato nel 1974 ad occuparsi di raccolta e rigenerazione di questo materiale.
Nel 1997 e arrivata la prima linea dedicata all’edilizia, il Modulo, cassero per realizzare le fondazioni ventilate, efficace contromisura per la eliminazione del gas radon. Da allora grazie alla creatività e alla capacità progettuale dell’azienda, la gamma prodotti si e via via completata con soluzioni per le costruzioni (Casseforme e Solai), il Verde (prati carrabili, giardini pensili e verde verticale), la Gestione delle Acque (bacini drenanti e di accumulo), lo Sport (superfici polivalenti per le diverse discipline).
“Si tratta di prodotti ad alta qualità e adatti ad ogni tipo di costruzione” argomenta Mirco Pegoraro, seconda generazione e Amministratore Delegato della Società dal 2002, “e questo ci consente di proporli in tutto il mondo. Siamo stabilmente presenti con nostre strutture in diversi paesi Europei ed Extraeuropei e attraverso una rete di distributori vendiamo in oltre 60 paesi”.
Come si fa innovazione, come nasce un nuovo prodotto in Geoplast?
“È importante saper cogliere i cambiamenti, da quelli generali, come quelli climatici, a quelli più piccoli e specifici per i quali molto spesso è sufficiente ascoltare con attenzione le persone che portano i loro bisogni. Innovazione significa saper rispondere a queste istanze”.
La sensibilità per il salute e il benessere si è sviluppata molto rapidamente negli ultimi anni; quale è la posizione di Geoplast a questo proposito?
“Tutto questo deve trovare pieno riscontro anche nel mondo delle costruzioni. Lo sviluppo sostenibile e il benessere dell’individuo sono al centro della nostra Vision: puntiamo sulla qualità e sulla capacità di proporre soluzioni per abitazioni più performanti, più sicure, che consentano una migliore qualità di vita. Mossi da questa convinzione abbiamo investito molto per mettere a punto prodotti che consentano di recuperare e riequilibrare il rapporto tra uomo e natura. Ciò si traduce, in estrema sintesi, in strutture per il verde pensile e verticale, in sistemi per mantenere la permeabilità del terreno anche in presenza della cementificazione (diretta e inevitabile conseguenza degli insediamenti umani), in elementi costruttivi come le casseforme in plastica che, essendo riutilizzabili e riciclabili, non incidono sulla deforestazione come invece capita con gli equivalenti prodotti in legno. Le fondazioni ventilate, i solai alleggeriti per rendere più sicure le abitazioni in caso di sisma e, ultime solo per ordine di elencazione, le superfici sportive polivalenti completano il quadro”.
Come si pone Geoplast tra mercato nazionale e mercati esteri?
Guardiamo ai mercati esteri con estremo interesse e il nostro business plan prevede che l’espansione Geoplast in Europa e fuori Europa continuerà anche nei prossimi anni. Questo non significa allentare la presa sul mercato italiano: crediamo invece che nel prossimo futuro ci siano grosse opportunità, proprio per la domanda di qualità, di innovazione e di specializzazione che il mondo delle costruzioni sta avanzando. Si tratta quindi di una sfida selettiva, ma abbiamo tutte le carte in regola per giocare la partita e vincerla.
Quali sono i cambiamenti necessari per crescere anche in un momento particolare come quello che sta attraversando il nostro paese?
Dò per scontata la qualità del prodotto e del servizio per soffermarmi su altri aspetti non meno importanti. È indispensabile rivedere profondamente il modello di business: produttore e distributore devono stringere una stretta alleanza e operare in sinergia per fare arrivare a tutti gli attori della filiera (progettisti, committenti, utilizzatori finali) il valore aggiunto che consente di distinguere l’offerta di qualità dal resto. Questo si ottiene solo superando l’idea che vedeva produttore e distributore “l’un contro l’altro armati” in un perenne antagonismo commerciale, per una nuova concezione in cui assieme definiscono e mettono in pratica azioni di sviluppo delle vendite.
Nel concreto come si realizza tutto questo? Può fare qualche esempio?
Il produttore ha la sua forza nella specializzazione e nella conoscenza del prodotto, il distributore conosce il territorio e i soggetti a cui questo prodotto va proposto. Una conoscenza senza l’altra oggi non basta più. Produttore e distributore devono lavorare assieme per favorire il sell-out. Corsi e seminari tecnici, campagne di comunicazione verso i target market di interesse, attività di pre e post vendita, supporto tecnico specialistico al distributore e ai suoi clienti, affiancamento di tecnici specializzati ai venditori esterni ed interni del punto vendita, relazione continua con i progettisti per far nascere la domanda di soluzioni avanzate e di qualità già nei capitolati, sono alcune possibili leve da usare.
Geoplast cosa sta facendo in questa direzione?
Presso la nostra sede e attivo un centro formativo, dotato di un auditorium di 60 posti e di uno showroom didattico in cui sono ambientate tutte le soluzioni Geoplast , dove teniamo seminari tecnici rivolti a rivenditori, progettisti, utilizzatori finali, associazioni di categoria e studenti. Siamo organizzati per portare i medesimi seminari anche sul territorio. Nel 2012 abbiamo inserito nel nostro organico 7 giovani ingegneri che si sono specializzati nelle diverse divisioni di prodotto e che sono a disposizione dei nostri distributori per dare il supporto necessario allo sviluppo delle loro – e quindi delle nostre – vendite. Lo scorso anno abbiamo poi assunto il Responsabile Risorse Umane ed Organizzazione, per rafforzare, anche attraverso processi aziendali solidi e strutturati, il gioco di squadra e le attività di miglioramento continuo partendo dai dati di perfomance aziendale.
Uno commento sulle prospettive 2014?
Lo scorso esercizio è stato positivo per Geoplast e anche il 2014 si prospetta un buon anno (previsione confermata anche dalla buona chiusura di gennaio) in cui lavoreremo anche per affiancare alla nostra attuale gamma prodotti, pensata prevalentemente per il nuovo, delle soluzioni per la ristrutturazione e la riqualificazione. Mio padre assieme a mia madre ha creato questa azienda e adesso spetta a me guidarla e continuare nel percorso di crescita che l’ha sempre contraddistinta.