Il settore dell’edilizia sembra aver recuperato le gravi perdite causate dalla crisi del settore immobiliare iniziata più di dieci anni fa. Oggi, i segnali sembrano buoni. Si registra una ripartenza più veloce se confrontata ad altri settori, a partire da quello edile tradizionale, complice anche l’avvio del comparto residenziale e la spinta dell’Europa verso un modello sostenibile dell’abitare.
Abitare e sostenibilità sembrano dunque tornare, in questa fase, insistentemente alla ribalta, complice la sana e aumentata sensibilità da parte delle persone, la forte spinta determinata dalle ingenti risorse messe in gioco dal Pnrr e le agevolazioni fiscali riconfermate nella nuova Legge di Bilancio 2022. Obiettivo: incentivare la transizione green con interventi ad alto efficientamento energetico.
In questo senso va ripensato il tema dell’abitare in maniera integrata. Non solo dal punto di vista quantitativo, ma considerando un principio di qualità degli interventi, che dovranno orientarsi verso l’utilizzo di tecnologie e materiali a impatto quasi zero.
Il legno, come sistema costruttivo, sarà certamente un’alternativa vincente per molti e forse una delle scorciatoie più battute per la riduzione entro il 2050 dell’inquinamento provocato dall’attività edilizia.
La distribuzione dei materiali per l’edilizia dovrà fare i conti con questo percorso e, quindi, attrezzarsi. Due le azioni da svolgere: stringere rapporti con i leader nel mercato del legno, per offrire soluzioni vincenti, e selezionare i produttori di materiali e componenti utili a integrare questo sistema costruttivo.
Guardando al comparto industriale delle costruzioni, l’Italia si posiziona al quarto posto in Europa per la produzione di edilizia in legno. Settore che consolida la sua quota di mercato e che vale ben 1,39 miliardi di euro, +3% rispetto al 2019.
Il Trentino-Alto Adige è la Regione che ospita le imprese più grandi specializzate nel settore e capaci di assorbire complessivamente il 49% della produzione complessiva. Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto sono le prime tre Regioni italiane in cui si costruisce di più con il legno (Fonte Federlegno).
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta una importantissima opportunità di sviluppo tanto nella riqualificazione dell’esistente quanto nei processi di nuova edificazione. Per comprenderne la rilevanza, è sufficiente fare riferimento alle risorse allocate dal Governo nel solo comparto dell’edilizia scolastica, che ammontano a circa 4,5 miliardi per la realizzazione di circa 1.800 interventi. I lavori relativi alla realizzazione delle nuove scuole devono essere aggiudicati entro il settembre 2023 e terminati entro e non oltre marzo 2026. Una tempistica stretta, che stando alle previsioni, favorirà il sistema costruttivo in legno.
Le soluzioni costruttive in legno richiedono l’integrazione di componenti in altro materiale per migliorare caratteristiche come la tenuta all’aria e al vento (telo di tenuta all’aria e telo traspirante antivento), il comfort termoigrometrico (isolamento termico e acustico per rumori aerei e impattivi), la protezione al fuoco (lastre protettive in cartongesso), la finitura superficiale interna (la più ricorrente è con pannelli in cartongesso che potranno essere applicati direttamente sul setto portante), la finitura esterna (di norma la parte ventilata o la finitura a cappotto) e tante altre.
Non resta che selezionare produttori qualificati, per garantire un intervento sempre più orientato alla sostenibilità.
di Roberto Bolici, Professore associato in Tecnologia dell’Architettura, Politecnico di Milano (da YouTrade n. 126)