Laterlite continua ad accelerare nella promozione di prodotti e servizi a supporto della filiera del mondo dell’edilizia e delle infrastrutture con l’annuncio della fusione per incorporazione delle sue controllate Gras Calce, Ruregold e Leca Sistemi. Da gennaio 2022 l’azienda opera infatti con un’unica partita Iva, quella di Laterlite, mantenendo la storicità dei marchi attraverso quattro divisioni specializzate nei core business per cui sono conosciute sul mercato.
L’amministratore delegato Gian Domenico Giovannini spiega a YouTrade le novità di questa operazione e i vantaggi che porterà al mondo della distribuzione edile.
Domanda. Laterlite ha costituito in poco tempo un polo integrato per l’edilizia. Qual è la strategia?
Risposta. Con le ultime due acquisizioni di Gras Calce, completata nel 2020, e di Ruregold nel 2019, il Gruppo Laterlite vuole porsi al mercato in maniera diversa. Non più solo come produttore di argilla espansa e premiscelati leggeri, ma come leader di mercato nella produzione di un’ampia gamma di soluzioni competitive, di qualità e sostenibili. A partire da gennaio, con la fusione per incorporazione di Laterite con le proprie controllate Gras Calce, Ruregold e Leca Sistemi, è nata un’unica azienda con quattro divisioni, per mantenere la storicità dei marchi, ognuna rappresentativa di una specifica eccellenza del mercato: Laterite per la produzione di argilla espansa e premiscelati leggeri, sottofondi e calcestruzzi; Gras Calce, inventrice del predosato, per malte bastarde, massetti e calcestruzzi; Ruregold per i rinforzi strutturali con tecnologia Frcm e Crm; Leca Sistemi, player di primo piano nel mercato dei blocchi in calcestruzzo vibrocompressi, sia tradizionali che alleggeriti.
D. Il prossimo passo vedrà una sinergia ancora più stretta tra i marchi. Come avverrà?
R. Le sinergie che stiamo sviluppando sono differenti in base al target di riferimento, a partire da quello della distribuzione edile. Si tratta di sinergie commerciali, di marketing, logistiche, oltre che iniziative sul fronte dei servizi con una struttura dedicata alla promozione dei nostri prodotti e lo sviluppo di un customer service tecnico in cantiere. Un servizio molto apprezzato sia dal mondo della progettazione che dal mondo della distribuzione edile, che in questo momento di particolare effervescenza del mercato ha sempre più bisogno di approfondire tematiche come quella del rinforzo strutturale.
D. Qual è il vantaggio di questa fusione per il Gruppo?
R. Innanzitutto, vi sarà una razionalizzazione produttiva e organizzativa, oltre allo sviluppo di sinergie commerciali e logistiche. Per il 2022 abbiamo un budget di investimenti di oltre 10 milioni di euro, che consentirà di sviluppare i quattro marchi con una struttura produttiva e logistica su tutto il territorio nazionale. In particolare lo stabilimento di Trezzo sull’Adda, in provincia di Milano, storicamente destinato alla produzione dei prodotti Gras Calce, sarà dedicato anche ai prodotti a marchio Leca e Ruregold, con l’obiettivo di diventare il polo produttivo di riferimento per tutta la Lombardia e il Nord Italia. Proprio qui in primavera ultimeremo il nuovo impianto per la produzione di premiscelati. Per quanto riguarda lo stabilimento di Parma, oggi dedicato ai prodotti Leca e Gras Calce, a breve vedrà l’inserimento anche dei prodotti Ruregold, e punta a diventare riferimento per il Centro Italia. Infine, un altro investimento importante riguarderà lo stabilimento Leca di Lentella, in Abruzzo, riferimento per il Centro-Sud, dove a breve inizierà la produzione anche dei prodotti predosati Gras Calce. I tre poli produttivi, sommati ai tre stabilimenti Leca Blocchi e al deposito in Sicilia, permette al Gruppo Laterlite di sviluppare una sinergia produttiva e logistica, che andr a beneficio di tutto il mercato e della distribuzione nazionale.
D. Ci sono vantaggi per i clienti?
R. I clienti potranno avvantaggiarsi di una semplificazione a livello commerciale e di una maggiore offerta integrata di prodotto.
D. Che cosa significa, nella pratica, una partita Iva unica?
R. Il processo di fusione è per incorporazione: rimane dunque la partita Iva storica di Laterite che assorbe quelle delle società Gras Calce, Ruregold e Leca Sistemi. Questo semplificherà il processo gestionale e amministrativo, sia del Gruppo che dei clienti. Una partita Iva unica significa una sola bolla, una sola fattura, una sola condizione di pagamento, un unico affidamento per il cliente. In caso di gruppi d’acquisto un unico contratto, magari con bonus differenti per le diverse divisioni. Insomma, una semplificazione a tutto tondo.
D. L’offerta integrata di prodotto in che modo si concretizza?
R. I rivenditori spesso ci contattano per ricevere consulenza per il consolidamento di vecchi solai in legno, acciaio o calcestruzzo. Attraverso il nostro customer service di cantiere è possibile individuare soluzioni che si intersecano sotto il denominatore comune della ristrutturazione, del consolidamento antisismico e della manutenzione straordinaria. Per esempio, nel caso del consolidamento di un solaio in legno o calcestruzzo, si può allargare il campo anche alle soluzioni per il consolidamento delle murature con i sistemi Crm o Frcm di Ruregold, al jacketing dei pilastri con il calcestruzzo Compact di Gras Calce o alla realizzazione di manufatti in ambienti aggressivi con l’Ultrabeton, sempre di Gras Calce. Questo vale anche per il mondo delle infrastrutture. Spesso Ruregold viene chiamata nell’ambito del consolidamento di ponti ad arco in muratura. Nello stesso contesto Laterite può offrire betoncini o calcestruzzi leggeri per gli impalcati.
D. E per i rivenditori che cosa cambia?
R. In termini commerciali stiamo sviluppando un progetto organizzativo che prevede una maggiore omogeneità nelle regole di gestione e approccio con la distribuzione. Storicamente le aziende del Gruppo avevano reti vendita diverse. Ove possibile unificheremo i riferimenti commerciali per sviluppare le sinergie tra le diverse divisioni, cercando di salvaguardare le competenze e specificità delle reti vendita e degli agenti e creando servizi a contorno. Per esempio, l’oasi tecnica di Gras Calce diventerà un evento formativo dedicato a tutte e quattro le divisioni del Gruppo. In base alle richieste e agli accordi con il rivenditore, l’agente potrà fare dimostrazioni e dare spiegazioni su tutti i prodotti del mondo Laterlite.
D. Oltre alle acquisizioni Laterlite ha investito anche sulla logistica. In che modo?
R. Per essere competitivi oggi sul mercato bisogna offrire un eccellente livello di servizio e anche dare disponibilità di prodotti in tempi rapidi. Con l’acquisizione di Gras Calce abbiamo preso possesso di una eccezionale piattaforma logistica di 20 mila metri quadri coperti nella provincia di Milano, che a nostro avviso sarà il mercato trainante nel prossimo quinquennio. A Parma abbiamo già ampliato e amplieremo ancora gli spazi dedicati alla logistica, e la stessa cosa succederà a Lentella, dove proprio in queste settimane stiamo allargando i piazzali e iniziando a impostare il nuovo impianto di predosati.
D. Avete in arrivo novità sotto il profilo dei prodotti?
R. Il momento è molto dinamico, per non dire frenetico, e questo costringe spesso a focalizzarsi sulle soluzioni già disponibili, ma abbiamo diverse novità in arrivo nell’ambito della ristrutturazione e del consolidamento. Si tratta di nuovi prodotti per il consolidamento della gamma Centrostorico di Laterite, che lanceremo verso marzo, e nuovi sistemi Ruregold studiati per rispondere alle esigenze del superbonus 110% e all’antiribaltamento delle pareti di tamponamento, che lanceremo nel corso del prossimo anno. Con Gras Calce stiamo invece lanciando una gamma di intonaci, anche strutturali sia a base cemento che calce idraulica Nhl, per il rinforzo e il ripristino delle murature.
D. I nuovi prodotti nascono più in cantiere o in laboratorio?
R. Dipende. Per Gras Calce è proprio l’artigiano e la manualità che guidano la ricerca e sviluppo dei nuovi prodotti, mentre in Ruregold la filosofia è diametralmente opposta e mette al primo posto le esigenze prestazionali richieste dai progettisti. Leca è un po’ a metà strada. Sono tutti approcci che vanno valorizzati, con l’obiettivo di offrire prodotti dall’elevato contenuto tecnico, ma caratterizzati da una posa in opera più snella e semplice.
D. Sotto il profilo commerciale ci sono novità per la distribuzione?
R. Con Ruregold stiamo lavorando a una road map per la distribuzione edile per i prodotti dedicati al rinforzo strutturale, soluzioni che storicamente erano più appannaggio delle imprese di posa specializzate. Tuttavia abbiamo notato da parte dei rivenditori un grande bisogno sia di cultura che di soluzioni, per cui abbiamo deciso di porci come interlocutori specializzati per supportare la distribuzione in questo specifico ambito, anche grazie al nuovo centro di formazione nato a Trezzo sull’Adda, che sta muovendo i primi passi nonostante le difficoltà imposte della pandemia. Il centro si pone l’obiettivo di divulgare la conoscenza sui sistemi di rinforzo strutturale, con un approccio sia tecnico che pratico.
D. Come impatterà sul mercato e sulla vostra offerta il rincaro dei prezzi delle materie prime?
R. L’anno scorso i prezzi sono saliti parecchio: oltre al cemento, sono aumentati i costi della plastica e del legno per gli imballaggi, oltre a tanti additivi. Negli ultimi tre-quattro mesi siamo di fronte a un rincaro impazzito dei costi energetici e del metano che utilizziamo per la produzione dell’argilla espansa. A ciò si aggiunge l’importante rincaro del cemento da gennaio. Stiamo vivendo un momento sicuramente complicato: come produttori abbiamo anche il compito di assorbire e mediare un po’ questi picchi, tuttavia le cifre sono davvero incredibili. Al momento abbiamo in corso una revisione dei listini, con aumenti che saranno rilasciati a cavallo dell’anno, che però non compensano i rincari energetici che stiamo subendo.
D. Prevedete che il crunch sui materiali continui o si allenti?
R. In Italia alla congiuntura internazionale si è sommato un momento particolarmente caldo dovuto agli incentivi fiscali, in particolare al superbonus 110%, soprattutto nelle regioni del Centro-Sud. Spero che la situazione si stemperi nei prossimi mesi, altrimenti diventerà davvero difficile lavorare e pianificare le attività.
D. Ci sono ripercussioni sul fronte della distribuzione?
R. Abbiamo lavorato molto per cercare di ridurre al minimo i disservizi. Abbiamo allungato i turni di consegna e i turni di produzione, abbiamo aumentato le scorte strategiche, ordinato il materiale per tempo. Quindi, tutto sommato siamo riusciti a rispondere bene alla situazione contingente. C’è da dire che la filiera è molto nervosa, le imprese hanno fretta di chiudere i lavori entro l’anno, e ogni tanto non riusciamo a star dietro alla domanda, specialmente quando le materie prime devono arrivare dall’estero. Abbiamo avuto qualche rallentamento in particolare per i consolidamenti strutturali, sempre però situazioni dipendenti dalla congiuntura internazionale.
D. Com’è andato il 2021?
R. Pensiamo di chiudere con una crescita oltre il 20%, in linea con i fatturati del 2019. Siamo molto soddisfatti, anche se la dinamica dei costi degli ultimi mesi ha creato un’erosione importante sui margini, a cui cercheremo di far fronte con una maggiore produttività e il riequilibrio dei listini a fine anno. Il mercato delle nuove costruzioni cresciuto in maniera abbastanza organica, ma è sul mondo della ristrutturazione, della manutenzione straordinaria e del rinforzo strutturale che si gioca la vera partita. I marchi Leca, Ruregold e Gras Calce sono cresciuti in maniera veramente importante, soprattutto in certe regioni del Sud Italia.
D. Quali sono le previsioni per il prossimo anno?
R. Entriamo nel prossimo anno con un mercato ancora molto vivace. Se guardiamo gli ultimi mesi del 2021, Laterlite è cresciuta del 20-25% rispetto ai già ottimi mesi di fine 2020. Riteniamo dunque che tutto il 2022, e buona parte del 2023, sarà un periodo molto caldo. L’unico dubbio riguarda questa dinamica di inflazione che rischia di bloccare alcuni lavori e rallentarne altri, a cui si somma la mancanza di materiali. È anche vero che la domanda è sostenuta dagli incentivi, che però hanno comunque una data di scadenza. Si vedrà, speriamo solo che non ci sia uno stop troppo brusco, ma una riduzione graduale.
D. Ci saranno ripercussioni con la rimodulazione dei superbonus?
R. Gli incentivi sono un’opportunità importante e il meccanismo della cessione del credito ha sbloccato tanti cantieri potenziali, ma con un costo insostenibile nel lungo periodo per i bilanci dello Stato. Il nostro auspicio è che ci sia una graduale trasformazione degli attuali incentivi in bonus strutturali per la transizione energetica, necessaria all’Italia per mettere in sicurezza il suo patrimonio edilizio e rispettare gli obiettivi di sostenibilità e lotta al climate change imposti dalla Ue. La filiera assieme ai legislatori dovrà procedere su questo indirizzo con strumenti organici, che durino più tempo e consentano una programmazione e una migliore gestione dei lavori.