La continua volatilità dei mercati: il prezzo delle materie prime, che rimane tra i più alti degli ultimi decenni, e il costo dei noli per il trasporto marittimo, hanno portato alla luce la necessità di analizzare e rivedere le strategie logistiche fino a oggi adottate.
Come reagire a questa situazione? La parola d’ordine rimane il controllo delle voci di costo al fine di poter rimanere competitivi in questo turbolento periodo economico.
Un primo suggerimento operativo si riferisce alla quantità di merce da acquistare, laddove fosse disponibile: grandi quantità o il minimo indispensabile? Per prendere una decisione è necessario fare una simulazione per calcolare quanto incide l’aumento del prezzo del componente sul prodotto finale.
Supponiamo di avere un bene C composto da due componenti: il componente A, che costituisce l’80% del prodotto finito, e il componente B che rappresenta il 20%. Come incide un aumento del 20% del prezzo di un componente sul prodotto finito C?
Per esempio, se il costo di A è pari a 90 euro e il costo di B è pari a 10 euro, di seguito
si fanno le due simulazioni (costo iniziale di C pari a 100):
• Aumento di A del 20%, allora il costo di A diviene 108 e il costo di C = 108 + 10 = 118 (+18%)
• Aumento di B del 20%, allora il costo di B diviene 12 e il costo di C = 90 + 12 = 102 (+2%)
L’acquisto di una grande quantità di B, anche se il prezzo è oggi sfavorevole, incide meno sul prodotto finito. Quindi, se in un prossimo futuro il prezzo diminuirà, l’incidenza sarà più contenuta.
Acquistando un lotto consistente di A vi è il rischio che, a seguito di una diminuzione del costo del bene, il prodotto finito C rischierebbe di rimanere invenduto in quanto il suo prezzo potrebbe rimanere alto e non essere più competitivo.
Prezzi di componenti molto alti di difficile approvvigionamento potrebbero essere le causali per valutare una sostituzione del componente stesso.
Recentemente, un’azienda in difficoltà nel reperire alluminio da usare nella produzione di lattine ha optato per un materiale diverso, realizzando dei contenitori in poliaccoppiato (alluminio + plastica + carta).
Altro suggerimento operativo è fare attenzione al materiale caricato su container. Trasportare merce senza pallet può aumentare la capacità del carico, ma i costi logistici possono aumentare.
Per scaricare un container da 40 piedi di merce sfusa possono essere necessarie quattro ore per quattro persone. Il costo dell’attività è pari a 384 euro (24 euro per ora uomo). Non usare il pallet può permettere fino a un 6% di merce trasportata in più.
Per esempio, nel caso di trasporto di moke da caffè, considerando un nolo pari a 3 mila euro, nel container da 40 piedi si riescono a trasportare 2.900 pezzi senza pallet, oppure 2.700 pezzi con pallet. Per scaricare la merce pallettizzata è sufficiente una persona e un tempo pari a 45 minuti (costo 20 euro).
Di seguito si calcolata l’incidenza del costo del trasporto per ogni singola moka da caff è trasportata:
• con pallet = (costo del nolo + costo scarico)/(pezzi trasportati) = (3000+20)/2700 = 3020 euro /2700 = 1,11
• senza pallet = (costo del nolo + costo scarico)/(pezzi trasportati) = (3000+384)/2700 = 3384 euro / 2900 = 1,17
L’incidenza del costo del trasporto per ogni pezzo è maggiore nel caso di trasporto senza pallet.
In conclusione, la volatilità e l’instabilità dei mercati necessita di approfondite analisi sui costi. Le parole chiave devono essere monitoraggio e consapevolezza.
di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico – Ice (da YouTrade n. 125)