L’intervento realizzato all’Ospedale di Chiari (Brescia), svolto insieme all’impresa bresciana Panizza 1914, realtà imprenditoriale multisettoriale, specializzata in strutture, edilizia e sicurezza sismica e cliente storico di Centredil, è stato un esempio di sinergia Leca-Ruregold e dell’ampia possibilità di soluzioni offerte dall’azienda.
Nel dettaglio è stato eseguito un rinforzo statico ed antisismico dei solai esistenti in putrelle e tavelloni, utilizzando il sistema Perimetro Forte di Leca Centrostorico per collegare la nuova soletta collaborante alle murature perimetrali.
Inoltre sono stati utilizzati i connettori Centrostorico in acciaio, per fare in modo che il getto di calcestruzzo collaborasse con le putrelle esistenti in ferro, e il calcestruzzo leggero strutturale Centrostorico, per eseguire la soletta collaborante garantendo elevata resistenza, ritiro compensato, ottima chiusura superficiale e minore sovraccarico sulla struttura esistente.
Inoltre sono stati eseguiti due interventi di rinforzo delle murature. Sulle murature interne è stato realizzato un intonaco armato moderno Crm, utilizzando dei connettori elicoidali inseriti a secco nella muratura, una rete in fibra di vetro da 400 g/m2 ed una malta M15 pompabile a base calce, per uno spessore complessivo di circa 3 centimetri.
Sulle murature esterne è stato invece eseguito un rinforzo in basso spessore (circa 1 centimetro) con il sistema Frcm, attraverso una rete in fibra di carbonio da 84 g/m2 e una malta da muratura a basso spessore (3-5 millimetri per mano) ad elevate prestazioni, con la funzione di matrice tra la fibra e la struttura muraria esistente, con l’aggiunta anche dei connettori a fiocco in fibra di carbonio.
I vantaggi delle soluzioni Leca e Ruregold per l’intervento di consolidamento dell’Ospedale di Chiari
Gianmario Panizza, project manager dell’impresa Panizza 1914, racconta a YouTrade, i vantaggi offerti dalle soluzioni Leca e Ruregold.
Domanda. A Chiari avete scelto prodotti Leca Centrostorico e Ruregold. Per quale impiego?
Risposta. Per questioni di funzionalità dell’ospedale, che doveva mantenere in essere le strutture preesistenti, si è scelto di procedere con l’adeguamento dei solai in tavelle di calcestruzzo risalenti ai primi del Novecento. Inoltre, si è intervenuto con adeguamenti sismici sui setti murari.
D. Come sono stati utilizzati i prodotti?
R. Tecnicamente si è proceduto a mettere a nudo le strutture di base: i travetti, solai e i paramenti murari sono stati ripuliti e scrostati in modo da verificarne la consistenza effettiva. Abbiamo trovato problemi soprattutto nei solai, formati da un doppio strato di tavelle. Con il passare degli anni e a seguito di modifiche impiantistiche, lo strato superiore era gravemente compromesso; in più tutti i residui delle precedenti demolizioni erano stati depositati nell’intercapedine. Un imprevisto non calcolato in fase di progettazione, che ci ha costretto a rivedere tutto l’intervento. Abbiamo pertanto dovuto rimuovere tutta la tavella superiore e il massetto di calcestruzzo, e ripulire i travetti. Per mantenere la tipologia di solaio esistente e alleggerire la struttura inizialmente si era pensato di procedere con la posa di blocchi di polistirolo e ricostruzione del travetto e della tavella superiore. Tuttavia, visto che i travetti erano in ferro, abbiamo preferito realizzare delle lamiere di collegamento e proseguire con il sistema Centrostorico Leca.
D. Qual è stato l’aspetto tecnico più difficile da superare?
R. Siccome siamo partiti da un progetto che è risultato non essere attinente alla situazione effettiva, abbiamo dovuto trovare un sistema alternativo in collaborazione con l’azienda, cercando una opzione che ci consentisse di risolvere il problema con un costo economico accettabile.
D. L’Istat indica in circa 2 milioni gli edifici costruiti prima del 1919. Quali sono i problemi maggiori per ristrutturare e consolidare questo tipo di costruzioni?
R. I problemi maggiori sono gli stessi di tutti gli edifici in Italia: la burocrazia e la scarsità di risorse, specialmente nel pubblico. Se si aggiunge che gli edifici costruiti prima del 1919 sono spesso vincolati dalla Soprintendenza, ci sono imposizioni che vanno rispettate, nonostante decisioni tecniche e architettoniche a volte piuttosto discutibili. Infine, c’è un problema a livello di maestranze: più si va verso una specializzazione degli interventi, più la capacità della manodopera è limitata. Nei lavori di restauro e riqualificazione di edifici storici, che hanno bisogno di una conoscenza più ampia, ci si trova spesso in difficoltà.
D. Quali sono le mosse giuste per affrontare questo tipo di lavoro?
R. Eliminare i problemi appena descritti potrebbe essere un buon inizio. Per quanto ci riguarda, abbiamo un nocciolo duro di manodopera specializzata e formata per affrontare ogni situazione di cantiere. Per gestire la parte burocratica abbiamo risorse dedicate, cosa che la maggior parte delle imprese non si può permettere. Non è più pensabile gestire un lavoro come succedeva qualche anno fa, bisogna essere strutturati.
D. Come si programma il lavoro di consolidamento di un edificio?
R. Non c’è un metodo standard. Diciamo che effettuare una analisi diagnostica e una progettazione esecutiva valida risolve buona parte dei problemi. Molte volte tuttavia ci troviamo di fronte a progetti che non hanno stretta attinenza con l’intervento da eseguire, con tutte le conseguenze del caso in fase di esecuzione: adeguamenti, prezzi che lievitano, nuove verifiche da effettuare.
D. Quanto contano i materiali che si utilizzano?
R. Sono fondamentali, ma è molto importante anche l’assistenza. A volte si ha a che fare con prodotti che non sono di uso quotidiano, soprattutto nei restauri. In più ogni cantiere è diverso, non c’è mai uno standard. Quindi, oltre materiali performanti, è assolutamente necessario poter disporre di un’assistenza continua in cantiere, almeno nella fase iniziale dell’intervento.
MATERIALI IMPIEGATI
Divisione Leca Centrostorico
• Connettori Perimetrali Centrostorico
• Connettori Acciaio Centrostorico
• Calcestruzzo Centrostorico
Dvisione Ruregold
• Rete in fibra di vetro Ruregold G-mesh 400
• Malta a base calce Ruregold MX-CP Calce
• Rete in fibra di carbonio Ruregold C-mesh 42/42
• Malta per rete in carbonio Ruregold MX-C25 Muratura