Immobiliare, il superbonus spinge il business

Il superbonus 110% batte la pandemia, perlomeno riguardo il mercato immobiliare italiano. È emerso nell’ambito del Salone professionale Wood Experience alla Fiera di Verona, in un dibattito con i presidenti della Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari di Verona, Padova, Venezia e Treviso in un convegno che ha anche affrontato i temi della ecosostenibilità e della smart house.

Secondo Silvia Dell’Uomo, presidente Fimaa Padova e componente di giunta nazionale, «grazie alla presenza di giardino o terrazzo sono tornate in auge case rimaste per anni invendibili. Rispetto alle procedure per l’accesso agli atti indispensabili per il bonus 110%, in provincia di Padova i tempi sono di tre mesi, ma so di altre parti d’Italia dove si arriva anche a otto. E oltre a questo problema c’è la difficoltà di reperimento dei materiali».

«Le seconde case sul lago di Garda sono tornate di grande interesse non solo per tedeschi e austriaci che prima del Covid costituivano il 90% dei compratori, ma anche per veneti ed emiliani. Si torna a parlare di villeggiatura e non più solo di vacanze, proprio per la nuova esigenza di stare a contatto con la salubrità della natura», ha aggiunto Francesco Gentili, presidente Fimaa Verona e consigliere nazionale. E con la crescita della domanda aumentano naturalmente anche i prezzi.

 Mauro Posocco, presidente Fimaa Treviso, presidente ad interim Fimaa Veneto si è concentrato sulla casa smart: «Qualcuno la richiede, ma ci vorrà ancora tempo per una domanda generalizzata anche perché serve prima un cambio di mentalità. Rispetto al Bonus 110% invece va detto che, nonostante se ne parli da molti mesi, siamo appena partiti, e nel frattempo i prezzi dei materiali raddoppiano, complice anche un’informazione inesatta che ha parlato di gratuità degli interventi, portando molti a richiederli». E Alessandro Simonetto, presidente Fimaa Venezia e vicepresidente nazionale ha sottolineato che il superbonus si unisce, nel Veneto, al Piano Casa 1, 2 e 3. «Ci aspettiamo la riqualificazione energetica, la transizione ecologica e immobiliare; anche considerando che il patrimonio immobiliare italiano è tra i più vecchi d’Europa e che le riqualificazioni determineranno incrementi di valore». Poi dovremo riqualificare i quartieri, i centri storici – suggerisce Simonetto -, ricordando che le domande di Superbonus hanno riguardato 25 mila condomini e 40 mila abitazioni private.

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