Diffusi i dati di settore per il comparto lapideo italiano 2021, nei giorni in cui a Veronafiere si apre Marmomac, il Salone internazionale di marmo, tecnologie e design, che torna in presenza dopo lo stop del 2020 imposto dall’emergenza sanitaria.
Le statistiche, elaborate dal Centro Studi di Confindustria Marmomacchine, l’associazione nazionale di riferimento del settore, sono relative ai primi sei mesi dell’anno e certificano un forte “rimbalzo” delle esportazioni dell’industria lapidea e tecno-marmifera italiana, che rappresentano oltre il 70% del fatturato complessivo del settore.
Dopo le difficoltà del 2020 sia le vendite all’estero di pietre naturali (+33,6% l’incremento rispetto al 1° semestre 2020), che delle relative tecnologie d’estrazione e lavorazione (+38,8%), hanno pienamente recuperato, a livello semestrale, i valori pre-pandemici. In crescita anche le vendite in Italia.
«Nel primo semestre del 2021 l’industria lapidea e tecno-marmifera italiana, da sempre tra i comparti più dinamici del made in Italy, ha saputo intercettare le opportunità offerte dalla ripresa dell’economica e degli scambi internazionali, accelerando nel suo percorso di ripresa dell’export già intrapreso nella seconda metà del 2020», commenta al Flavio Marabelli, Presidente Onorario di Confindustria Marmomacchine. «Va inoltre segnalato il deciso recupero delle consegne sul mercato interno, che sempre nei primi sei mesi dell’anno sono cresciute circa del 40% per i materiali lapidei e intorno al 50% per le tecnologie, per un totale di 670 milioni di euro. Se questo trend positivo, sia sul fronte domestico che soprattutto su quello dell’export, dovesse confermarsi anche nel secondo semestre, il comparto tecno-lapideo italiano, al netto di tutte le incognite legate all’evolversi della pandemia a livello mondiale, potrebbe chiudere il 2021 vicino ai livelli del 2019, quando le nostre aziende sono state capaci di generare un fatturato di 4 miliardi di euro, con un valore delle esportazioni di quasi 3 miliardi e un saldo commerciale annuo attivo di 2,5 miliardi».
Export marmi, graniti e pietre naturali 2021
Nella prima metà dell’anno le vendite all’estero di marmi, graniti e pietre naturali in genere, comprendendo sia i prodotti grezzi che i lavorati, sono aumentate in valore del 33,6% rispetto allo stesso periodo del 2020 – un dato che risente anche del confronto con i punti di minimo toccati in marzo e aprile, durante la fase di fermo dell’attività produttiva -, raggiungendo gli 880,5 milioni di euro. Con questo recupero l’export del comparto lapideo nazionale si è riportato sui livelli semestrali pre-pandemici (+1% la differenza rispetto ai primi sei mesi del 2019).
A registrare la crescita maggiore sono state le esportazioni di prodotto grezzo (+54,2%, per 186,1 milioni di euro), con la Cina che rimane il primo acquirente di blocchi di marmo dall’Italia, con una quota di oltre il 50%, pari a 101,4 milioni di euro, e ha aumentato le sue importazioni dell’83,5%.
In forte aumento anche le vendite di lavorati, che rappresentano in valore quasi l’80% dell’export, che nei primi sei mesi dell’anno hanno fatto segnare un +28,9%, per complessivi 696,4 milioni di euro.
Gli Stati Uniti si sono confermati la prima area di destinazione di lastre e prodotti finiti italiani, aumentando il loro import del 40,8% (per 182,8 milioni), ma hanno fatto registrare una crescita a doppia cifra tutti i principali mercati di riferimento, in particolare quelli europei: Germania (+14,8%, 72,8 milioni), Svizzera (+14,9%, 45,4 milioni), Francia (+39,8%, 41,1 milioni), Regno Unito (+82,5%, 33,5 milioni) e Austria (+48,6%, 21 milioni).
Molto bene anche l’export verso la Cina (+53,5%, 17,2 milioni) e gli Emirati Arabi Uniti(+39,4%, 16,5 milioni), mentre è rimasto stabile in Qatar (16,6 milioni) e ha subito un arretramento in Arabia Saudita (-30,6%, 22,2 milioni), che era stato tra i pochi mercati in crescita lo scorso anno.
La prima parte dell’anno si è rivelata estremamente positiva anche per l’industria italiana dei produttori di macchine, impianti, attrezzature e consumabili per la lavorazione delle pietre naturali, che nel primo semestre 2021 ha fatto segnare un aumento delle vendite all’estero del 38,8% rispetto al periodo gennaio-giugno del 2020, recuperando i livelli di export precedenti la crisi pandemica (+2,6% la differenza rispetto ai primi sei mesi del 2019).
Anche per quanto concerne le tecnologie lapidee Made in Italy a trainare la ripresa delle esportazioni sono stati gli Stati Uniti, che grazie a un incremento degli ordinativi del 58% rimangono il primo mercato di destinazione con 75,2 milioni di euro di import.
Molto forte l’incremento dell’export settoriale anche verso tutti i principali Paesi europei, soprattutto nel Regno Unito (+262%, per complessivi 32,2 milioni) e in Polonia (+125,7%, 28,6 milioni), ma anche in Germania (+69,5%, 27 milioni), Portogallo (+111,4%, 26,4 milioni) e Francia (+40%, 21,7 milioni), mentre è in leggera flessione in Spagna (-2,6%, comunque terzo buyer con 34,7 milioni).
Tra i mercati extraeuropei si segnala l’andamento delle vendite di macchine e attrezzature in Canada (+160,8%, 19,3 milioni) e in Cina (+208%, 17,7 milioni), mentre sono diminuite sensibilmente in Egitto (-52,8%, dopo i forti incrementi degli ultimi anni), che tuttavia con importazioni per 35,9 milioni rimane al secondo posto tra le destinazioni settoriali.