Ripresa del settore delle costruzioni del 7,5% per il 2021 (e a inizio anno era prevedibile una ripresa del 3,6%), il settore del recupero (ristrutturazioni) residenziale crescerà del 12,7%, le nuove costruzioni cresceranno del 9,6%. Non solo: l’onda lunga della ripresa si protrarrà anche per il 2022 con +9% per il recupero e +6% per le nuove costruzioni. È il quadro a tinta rosa dipinto dall’Ufficio Studi Economici di Uicmi, contenuto nel recente aggiornamento semestrale (Rapporto sul mercato dell’involucro edilizio 2020), che contiene le previsioni di chiusura 2021 e le proiezioni 2022 relative al mercato italiano dei serramenti e delle facciate continue.
Secondo l’associazione che riunisce i costruttori di serramenti metallici e di facciate continue, questi dati indicano la crescita più alta degli ultimi 15 anni. Il mercato dei serramenti lieviterà nel 2021 dell’8,6% (mentre le previsioni di inizio anno indicavano un +5,5%) recuperando quanto perso nel 2020 (-7%), e la riprese andrà avanti anche nel 2022 con +6,2%. Nel segmento residenziale la domanda di serramenti crescerà del 12% nel 2021 e dell’8,4% del 2022, si tratta, anche in questo caso, dei valori più alti di quanto registrato negli ultimi 15 anni.
Il 2021, insomma, si annuncia in forte ripresa per effetto dello straordinario sviluppo del mercato della sostituzione dei serramenti nel comparto residenziale. Le stime indicano che la domanda di serramenti generata grazie ai diversi strumenti attualmente in vigore (55% con sconto in fattura, i vari bonus casa e il superbonus) sfiorerà i 2 miliardi di euro, in aumento del 37% rispetto a 1,41 miliardi di euro del 2020. Gli incentivi generano il 70% della domanda di serramenti nel mercato residenziale.
Un contributo rilevante alla crescita arriverà anche dal mercato della sostituzione nel segmento commerciale e terziario, dove le imprese investiranno nell’ammodernamento degli immobili, grazie alla possibilità di diminuire il proprio carico fiscale. Il mercato dei serramenti nel segmento non residenziale crescerà complessivamente del 3,9% nel 2021 e del 2,8% nel 2022. Il mercato delle facciate continue, che nel 2020 non avevano particolarmente risentito della crisi, crescerà in linea con il mercato non residenziale nel 2021 (3,9%) e dell’1% nel 2022, questo ultimo dato è determinato dalla conclusione di importanti iniziative immobiliari attualmente in corso di realizzazione e dalle forti tensioni sui prezzi, che determineranno un effetto negativo sul valore del mercato.
L’analisi dei bilanci dei costruttori di serramenti metallici e di facciate continue evidenzia, inoltre, un netto miglioramento delle previsioni per la chiusura del 2020 e per le proiezioni relative al 2021. L’impatto del covid sulla redditività operativa (Ros) sarà rilevante nel 2020 soprattutto per i costruttori di facciate, che hanno subito i maggiori rallentamenti dei lavori del 2020, ma il recupero per il 2021 sarà eccellente. Confrontando i bilanci dei costruttori di serramenti in diversi materiali (alluminio/metallo, Pvc e legno) si rilevano dati critici nel 2020 solo per i costruttori di serramenti in legno; si confermano le eccellenti performance dei costruttori di serramenti in Pvc, che recupereranno pienamente quanto perso nel 2020.
«Si tratta di dati eccezionali legati sicuramente all’effetto degli incentivi fiscali», è il commento di Carmine Garzia, responsabile scientifico dell’Ufficio studi di Unicmi. «Ma beneficiano anche del generale clima di ottimismo sulla ripresa economica, che spinge i consumi delle famiglie e gli investimenti delle imprese. Il mercato andrà monitorato con grande attenzione in quanto la reperibilità delle materie prime potrebbe determinare sia un rallentamento della crescita sia una contrazione dei margini. Le aziende non dovranno cadere nella trappola della crescita ad ogni costo, preservando i livelli di efficienza raggiunti e continuando ad investire in innovazione di prodotto».