Per lo shopping durante il periodo della pandemia gli italiani hanno preferito i negozi che assicuravano un buon distanziamento tra le persone (20.4% come prima scelta e 58.5% tra le prime tre) anche attraverso il rispetto del numero massimo di persone ammesse (17.4% come prima e 55.4% tra le prime tre). Ugualmente l’igienizzazione delle superfici (16.9% e 55.0%) e la presenza di igienizzante all’ingresso (18.2% e 52.9%) hanno pesato nella scelta del negozio da frequentare. Sembra aver contato un po’ meno la possibilità di pagare alle casse ma senza contatto fisico con persone o apparecchiature (12.9% e 37.9%) per la media degli italiani, ma è stato un elemento discriminante per i più giovani (18-24enni: 48%).
Sono i risultati di un’indagine condotta da AstraRicerche, istituto di ricerche (di marketing e sociali) italiano, che fotografa la visione degli italiani in materia di innovazione nel settore retail.
L’opinione sui pagamenti a distanza è molto positiva per tutti: facili da utilizzare (67.9%), un vantaggio in termini di velocità di pagamento (67.6), una sicurezza a livello igienico-sanitario (65.6%) tanto che ben il 61.5% vorrebbe utilizzarli di più in futuro.
«La direzione era già chiara prima della pandemia da Covid-19 e ora è ancor più forte: i pagamenti non in contanti, soprattutto quelli che evitano i contatti fisici, sono in forte crescita: l’uscita più rapida dal negozio è un vantaggio in termini di tempo speso, di comodità percepita, di innovazione associata al punto vendita ma è anche una soluzione ai timori perduranti sull’igiene delle soluzioni ‘classiche’ come contanti o passaggio di carte di pagamento con contatto tra clienti e operatori» commenta Cosimo Finzi, Direttore di AstraRicerche.
Tra le innovazioni del settore retail le soluzioni che prevedono l’assenza delle casse riscuotono un buon livello di interesse: renderebbe gli acquisti di ogni giorno più comodi e veloci (52.1%), mi piace, è qualcosa che vorrei poter utilizzare (48.9%), mi piace l’idea di poter fare acquisti a ogni ora del giorno e della notte (47.8%). Ciò nonostante, emerge un forte timore per l’occupazione (59.8% in particolare da parte delle donne: 65% e degli over 45enni: 64%). Meno importante, ma comunque di rilievo, anche la preoccupazione per la privacy (43.7% per il totale campione e 55% tra i 25-34enni).
Suscita interesse nel consumatore anche l’idea di negozi innovativi anche nel format: sul podio delle preferenze a pari merito i negozi digitalizzati e quelli interattivi (rispettivamente scelti dal 66.6% e dal 66.5%, questi ultimi scelti in particolare dai 18-24enni: 74%). Seguono i negozi esperienziali (61.3% soprattutto nella classe superiore: 68%) e quelli con personal assistant (61.2% in particolare per i 25-34enni: 69%) mentre fanalino di coda sono i negozi con eventi online (44.4%). Gli stimoli sensoriali maggiormente graditi sono, nell’ordine, quelli visivi (24.9% al primo posto), quelli olfattivi (24.6%), quelli uditivi (22.4%) e quelli gustativi (21.3%). Scarso interesse per gli stimoli tattili scelti solo dal 6.9%.