Se fosse un classico della commedia italiana, sarebbe il film di Sergio Corbucci, Chi si ferma è perduto. Perché Eternedile inaugura il 2021 con una doppietta: il multipoint, infatti, ha portato a casa un nuovo successo, acquisendo i due ex-magazzini di Edilizia Carpignano, azienda specializzata da oltre 60 anni nel settore della distribuzione all’ingrosso e al dettaglio di materiali e attrezzature per l’edilizia. I due punti vendita di Torino e Collegno vanno così ad aggiungersi ai 41 magazzini Eternedile, aprendo al gruppo la strada per il mercato della distribuzione in Piemonte.
Ne parliamo con il titolare Franco Nessi.
Domanda. Quando si è conclusa l’acquisizione di Carpignano e quali sono stati i motivi che vi hanno spinto a questa operazione?
Risposta. L’acquisizione è diventata operativa dal 1 gennaio 2021. Un obiettivo di Eternedile è quello di essere presente nelle principali città italiane. Dopo l’apertura di un nuovo punto vendita a Lasta Signa a Firenze, a settembre 2019, adesso siamo arrivati a Torino.
D. Quali risultati vi aspettate in termini di business?
R. Come spesso avviene, le società cedute avevano perduto qualità e performance nella loro gestione. Nel momento in cui riusciremo ad applicare completamente i nostri modelli di business, ritengo che per gli ex magazzini Carpignano ci siano ampi margini di miglioramento.
D. Con i due punti vendita ex-Carpignano, Eternedile sale a quota 43: quali sono le sfide di un multipoint di queste dimensioni?
R. Diventare un gruppo multipoint, diviso a metà tra Nord e Centro Italia, vuol dire mettere in conto di superare difficoltà di un certo rilievo. Le economie di scala diminuiscono, in quanto i fornitori locali con cui dialogare crescono di numero in modo superiore alle economie stesse. L’approccio al credito è differente da un’area all’altra. Sale, dunque, la difficoltà di mantenere alta la qualità del servizio e del controllo di gestione.
D. In generale com’è andato il 2020?
R. Ad aprile 2020 pensavamo tutti di buttare via le nostre aziende. Oggi vediamo le cose con moderato ottimismo. Il 2020 si è chiuso con un leggero calo di fatturato rispetto al 2019.
D. Oltre all’acquisizione dei punti vendita ex-Carpignano, ci sono state altre novità nella vostra attività intervenute nell’ultimo anno?
R. Le novità per Eternedile sono all’ordine del giorno. Nel 2021 abbiamo sostituito, dopo più di 30 anni, il nostro gestionale. Abbiamo grandi aspettative dal nostro nuovo sistema informatico, che ci offrirà tante opportunità operative in più, nonché analisi e reportistiche a oggi impensabili. Inoltre, abbiamo appena rinnovato la nostra flotta di autocarri introducendo 20 mezzi nuovi tutti euro 6, idonei per le consegne nei cantieri in quelle zone dove esistono limiti alla circolazione. Infine, nel 2021 è previsto il lancio del nuovo marchio della divisone showroom che si chiamerà Aqva ceramiche.
D. La velocità decisionale è stato uno dei fattori di successo che vi ha caratterizzato durante il lockdown. Dal quell’esperienza c’è qualcosa che vi ha cambiato per sempre a livello di organizzazione aziendale?
R. Sì è andata proprio così. Abbiamo preso decisioni rapide, a volte nel giro di pochi minuti e tutti hanno risposto con un grande spirito di squadra. La priorità è ancora oggi quella di rimanere aperti, cercando di dribblare le assenze improvvise a causa di dipendenti che a volte rimangono contagiati o messi in quarantena. Anche se non abbiamo per fortuna avuto numerosi casi, possiamo dire con soddisfazione che probabilmente nessuno dei nostri
dipendenti si è contagiato durante il servizio lavorativo.
D. I vostri punti vendita sono presenti in sei regioni d’Italia: alla luce della vostra esperienza, quali sono le principali differenze che caratterizzano il mercato della distribuzione edile a livello territoriale?
R. Le differenze merceologiche tra una provincia e l’altra ci sono e a volte impediscono di fare economie di scala a livello nazionale. Sono diversi anche i modelli di collaborazione tra fornitori e distribuzione. In alcuni casi questa collaborazione è molto difficile e si creano contrasti non sempre facili da risolvere.
D. Come vi immaginate la rivendita del futuro?
R. Il mercato sarà sempre più segmentato e vedrà la contemporanea presenza di magazzini allestiti con ampie aree e numerosi reparti, insieme ad altre realtà più piccole, ma con un servizio più efficiente e meno dispersivo.
D. Il superbonus 110% è il tema del momento: come vi siete attrezzati per rispondere alle richieste dei clienti?
R. In caso di richieste dirette concediamo il credito d’imposta facendo fronte con nostre risorse finanziarie. Ritengo comunque che questa sia oggi una competenza legata al mondo delle banche e agli intermediari finanziari. È molto difficile legare le forniture alla concessione del credito d’imposta. Ritengo che se un rivenditore ha un buon modello distributivo, strutturato, competitivo ed è ben piazzato sul territorio, può continuare a lavorare ugualmente, anche se non ha collegato il credito d’imposta alle forniture.
D. Quali prospettive intravedete per il 2021 per il mercato dell’edilizia e per la vostra attività?
R. Credo che mai come quest’anno sia difficile fare delle previsioni. Sono troppe le variabili sul tavolo, a partire dall’incognita dell’evoluzione del virus e l’impoverimento del Paese che giocano in negativo. I vaccini, le opportunità offerte dal superbonus 110% e la voglia di tornare alla nostra vita di prima sono i fattori ai quali ci dobbiamo aggrappare con un po’ di fiducia.
Breve storia di Eternedile
Nata nel 1949, Eternedile inizia il suo percorso dal centro storico di Bologna, con il primo magazzino in Via Mura Interna di Porta Galliera, fondato da Armando Zavadini. Alla fine degli anni Settanta il titolare cede la società al collaboratore Giorgio Nessi.
Nel 1982 Franco Nessi, figlio di Giorgio, entra in azienda. Nello stesso periodo Eternedile acquisisce lo storico punto vendita della Eternit a San Lazzaro di Savena e raddoppia il suo fatturato.
Nel 1992 l’azienda dà il via a una serie di nuove aperture e inizia un processo che la porta ad aprire magazzini in Emilia Romagna, Toscana e Lombardia. Nel 2017 acquisisce Vemac, società del gruppo Saint-Gobain, con punti vendita presenti in Abruzzo e nelle Marche. Da questa fusione nasce uno dei più importanti gruppi nazionali della distribuzione edile specializzata, che negli anni successivi continua la sua espansione nel Centro-Nord Italia.
Oggi il gruppo Eternedile oggi conta 43 punti vendita per l’edilizia e ferramenta professionale; 12 showroom per arredo bagno e finiture; cinque reparti di prodotti idrotermosanitari; quattro impianti per la lavorazione del ferro; uno stabilimento per la produzione di prefabbricati e solai.
Nel frattempo, l’azienda ha aperto le sue porte alla terza generazione con l’ingresso di Federico Nessi e Caterina Nessi, rispettivamente nei ruoli di direttore commerciale e direttrice operativa e marketing.