Le minacce alle aziende secondo Check Point, società americana specializzata in sicurezza. I trend sono stati fotografati durante un evento di due giorni dedicato alla cybersecurity. In particolare, l’allarme è legato al massiccio utilizzo di smart working, che ha creato falle nella sicurezza digitale. L’azienda afferma che il 74% delle aziende permetterà ai dipendenti di lavorare da casa o di lavorare in modalità ibrida in modo permanente nel 2021 e oltre, e ha evidenziato l’urgente necessità di proteggere questi nuovi luoghi di lavoro distribuiti contro gli attacchi avanzati. Questo ha portato a un enorme aumento di tutti i tipi di cyberattacchi, con un incremento del 50% di quelli particolarmente sofisticati.
In particolare, gli hacker hanno intensificato gli attacchi definiti thread hijacking sui lavoratori da remoto per rubare dati o infiltrarsi nelle reti utilizzando i trojan Emotet e Qbot, che hanno colpito il 24% delle organizzazioni a livello globale. Anche gli attacchi contro i sistemi di accesso remoto come Rdp e Vpn sono aumentati bruscamente.
Come spiega anche il numero di febbraio di YouTrade, gli attacchi ransomware double extortion aumentano: nel terzo trimestre del 2020, quasi la metà di tutti gli incidenti ransomware comportava la minaccia di rilasciare dati rubati alle organizzazioni. In media, una nuova organizzazione diventa vittima di ransomware ogni 10 secondi in tutto il mondo.
Gli attacchi al settore sanitario, inoltre, sono l’altra faccia dell’epidemia. Nel quarto trimestre del 2020 gli attacchi ransomware agli ospedali sono aumentati del 45% in tutto il mondo, perché i criminali credono che ci siano più probabilità di ricevere il riscatto per via del covid-19. Infine, gli smartphone sono un bersaglio facile: nel 2020 il 46% delle organizzazioni ha avuto almeno un dipendente che ha scaricato un’app mobile dannosa, rivelandosi una minaccia delle loro reti e dei loro dati. La crescita del mobile durante i lockdown ha spinto anche la crescita dei banking trojan e degli info-stealer.