La giungla bonus forse, ed è il caso di sottolineare il forse, avrà fine. Questa, almeno, la promessa del ministro allo Sviluppo Stefano Patuanelli, che all’assemblea di Confindustria ha fatto balenare un testo unico per tutti gli sgravi fiscali in edilizia. Non solo. Patuanelli ha anche parlato di un superbonus prolungato e strutturale. Anche se, ovvio, prima sarà necessario trovare le coperture finanziarie: l’Europa non pagherà per sempre.
Il testo unico sui vari bonus per ristrutturazioni e riqualificazioni edilizie dovrebbe comprendere, ha anticipato il ministro, anche il mantenimento della normativa sulla cessione dei crediti a banche o aziende «così da entrare stabilmente nel nostro ordinamento». Secondo il ministro allo Sviluppo economico alla base dell’idea del prolungamento del superbonus c’è il rilancio produttivo di un settore e di una filiera centrale del nostro Paese, «che nel corso degli anni ha pagato tutte le crisi economiche a caro prezzo e che coinvolge a cascata molti altri settori industriali collegati all’edilizia in modo indissolubile; il secondo aspetto cruciale è costituito dalle riqualificazioni energetiche e antisismiche del nostro patrimonio residenziale privato, dando al contempo garanzia ai cittadini di poter accedere a quegli interventi senza esborso di denaro». Senza tralasciare l’aspetto del risparmio energetico «dove il settore dell’edilizia partecipa in modo massiccio al raggiungimento di questi obiettivi di target di riduzione delle emissioni di CO2».