Riqualificare 30 mila condomini l’anno: il sogno di Legambiente e Cgil

Riqualificare energeticamente i condomini: l’idea è ormai un principio consolidato e condiviso. Così, periodicamente, si susseguono piani di intervento. L’ultimo è quello di Fillea Cgil con Legambiente. Il piano prevede di riconvertire 30 mila condomini all’anno dal punto di vista energetico entro il 2025. Certamente un obiettivo condivisibile. Manca solo un dettaglio: chi paga? Se la risposta è: lo Stato, significa tradurre la riqualificazione in altri debiti per le future generazioni, oppure in tasse per gli attuali contribuenti.

Ma secondo i promotori non c’è pericolo: il programma non dovrebbe appesantire il debito pubblico italiano, «visto che si tratta soltanto di migliorare, riorganizzare, rifinanziare e potenziare una serie di strumenti fiscali – i bonus ambientali e antisismici – già in vigore». Una spiegazione un po’ lacunosa: se l’ecobonus è ora al 65%, chi paga il restante 45%? E se lo Stato dovesse pagare l’intero importo, a quale bilancio, se non quello pubblico, verrebbe iscritta la spesa? Interrogativi che, purtroppo, rimangono nell’aria.

Certamente, il piano significherebbe anche creare 430 mila posti di lavoro stimati, 37 miliardi di investimenti diretti e indiretti, 900 milioni di entrate per le casse previdenziali, un risparmio per le famiglie in bollette di circa 620 euro l’anno ad alloggio, un aumento dei valori immobiliari stimato tra un +5% e un +15%. Oltre ai vantaggi per l’ambiente, comporterebbe una riduzione delle emissioni di CO2 di 840 mila tonnellate annue e un taglio dei consumi di gas di 418,5 milioni di metri cubi l’anno. Certo, resta quel piccolo dubbio iniziale.

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