Presentati al Samoter Day di Verona i risultati aggiornati sul parco macchine per costruzioni attivo in Italia. L’indagine a cura di SaMoTer-Veronafiere, in collaborazione con Prometeia, è stata realizzata con il supporto di Ance Verona, Anepla, Assodimi – Assonolo, Nad, Unacea.
Oltre a fornire una mappatura del parco mezzi, la ricerca mette in luce i cambiamenti intercorsi nel decennio 2008-2018 con riferimento alle dimensioni, alle caratteristiche tecnologiche, all’età media e ai principali aspetti connessi alle modalità d’uso dei macchinari, in proprietà e a noleggio.
In particolare il parco macchine per costruzioni, stimato in 179.224 mezzi, è composto principalmente da macchine per il movimento terra (66,1%), per il sollevamento (20,7%), stradali (8,2%), per il calcestruzzo (4%) e quelle per la perforazione (1,1%).
In media, il 30% di questi mezzi fa capo ai noleggiatori, con rilevanti distinzioni tra le diverse tipologie di macchine: il peso del parco noleggio spazia dal 61% dei mezzi per il sollevamento al 2% di quelli per il calcestruzzo.
Efficienza e green technology
L’innovazione è una delle principali leve per l’acquisto di nuove macchine per costruzioni, secondo gli utilizzatori: i requisiti chiave sono l’efficienza e il contenuto green, in termini di emissioni e rumorosità. Un ruolo sempre più centrale, nel comparto, lo vanno acquisendo le macchine intelligenti: il 16% degli utilizzatori e il 31% dei noleggiatori le ritengono un criterio di scelta rilevante per l’acquisto. Quasi il 4% degli utilizzatori (con punte del 16% nel settore estrattivo), inoltre, ha sostituito mezzi tradizionali ancora funzionanti in favore di modelli smart. Rilevante nella scelta di acquisto anche la possibilità di accedere a misure di agevolazione come la nuova Sabatini e bandi ISI.
La caratteristica più diffusa tra le diverse tecnologie di macchine, sia nel parco degli utilizzatori che in quello dei noleggiatori, è la geolocalizzazione, mentre i benefici ritenuti più strategici da parte delle imprese (67,4% degli intervistati) riguardano la sicurezza, ma anche la sostenibilità ambientale, in particolare per le grandi imprese di costruzioni, il manifatturiero, le multiutility e le aziende agricole. Guardando al futuro, le aziende si aspettano un aumento della strategicità delle tecnologie intelligenti nei prossimi anni: la manutenzione predittiva è quella riconosciuta più determinante oggi e in futuro, la motorizzazione elettrica è quella che, invece, secondo gli intervistati, vedrà la crescita maggiore.
Parco macchine movimento terra dimezzato dal 2008
Il parco macchine per costruzioni facente capo agli utilizzatori è stimato in poco meno di 120 mila unità, di cui oltre il 70% è rappresentato dal comparto del movimento terra. In media, il 78% del parco è costituito da macchine acquistate nuove, il restante 22% da usate. La quota di usato è particolarmente elevata nelle macchine per la perforazione, dove supera il 40%. Per il movimento terra è in aumento al 22%, dal 7% dell’indagine 2008.
L’indagine stima che le macchine movimento terra siano 118.402: il parco mezzi risulta dimezzato rispetto al 2008, con un calo più forte per gli utilizzatori (-59%) rispetto ai noleggiatori (-19%), in linea con il ridimensionamento del mercato determinato dalla crisi del settore edile. A fronte di ciò, il peso del noleggio nel movimento terra appare in forte aumento nell’ultimo decennio, salendo al 29.6%, dal 18% stimato nel 2008.
Più nel dettaglio, la riduzione del parco è stata nettamente più forte per gli utilizzatori rispetto ai noleggiatori: per gli utilizzatori il calo ha interessato tutte le tipologie di macchine, con una fortissima flessione per le terne (-75%) e solo una piccola correzione (-18%) per i dumpers. I noleggiatori hanno, invece, dismesso principalmente le macchine più grandi e «tradizionali» (apripista, dumpers, terne, pale cingolate), puntando sulle macchine più piccole e versatili (miniescavatori, minipale, telescopici) che hanno sostanzialmente mantenuto i livelli del 2008.
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