Occorre rilanciare il mondo delle costruzioni. Solo ridando fiato al settore è possibile sperare in una ripresa solida e vincente. È quanto ha sostenuto oggi il presidente di Ance e Federcostruzioni, Paolo Buzzetti (foto). Secondo il numero uno dei costruttori q’uesto settore è l’unico in grado di attivare, attraverso l’acquisto di beni e servizi, circa l’80% dei settori economici e «il cui investimento produce un effetto moltiplicatore pari ad oltre tre volte il proprio valore». Nel Rapporto Federcostruzioni intitolati Il sistema delle costruzioni in Italia, si evidenzia una profonda sofferenza del sistema per gli effetti «deleteri del credit crunch: la mancanza di liquidità e la chiusura del sistema bancario verso il nostro settore costituiscono i fattori che maggiormente incidono sulle possibilità di una ripresa produttiva», ha detto Buzzetti. Anche se le imprese che riescono a sopravvivere sono tutt’altro che passive: hanno, anzi, un’ampia predisposizione verso il ricorso a una sempre maggiore innovazione, «in direzione di un diverso modo di produrre e di costruire, dove la sostenibilità, l’efficientamento energetico, l’attenzione a soluzioni costruttive di tipo nuovo sono i fattori decisivi della competitività», sostiene il presidente dell’Ance, secondo cui determinante sarà la capacità del sistema di intercettare le risorse della programmazione dei fondi europei 2014 – 2020, così come le scelte che verranno fatte in materia di fisco in materia di immobili. Le politiche abitative degli ultimi anni accompagnate da tasse e imposte hanno trasformato il bene primario degli italiani in un sogno proibito comportando non poche conseguenze sul piano sociale. Secondo Buzzetti è arrivato quindi il momento di «ridare alla casa quello status di sicurezza e accessibilità che ha caratterizzato la storia sociale ed economica del Paese».