Edilizia e green, edilizia ed economia circolare, edilizia e riuso. Il tam tam della sostenibilità è il ritmo che accompagna oggi lo sviluppo delle aziende del settore, perlomeno quelle più innovative. E non è necessario essere una start-up per crescere e stupire, come dimostra la storia di Magnetti Building, azienda specializzata nel settore della prefabbricazione, che ha messo in primo piano lo sviluppo di tecnologie attente al risparmio energetico.
L’azienda fa capo alla famiglia Magnetti da otto generazioni e ha una lunga storia: è nata oltre due secoli fa a Carvico, nel Bergamasco. Ma, nonostante la lunga tradizione alle spalle, interpreta la sua mission in modo innovativo, soprattutto per l’impegno in ricerca e sviluppo, che ha portato l’azienda a crescere e sviluppare tecnologie, perfezionare processi, esplorare nuovi settori e ampliare il proprio raggio d’azione.
A partire dal prefabbricato prefinito in calcestruzzo, cuore del suo sistema costruttivo, l’azienda ha integrato progettualità e capacità operativa per fornire soluzioni complete, chiavi in mano, a ridotto impatto ambientale: centri per la logistica, edifici con destinazione industriale e commerciale, strutture alberghiere e ricettive. “Si tratta di prefabbricazione evoluta”, sottolinea il presidente del gruppo, Gregorio Magnetti. “E non solo: la nostra filosofia ci porta a essere fornitori, ma anche partner dei nostri clienti. E questo vale sia per le nuove costruzioni che per la riqualificazione, che oggi si traduce in circa un quarto del fatturato”.
Magnetti Building ha anche organizzato un evento per far conoscere il suo modello di fabbrica a ciclo chiuso, che consente di eliminare la gestione degli scarti in discarica e recuperare totalmente le materie prime impiegate durante il processo produttivo, trasformando le macerie da rifiuto a risorsa. La razionalizzazione e il riutilizzo degli scarti sono un obiettivo primario per ottenere un minor inquinamento ambientale, atmosferico, acustico, oltre a diminuire il traffico veicolare sia in termini di costi che di tempi di trasporto. Come testimonia anche la partnership con Innowee, l’innovativo progetto per il riciclo dei rifiuti provenienti dall’attività di costruzione e demolizione di edifici, sulla base di nuove formulazioni nella tecnologia dei geopolimeri, in termini di fattibilità economica, prestazioni e avanzamento tecnologico.
Nello stabilimento produttivo di Magnetti Building ogni giorno si producono circa 30 tonnellate di scarti, principalmente blocchi di calcestruzzo derivanti da scarti di fine getto e fanghi provenienti dai lavaggi dei manufatti o degli impianti di produzione. Questi materiali fino a qualche anno fa erano stoccati in un’area interna al sito, nella quale i blocchi erano frantumati e i fanghi lasciati asciugare, per poi essere caricati su automezzi e trasportati in una discarica esterna. Da qui l’idea di realizzare una fabbrica a ciclo chiuso attraverso una progettazione impiantistica che, integrandosi con tutte le fasi produttive, considerasse ogni aspetto dei temi ambientali, dell’utilità di strategie economiche sostenibili e rispettose dell’ambiente, riducendo notevolmente sia la quantità che la pericolosità dei rifiuti prodotti.
Un progetto che Magnetti Building ha intrapreso con grande entusiasmo e passione, con l’ausilio di un link con le risorse dell’Unione Europea, a conferma di un costante impegno aziendale verso la sostenibilità. Con l’evento, l’azienda ha mostrato di essere sempre pronta a nuove sfide, alla ricerca di soluzioni e tecnologie per le sempre più necessarie esigenze di risparmio energetico e impatto ambientale, nel pieno rispetto delle normative. “Questo significa portare competenza e know-how nel settore dell’edilizia contemporanea”, sintetizza Alessandro Besetti, sales manager del gruppo.
Non a caso la strategia dell’azienda è stata bene accolta dal mercato, come testimoniano i dati di bilancio: “Il fatturato cresce a due cifre ogni anno, con una media del 15%: merito degli investimenti, ma anche delle risorse umane”, commenta Umberto Magnetti, amministratore delegato dell’azienda bergamasca. “In tre anni siamo passati da 145 a 180 dipendenti, tra cui ingegneri e architetti, oltre a circa 200 agenti di vendita”.