I Bonus Casa permettono interventi per il tetto che possono trasformare la funzione stessa dell’elemento architettonico. Per esempio, con l’utilizzo di nuovi materiali capaci non solo di raggiungere l’obiettivo di proteggere l’edificio, ma che di migliorare il comfort interno.
Tetto di spesa per le coperture
Ci sono parole che più di altre esprimono doppi e tripli significati e che spesso usiamo come sinonimi per spiegare meglio alcuni concetti che dobbiamo esporre. In economia, e soprattutto nella politica economica dello Stato, i concetti di tetto e di copertura riguardano soprattutto i limiti di spesa e le garanzie finanziarie legate a particolari provvedimenti, scelte e investimenti di carattere pubblico.
Anche nel privato il termine tetto è usato economicamente per dare indicazioni rispetto ai budget disponibili o alle azioni di investimento. Tetto è un sinonimo usato per definire un limite oltre il quale è bene non andare, mentre il termine copertura è utilizzato per affermare la solidità e la sicurezza finanziaria di fronte a una spesa o a un investimento.
Tutto nasce dall’etimologia della parola tetto, dal latino tēctum, che deriva dal verbo tēgĕre, ovvero coprire. Il gesto di coprire, qualcuno o qualcosa, è un gesto amorevole che facciamo con i nostri cari («copri il bambino») e perfino con le cose, con i bonus casa permettono interventi per il tetto che possono trasformare la funzione stessa dell’elemento architettonico.
Per esempio, con l’utilizzo di nuovi materiali capaci non solo di raggiungere l’obiettivo di proteggere l’edificio, ma anche di migliorare il comfort interno. Funzione protettiva ma anche una funzione di risparmio energetico e, perché no? Una funzione produttiva. Utilizzandolo, per esempio, come supporto strutturale o superfici da integrare ai sistemi fotovoltaici o agli altri sistemi capaci di utilizzare la luce del sole producendo energia o calore.
Questi elementi aggiuntivi, un tempo non presenti nel mercato ma ormai sempre più al centro delle proposte innovative di molte aziende di produzione e di imprese specializzate di installazione, sono anche fattori che oggi permettono di guardare a un tetto con un tetto di spesa diversa. Al di là del gioco di parole, il punto chiave è che il tetto è uno dei sistemi al centro dei benefici fiscali per le ristrutturazioni, secondo l’elenco degli interventi agevolabili dalle detrazioni fiscali previste dalla Legge di stabilità e riportate nel dossier operativo elaborato dall’Agenzia delle Entrate.
Detrazioni fiscali tetto: che cosa si può fare
Dal punto di vista delle singole unità abitative gli interventi agevolabili sul tetto riguardano già i sottotetti e il loro recupero, con lavori di riparazione, modificando la posizione preesistente, la sostituzione di apparecchi sanitari, le innovazioni con caratteristiche diverse da quelle preesistenti, con modifiche interne ed esterne con varie opere edilizie senza modificarne la destinazione d’uso, fino alla formazione di una unità immobiliare abitabile nel sottotetto mediante l’esecuzione di opere edilizie varie.
Per quanto riguarda il tetto propriamente detto, gli interventi agevolabili riguardano la sostituzione dell’intera copertura e la modifica della pendenza delle falde con o senza aumento di volume.
Per la struttura che sorregge il tetto, in particolare le travi, gli interventi agevolabili comprendono le sostituzioni delle travi stesse con eventuali modifiche o la sostituzione totale delle stesse per formazione di un nuovo tetto.
Non va dimenticato, inoltre, che le detrazioni fiscali spettano anche per sostituzione delle tegole con altre anche di altro materiale ed eventualmente di forma anche diversa da quelle preesistenti e senza dimenticare anche gli interventi sulle grondaie, spesso integrate al sistema tetto, o alla eventuale presenza di lucernari, sia di nuova formazione o in sostituzione di quelli esistenti con altri aventi caratteri (sagoma e colori) diversi da quelli preesistenti.
Le stesse agevolazioni spettano per le parti comuni dei fabbricati condominiali, con particolare riferimento al tetto e gli interventi di riparazione con sostituzione di parte della struttura e dei materiali di copertura, conservando le caratteristiche preesistenti, e per la eventuale sostituzione delle travi di sostegno.
Detrazioni fiscali tetto: le percentuali per i diversi tipi di intervento
Gli interventi possono godere di una detrazione Irpef del 50% per le spese sostenute per i lavori di recupero del patrimonio edilizio (manutenzioni straordinarie, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazioni edilizie) fino al 31 dicembre 2019, con un massimo di spesa di 96 mila euro (per le parti comuni del condominio rientrano tra le spese detraibili anche le manutenzioni ordinarie).
La detrazione sale al 75% per le parti comuni se gli interventi prevedono un passaggio di una classe di rischio sismico inferiore, per arrivare fino all’ 85% se gli interventi comportano il passaggio di due classi di rischio sismico inferiori. In questo caso la spesa massima è pari a 96 mila euro moltiplicati per il numero di unità immobiliari dell’edificio.
Per gli interventi antisismici la scadenza della detrazione è prevista per il 31 dicembre 2021.
Infine, è prevista una detrazione Irpef del 65% per interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti relativamente alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2019 con importo fino a 100 mila euro per la riqualificazione energetica globale (che può dunque comprendere un tetto particolarmente performante sotto il profilo della coibentazione.
Per le parti comuni dell’edifico condominiale la detrazione sale al 70% per interventi sull’involucro con un’incidenza superiore del 25% della superficie dell’edificio e al 75% per il miglioramento della prestazione sia invernale che estiva.
L’incentivo per le parti comuni è usufruibile fino al 31 dicembre 2021. L’importo massimo di spesa previsto è pari a 40 mila euro per alloggio.
Interventi sul tetto: una soluzione specifica
Il tetto può assumere molte forme e ogni soluzione deve essere pensata in modo specifico, dai tetti spioventi a superfici inclinate a quelli integrati a mansarde o soffitte (per esempio, nei casi condominiali), piani o a terrazza a quelli di forme più inusuali.
Le coperture sono tra i sistemi edilizi più complessi tra quelli esistenti e l’innovazione ogni anno propone nuove soluzioni, sotto la spinta crescente della ricerca di prestazioni funzionali.
Un esempio in questo senso riguarda la recente introduzione delle più sofisticate nanotecnologie, che permettono lo sviluppo dei cosiddetti manti sintetici microforati, impermeabili all’ acqua, ma permeabili al vapore, la cui ulteriore evoluzione riguarda le coperture a giunti aperti, ovvero coperture microventilate in grado di occultare i canali di gronda e i pluviali.
Ma al di là delle questioni architettoniche, estetiche e soprattutto prestazionali, il punto saliente degli interventi sui tetti oggi è soprattutto quello relativo al consolidamento strutturale, al risparmio energetico e soprattutto alla defiscalizzazione degli interventi, fermo restando che deve essere verificata la conformità alle normative edilizie locali.
Certamente, per restare nella metafora, oggi «il tetto non ha quasi un tetto», nel senso che in alcuni casi il famoso livello massimo di spesa può aumentare proprio in ragione della convenienza economica al rifacimento, grazie alle detrazioni fiscali, le quali permettono
dunque anche, in virtù dei risparmi previsti, di trovare le adeguate, per restare sempre in metafora, coperture finanziarie.