Radiografia di Nomisma del mercato immobiliare. «La seconda ondata recessiva iniziata nel 2011 parrebbe essere giunta a conclusione: anche se per il 2014 non si preannunciano significativi miglioramenti, a partire dal 2015 si ritiene plausibile un avvio di ripresa che dovrebbe avere un impulso maggiore nel segmento non residenziale rispetto a quello abitativo», si legge nell’Osservatorio, curato dal centro di ricerca su 13 grandi città. Per i prossimi sei mesi, comunque prevalgono i giudizi negativi da parte degli operatori: le previsioni, soprattutto per quanto riguarda i valori, che sono orientate a un maggior pessimismo rispetto a quelle relative alle quantità scambiate, che hanno un saldo previsionale in aumento rispetto allo scorso semestre.
Per il 2013, in ogni caso, è prevista una nuova flessione, anche se inferiore a quella registrata nel 2012. L’anno in corso dovrebbe chiudersi con un numero di compravendite nell’ordine delle 407mila unità, a cui corrisponde una variazione annuale pari a -8,3%. Nel prossimo biennio le transazioni dovrebbero però aumentare a un ritmo superiore al 9% annuo, rimanendo pur sempre al di sotto delle 500mila unità. Questo scenario presuppone tuttavia, una prosecuzione dell’aggiustamento dei prezzi degli immobili: il repricing, cominciato in ritardo rispetto alla caduta delle compravendite, proseguirà anche nel prossimo biennio, seppure con un’intensità via via decrescente. L’aggiustamento verso il basso dei valori immobiliari sarà significativo nel 2014 in tutti i comparti, sarà più contenuto nel 2015 (con decrementi di entità inferiore ai 2 punti percentuali), mentre occorrerà attendere il 2016 per tornare ad avere segni positivi.