Il Gruppo Boero: ora dipingiamo con arance, cacao e mais

Verniciare con le piante. Anzi, con gli scarti vegetali. È l’obiettivo del gruppo Boero, azienda di vernici per edilizia e yachting, che assieme al team di ricerca Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia, dopo due anni di indagine, ha tagliato il traguardo del progetto. Utilizzare scarti vegetali significa aumentare la sostenibilità ambientale dei nuovi prodotti e trovare nuove applicazioni nel campo delle pitture da interni. 

Non deve essere stato semplice. Le Green Paints sono frutto di una catena di processo messa a punto in laboratorio e finalizzata a ottenere microparticelle di bioplastica da amido di mais e da scarti di arancia e cacao. Il gruppo di ricerca ha poi ipotizzato uno schema di ciclo produttivo, su scala industriale, di questo materiale. Il gruppo Smart Materials di IIT, guidato da Athanassia Athanassiou, ha brevettato materiali per recuperare gli scarti di lavorazione di origine vegetale provenienti dall’industria agroalimentare e realizzare biocompositi polimerici ecocompatibili con proprietà particolari e numerosi campi di applicazione.

Scarti di arance
Scarti di arance

Le bioplastiche realizzate sono state testate come possibile alternativa ai pigmenti tradizionali utilizzati nella formulazione delle pitture per interni. Le micropraticelle di bioplastica da amido di mais, di colore bianco, sono state testate come possibile alternativa al tradizionale pigmento bianco e opacizzante per la realizzazione di pitture base bianco-neutre, poi tinteggiate con diverse colorazioni mediante tradizionale tintometria, al fine di realizzare una Collezione Green Colors a tinte unite.

Arance e cioccolato 

In parallelo utilizzando le microparticelle bioplastiche provenienti da scarti di arancia e cacao, rispettivamente di colore arancione e marrone, sono state realizzate delle pitture colorate (Giallo Arancia e Marrone Cacao) sfruttando i pigmenti naturali dello scarto vegetale di partenza sia nei prodotti decorativi sia nei prodotti a tinta unita. La materia prima, utilizzata per l’implementazione di queste microparticelle di bioplastica, proviene dagli scarti di lavorazione dell’industria agroalimentare collocando il progetto Green Paints all’interno di un contesto di economia circolare, il cui pilastro fondante è il recupero e la rigenerazione dei materiali, che potrebbe dare vita ad una nuova filiera tecnologico-produttiva.

Ricerca e sviluppo

Con il modello ipotizzato, insomma, l’utilizzo degli scarti alimentari di origine vegetale, che oggi hanno un alto costo di smaltimento, si trasformano in elemento a forte innovazione nel processo produttivo, con importanti ricadute in chiave sociale, economica e ambientale, oltre che di miglioramento nella gestione del ciclo di vita del prodotto.

Le pitture sperimentali sono attualmente in fase di test presso il Centro di Ricerca e Sviluppo Riccardo Cavalleroni all’interno del Pst, il Polo Scientifico Tecnologico di Rivalta Scrivia, adiacente ai moderni stabilimenti del Gruppo Boero dove vengono realizzate tutte le produzioni. 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui