Secondo i risultati del Rapporto 2012 GreenItaly, realizzato dalla Fondazione Symbola e intitolato “L’economia verde sfida la crisi”, nonostante le condizioni avverse e una concorrenza straniera sempre più agguerrita, cresce la quota di imprese ‘green’ in Italia.
Oltre 360mila aziende hanno puntato negli ultimi tre anni o punteranno quest’anno in prodotti o tecnologie green, pari al 23,6% di tutte le imprese industriali e terziarie con almeno un dipendente.
L’economia ‘green’ si rivela anche uno dei migliori fattori di competitività sui mercati esteri. Infatti, tra le imprese che hanno investito nel 2009-2011 in prodotti e tecnologie ‘verdi’, o che prevedono di farlo quest’anno, ben il 37% ha esportato nel 2011, contro il 22% di quelle che, invece, non investono nel green. Una propensione all’export che appare addirittura in crescita rispetto alla rilevazione dello scorso anno (riferita al periodo 2008-2011), quando le esportatrici raggiungevano il 35%.
Sempre secondo il rapporto, il profilo competitivo delle aziende che investono nell’economia sostenibile è fatto anche di altri importanti tasselli, come l’orientamento continuo all’innovazione e alla valorizzazione del capitale umano. Il 38% delle imprese che realizzano eco-investimenti hanno, infatti, introdotto innovazioni di prodotto o di servizio nel corso del 2011, mentre nel caso delle altre imprese tale impegno strategico ha interessato una quota pari appena al 18%. E per quest’anno, le 360mila imprese ‘green’ hanno nel loro insieme programmato quasi 250mila assunzioni di personale alle dipendenze, pari a poco meno del 40% del fabbisogno occupazionale complessivo del sistema produttivo italiano, a testimonianza della centralità del lavoro all’interno di questo nuovo modello di sviluppo economicamente e socialmente sostenibile.
L’economia sostenibile, dunque, è una delle poche chiavi di lettura positive in quest’epoca di crisi economica. Anzi, per le imprese ‘green’ si potrebbe dire che la crisi non esiste affatto.