Il futuro dell’edilizia, residenziale e non, potrebbe essere il prefabbricato. In verità, è già realtà in molte zone del mondo, dal sismico Giappone al freddo Nord-Europa. Qui le case prefabbricate, specialmente quelle in legno, hanno trovato un terreno fertile e un mercato più che interessato. Ma qualcosa si muove anche in Italia. In base a stime di Federlegno, sono state costruire in Italia circa 4mila case prefabbricate in legno da parte di 240 aziende. Un numero non banale di produttori, costruttori e carpentieri impegnati in questo innovativo campo dell’edilizia.
Una di queste aziende, per esempio, si trova a Nalles, piccolo paese di circa 2mila abitanti in provincia di Bolzano. È un’azienda austriaca che da più di trent’anni costruisce case in legno prefabbricate interpretando i desideri dei clienti. Si chiama Vario Haus e produce, a prezzo certo e garantito, case prefabbricate con il sistema a telaio (ovviamente in legno) progettandole individualmente su misura in base alle esigenze del committente e del progettista di fiducia che in alcuni casi viene coinvolto dal committente nel progetto. Le case in legno Vario Haus vengono consegnate in tre-quattro mesi di tempo, seguendo un timing di lavoro certo e che elimina tutti gli imprevisti tipici dell’edilizia tradizionale. Perché costruire una casa su misura significa seguire le idee e le necessità di chi quella casa andrà a viverla ogni giorno. «Nel 1983 l’ingegnere Josef Gruber ha fondato la Vario Haus da zero: partita come una piccola carpenteria edile che costruiva quattro case all’anno. È arrivata oggi a realizzarne oltre 4.200 in totale. In totale siamo 105 e il fatturato nel 2017 è salito fino a 30 milioni. Per quanto riguarda il mercato italiano, ci crediamo molto e per questo ci abbiamo investito. Da quanto è nata la filiale a Nalles, nel 2011, abbiamo realizzato più di 150 case e il trend è in netta crescita: il 2017 è stato un anno positivo e vogliamo continuare così. È difficile fare previsioni, ma i feedback sono positivi e siamo costantemente in miglioramento per cui sarà un buon 2018», racconta Günther Pallweber, amministratore delegato di Vario Haus Italia in occasione di Klimahouse 2018.
Le strade della bioedilizia
E sempre in occasione della fiera sulla bioedilizia, Laura Galli, architetto e responsabile delle vendite di Vario HausItalia, ha tenuto il punto su dove sta andando il mercato italiano delle case in legno.«Innanzitutto, bisogna sfatare due falsi miti. Il primo è quello relativo alla prefabbricazione in sé, che in Italia assume erroneamente un’accezione negativa perché ritenuta legata a un discorso di industrializzazione e di standardizzazione delle scelte anche architettoniche ed estetiche. Ma la prefabbricazione non è sinonimo di standardizzazione, bensì con l’impiego di tecnologie produttive all’avanguardia che ci consentono di portare in cantiere case tecnicamente perfette e che assembliamo in massimo due giorni. Il secondo, invece, ha a che fare con la scarsa conoscenza del materiale legno. Per esempio, la resistenza al fuoco di una casa costruita con il sistema a telaio, al di là di quello che erroneamente di potrebbe pensare, è superiore a quella edificata con i tradizionali materiali da costruzione. Per non parlare poi delle proprietà antisismiche, di isolamento acustico-termico e di comfort idrotermico delle case in legno».
Tecniche costruttive
«Sotto il cappello delle costruzioni in legno c’è un mondo complesso di sistemi diversi che l’utilizzatore comunque fa fatica a distinguere. E allora facciamo un po’ di chiarezza. Gli edifici in legno possono essere realizzati essenzialmente con tre tecniche costruttive», precisa Galli. I sistemi sono sostanzialmente tre:
1) Blockhaus, incastrando tronchi di legno. È una tecnica poco diffusa in Italia.
2) X-Lam, che ha preso piede in Italia nel residenziale soprattutto in materia di mono e bifamiliare. Consiste nel creare un incrocio sovrapposto di tavole incrociate di legno per intersecare le fibre così da dare resistenza al pannello. Si ottengono così pannelli incollati di 2 centimetri di spessore su cui si costruiscono stratigrafie di dimensioni diverse. È un sistema nato 15-20 ani fa in Germania e qui ha preso piede perché vicino alle dinamiche l’edilizia tradizionale, dove la cantierizzazione è gestita da professionisti e imprese (come avviene per la muratura e il cemento armato) in cantiere, e non secondo logiche di prefabbricazione.
3) A telaio, il sistema costruttivo più utilizzato in Europa, capace di offrire le performance maggiori. Consiste in elementi traversi orizzontali e portanti verticali che creano una maglia riempita di materiale isolante e completata dal cappotto. Questa soluzione permette di cambiare i materiali isolanti e gli spessori delle pareti in funzione delle esigenze e delle zone climatiche. Secondo l’Arch. Laura Galli è il sistema migliore per il settore residenziale, tanto è vero che l’86% delle case in legno presenti in Europa è stato costruito con una struttura a telaio. Per esempio, tra Austria e Germania sono circa 20mila le case costruite all’anno con telaio in legno. Mentre in Italia nel 2017 sono state 4mila, con un trend comunque in crescita.
Certificazioni necessarie
«Le certificazioni sono ormai imprescindibili, fortunatamente. Nel nostro lavoro la più importante è la cosiddetta certificazione Eta (European Technical Assessment), che rappresenta un passo in avanti rispetto alla marcatura CE dei materiali utilizzati in cantiere. Infatti, l’Eta certifica tutto il pacchetto costruttivo, dal primo strato fino all’ultimo: insomma, tutta la materia prima è studiata, testata, certificata e garantita da un ente terzo esterno», continua la manager. «L’Eta è la valutazione tecnica favorevole delle idoneità all’uso di un prodotto da costruzione per uno specifico impiego basata sul soddisfacimento dei requisiti essenziali dell’opera di costruzione nella quale il prodotto deve essere incorporato. Rappresenta, insomma, un documento essenziale sia per l’utilizzatore finale sia per il professionista.
Una seconda garanzia di grande importanza è la certificazione Sale (Sistema Affidabilità Legno Edilizia) fortemente voluta da FederlegnoArredo per fare chiarezza sul mercato delle costruzioni. In sostanza si tratta di un protocollo di qualità per gli edifici in legno che fornisce una rete di parametri all’interno dei quali rientrare per dare la garanzia all’utilizzatore di avere a che fare con un costruttore serio e qualificato, che garantisce un certo livello di prodotto. Nel 2016 FLA ha censito solo in Lombardia 56 costruttori di case in legno. Troppi e in parte troppo piccoli e senza esperienza. Chi sono e che garanzie danno? Poche e nessuna. Ecco, quando il cliente si rivolge a Vario Haus sa che si affida a un’impresa con una pluriennale esperienza alle spalle, forte di tutte le competenze e le certificazioni che si devono avere».