Prezzi delle case in aumento
Comparare casa nelle grandi città torna a costare un po’ di più di quanto (“poco”) ci si era abituati a spendere in questi anni di grossa crisi del mercato immobiliare. Che torna a battere qualche colpo. Già, perché, se dal 2008 a oggi l’indice dei prezzi medi delle abitazioni nelle metropoli è sceso costantemente – crollando fino al -10,5% del 2012 – nel primo semestre del 2017 il dato è incoraggiante e dice appena -0,4%. I numeri sono del Centro Studi di Tecnocasa, secondo il quale ci sono buone possibilità di chiudere l’anno in sostanziale pareggio, così da fare da viatico a un 2018 con il segno positivo. Un orizzonte realistico finalmente roseo.
Dunque, venendo ai prezzi, tra i grandi centri urbani italiani è Genova a soffrire maggiormente (-3%), seguita da Roma (-0,7%), mentre Milano sfoggia una buona salute (+1%), così Napoli (+ 0,7%) e Verona +0,5%, ma fare meglio di tutti è Bologna, +1,1%. Oltre alla capitale, un’altra nota dolente è Firenze, seppur moderatamente (-0,2%), cosa che invece non si può dire di Bari, che perde valore per l’1,3%
Facendo un paragone, rispetto al 2008 i prezzi medi delle abitazioni sono calati del 29,4% nelle metropoli, del 42,6% nelle periferie e addirittura del 43,7% nei capoluoghi i provincia. Ecco, poi ci sono esempi virtuosi come Milano, dove la perdita di valore è stata limitata, fermandosi al -5,7%. E facendo un secondo e nostalgico paragone, se si considerano i prezzi del 1998, quando c’era ancora la lira, il valore medio degli immobili abitativi italiani è cresciuto del 33,5%, a Milano di oltre il 55% e a Roma più del 57%.