Progress Profiles investe in innovazione e organico. E il fatturato va su
Progress Profiles, azienda di successo nel settore dei profili tecnici e decorativi di finitura e nei sistemi di posa, continua a crescere: il bilancio dell’esercizio 2016 segna che prosegue il trend positivo registrato negli ultimi cinque anni registrando un altro aumento in doppia cifra (+30%) che porta il fatturato ai 40 milioni di euro.
Risultati sbalorditivi, rispetto al settore italiano dell’edilizia che fatica a decollare, frutto di investimenti in diverse aree che spaziano dalla ricerca tecnologica all’ampliamento del proprio organico, dalla formazione all’apertura di nuove filiali. Lo scorso anno è stata inaugurata una nuova sede a Melbourne in Australia – la Progress Profiles Oceania Pty Ltd, con 300 mq di showroom, uffici e magazzino – ed è stata ampliata la sede principale di Asolo (Treviso) con un nuovo edificio di 2500 mq2, adibito a stabilimento produttivo e magazzino automatizzato.
“La nostra crescita non va misurata solo con strumenti quantitativi – commenta Dennis Bordin, presidente di Progress Profiles – va riconosciuto a tutto il team, dalla direzione ai dipendenti, dai collaboratori ai magazzinieri, un grande merito: sapersi innovare ogni giorno per rispondere alle esigenze del mercato, condividendo i nostri valori e impegnandosi a soddisfare al meglio la clientela. Sono molto orgoglioso del nostro ultimo investimento in innovazione tecnologica: 2 milioni di euro per uno speciale macchinario che consente di riprodurre le numerose nuance del legno e di Ppersonalizzare le finiture all’infinito. Al mondo ne esistono pochi esemplari.” La formazione è un altro fiore all’occhiello dell’azienda trevigiana che solo nel 2016 ha formato oltre 4000 addetti con corsi e workshop gratuiti in Italia e all’estero, sostenendo le spese di trasferimento di architetti e posatori.
Forte di oltre 30 anni di attività, il brand Progress Profiles è riconosciuto a livello mondiale e raggiunge oltre 60 paesi, offrendo una gamma di 13.000 articoli. Tuttavia, sebbene il mercato estero registri una significativa quota del 34% di fatturato, consolidato dall’apertura di sedi a Melbourne, Dubai e Randolph, nel New Jersey, il cuore pulsante rimane in Italia. “Investire e creare occupazione in Italia in questi anni non è certamente facile – aggiunge Bordin – di solito le aziende preferiscono aprire stabilimenti all’estero; noi continuiamo a produrre in Veneto, ad Asolo, perché crediamo ancora nelle potenzialità del nostro paese e perché vogliamo promuovere il vero Made in Italy, connubio perfetto di design, ricerca tecnologica e qualità dei materiali impiegati, valore aggiunto di cui esserne fieri.”