Secondo l’International construction costs Index, New York è la città pià cara al mondo dove costruire un edificio. Ma non c’è tanto da stare allegri: Milano è al 16esimo posto, molto prima di città come Tokyo o Amsterdam. Dopo New York, la classifica del costo vede Hong Kong e Ginevra, mentre Londra ora è quarta (l’anno scorso era seconda), ma a causa della discesa della sterlina. Secondo l’indice elaborato da Arcadis, società di progettazione e consulenza per le risorse ambientali e gli asset immobiliari, però, tra le città italiane solo Milano è inclusa nel report e scende al 16esimo posto dal 14esimo, «in seguito a un aumento del prezzo medio di costruzione inferiore a quello delle altre città europee». Secondo Arcadis, «i dati rilevati nel capoluogo lombardo, da un lato, testimoniano la vivacità del mercato dell’edilizia locale che però determina l’incremento dei costi di costruzione ma, dall’altro, tale incremento, proprio in quanto più contenuto rispetto a quello di altre città europee, rende Milano attrattiva di nuovi investimenti e in grado di poter beneficiare della crescita del settore che le previsioni relative al Vecchio Continente stimano pari al 2,6% annuo». In generale, in ogni caso, le variazioni in classifica rispetto al report 2016 sono riconducibili principalmente al clima di instabilità economica, politica e sociale registrato un diverse aree del mondo e capace di condizionare, contraendolo, il mercato delle costruzioni nel suo complesso.
Per quanto riguarda l’Europa, «nonostante il calo dei prezzi dell’energia, la crescita del settore, dove c’è stata, è stata debole» e «il quadro europeo resta sostanzialmente stabile». Dopo Londra, nella top ten ci sono Macao, Copenhagen, Stoccolma, Francoforte, Parigi e Vienna.