Si chiama White in the city ed è la rivoluzione in bianco che ridipingerà Milano. White in the city è un progetto che coinvolgerà alcune delle più prestigiose location di Milano: Accademia di Belle Arti di Brera, Pinacoteca di Brera, Palazzo Cusani, l’ex chiesa di San Carpoforo e Class Editori Space, ognuna con una diversa declinazione e interpretazione ma legate in un unico itinerario che racconterà il bianco nelle sue mille sfaccettature cromatiche e simboliche.
Il colore bianco è storicamente simbolo di benessere, sostenibilità e tranquillità; non un punto di partenza ma un punto di arrivo che coinvolge tutte le discipline di progetto, dall’architettura alle arti visive, dal design al fashion. Si analizzeranno tutte le aree socio-culturali legate all’essere, al vivere, all’abitare, al contemplare, per delineare una dimensione del bianco che informi, trasformando l’ambiente quotidiano in luogo del benessere.
Nell’ormai universalmente riconosciuto quartiere di Brera, uno dei punti focali della Milano Design Week (4-9 aprile 2017), White in the city occuperà i quattro più bei gioielli architettonici e luoghi di riferimento della cultura milanese. La Pinacoteca di Brera, l’Accademia di Belle Arti di Brera, la ex chiesa di San Carpoforo e Palazzo Cusani saranno la cornice prestigiosa di installazioni dei maestri del design e dell’apporto creativo di grandi architetti, identificate dall’uso del bianco nelle diverse espressioni.
Il percorso espositivo prosegue nel centro di Milano, Corso Italia, in un insolito giardino e un loft nel Class editori Space, che farà da coreografia alla mostra White Young. I designer coinvolti nella mostra sono giovani, principalmente affermati a livello internazionale, che racconteranno la loro interpretazione del colore bianco come elemento vitale e innovativo di una società ecosostenibile. I progetti saranno di scala differente, dalle installazioni architettoniche dei grandi protagonisti del design agli oggetti di uso quotidiano, dagli ambienti ai piccoli accessori per la persona in un perfetto equilibrio tra arte e design. L’obiettivo di “White in the city” è creare una nuova consapevolezza che permetta di scegliere il bianco non solo per emozione o retaggio storico ma, anche, attraverso una scelta ragionata. Il bianco assumerà di volta in volta, nelle diverse location coinvolte, un aspetto immateriale o tangibile.
L’impegno di Oikos
Claudio Balestri, imprenditore, una vita dedicata alla ricerca delle più innovative soluzioni cromomateriche ecosostenibili per l’architettura, il design, l’arte. Fondatore e Presidente di Oikos–il colore del benessere (main sponsor di “White in the city”) è stato creatore e promotore di eventi che hanno permesso di far incontrare il colore e la materia con l’architettura, il design, l’arte, la cultura. Ricordiamo la spettacolare esperienza di Palazzo Cusani o quella dello scorso anno all’attico di Torre Velasca, dove migliaia di persone hanno potuto vedere lo splendore della storica Torre, icona milanese, e soprattutto uno spaccato del nuovo skyline di Milano. Sempre attento alle innovazioni, e spinto dal forte desiderio di offrire alla città di Milano e ai visitatori della Design Week più importante nel mondo, ha proposto di dedicare al White, il colore Bianco, un approfondimento e una visione sviluppata su più ambiti. Idea maturata e sviluppata con alcuni amici, collaboratori, fra cui Giulio Cappellini noto e stimato designer in tutto il mondo. Insieme hanno deciso di condividere questa impegnativa sfida. “White in the city”, il risultato di talenti italiani che permetterà di far incontrare diverse visioni, culture, artisti, architetti, designer, imprenditori, studenti, normali cittadini in un contesto dove la qualità, le eccellenze si daranno appuntamento in un confronto senza precedenti che pervaderà i sensi del visitatore. Il bianco motore di trasformazione per il benessere dell’ambiente e del vivere quotidiano.
Con la partecipazione di…
Art Director: Giulio Cappellini, curatore
Pinacoteca di Brera:
Stefano Boeri Architetti, David Chipperfield Architects, Studio Libeskind, Aires Mateus Associados , Studio Marco Piva, Patricia Urquiola, Zaha Hadid Architects
Palazzo Cusani:
5+1AA Alfonso Femia-Gianluca Peluffo, Alberto Apostoli, Studio Asia, Caberlon Caroppi Italian Touch Architects, Raffaella Laezza Underarchitecture, Studio Mamo, Jasper Morrison, Studio Rotella, Studio Svetti