Anche il legno può essere utilizzato per le opere speciali

Con il Decreto del ministero delle Infrastrutture dell’11 novembre 2016 relativo alla riorganizzazione delle opere superspecialistiche (Sios), l’OS32 è stata inserita tra le opere speciali così come meglio definito dall’art. 89 del Nuovo Codice degli Appalti. Secondo Federlegno, si tratta di un riconoscimento che assume un significato particolare e che parte da lontano grazie all’impegno di FederlegnoArredo, sostiene Emanuele Orsini presidente di Assolegno: «Grazie alla fondamentale e instancabile opera di sensibilizzazione della Federazione nei confronti delle istituzioni e al lavoro del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, possiamo affermare che oggi le imprese del comparto legno strutturale sono finalmente tutelate da un impianto normativo che riconosce le strutture di legno quali opere speciali, e che dà la possibilità all’intero settore di crescere nel rispetto dei requisiti di qualità del costruito, così come richiesto dalla Committenza Pubblica».

Il dettaglio della struttura in legno
Il dettaglio della struttura in legno

Da oggi, grazie a tale modifica, l’affidatario dei lavori in possesso della qualificazione nella categoria di opere generali non potrà più eseguire direttamente le opere in legno, ma dovrà avvalersi di imprese aventi la qualificazione OS32 richiesta in base all’importo della gara. Inoltre, se l’importo delle opere in legno supera il 10% dell’appalto, la compagine appaltatrice è vincolata a organizzarsi secondo una specifica Associazione Temporanea di Imprese (ATI), considerando così in modo paritetico “imprese generali” e le imprese del settore “legno strutturale”. Inoltre, vista la rilevanza tecnologica dei lavori per tutte le categorie individuate come superspecialistiche è fatto divieto di avvalimento.

Sempre secondo Federlegno, il decreto del ministero delle Infrastrutture va oltre: il legislatore infatti, in ragione della specificità delle SIOS, definisce dei requisiti di specializzazione che comprendono la formazione continua del personale tecnico e, laddove pertinente, la presenza di adeguati stabilimenti industriali.

«Si tratta di un passo fondamentale per tutta la filiera del settore legno strutturale e che rende merito a tutte quelle imprese che con il loro lavoro quotidiano hanno fatto della serietà e della qualità del costruito il loro punto di forza all’interno del mercato nazionale e internazionale», sostiene Roberto Snaidero, presidente FederlegnoArredo.

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