Dato che negli ultimi anni sono calati i prezzi degli immobili, non stupisce che anche le annualità necessarie per acquistare un appartamento siano calate. Lo calcola l’ufficio studi di Tecnocasa, network immobiliare secondo cui oggi, in media, per comprare un appartamento servono 6,3 annualità di stipendio. Naturalmente questo è un calcolo medio, perché dipende dalla consistenza dello stipendio e dalla tipologia di immobile.
In questo caso l’analisi si basa sui dati raccolti dalle agenzie affiliate Tecnocasa e Tecnorete, su un prezzo al metro quadro di un immobile medio usato di 85 metri quadri e delle retribuzioni contrattuali annue di cassa per dipendente (al netto dei dirigenti) a tempo pieno, per attività economica e contratto, al lordo delle trattenute fiscali e previdenziali, ricavate dalla banca dati Istat. Non solo: Tecnocasa ipotizza che l’intero stipendio sia utilizzato per acquistare la casa, aspetto poco probabile. L’agenzia, inoltre, non specifica quale livello di stipendio. L’Istat indica in 6857 euro la retribuzione di cassa per dipendente (impiegato) nel secondo trimestre del 2016. Moltiplicando per 13 questa cifra si arriva a 89141 euro.
Secondo Tecnocasa, comunque, tra le grandi città a Roma continua la discesa verso la soglia delle 10 annualità, dopo che nel 2007 aveva toccato quota 14,8. Al secondo posto c’è Milano, le cui 9,1 annualità del 2015 si sono confermate anche in questa prima parte del 2016, seguita da Firenze con 8,6 annualità (+0,1 rispetto all’anno scorso). A Palermo e Genova, invece, ne servono rispettivamente3,9 nel capoluogo siciliano e 4,4 nella città della Lanterna.
Se si confrontano i valori attuali con quelli di dieci anni fa, si evince che a livello nazionale la differenza è stata più consistente, infatti si è passati da 10,2 annualità nel 2005 a 6,3 nella prima parte del 2016. In questo lasso temporale Bologna e Napoli hanno avuto le variazioni più consistenti, rispettivamente con -5,3 e -5,2 annualità. Diminuzione importante anche a Milano, che in dieci anni ha visto un calo di 4,6 annualità; Roma, Firenze e Bari, invece,restano in linea con il dato nazionale (-3,9). La città che mantiene più stabili i propri valori è Palermo (-2,5 annualità).