È passata una settimana dal terremoto che ha squarciato il Centro Italia. Erano le 3.36 del 24 agosto quando una scossa di magnitudo 6.0 ha distrutto Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, Pescare del Tronto e tante altre piccole frazioni. I morti accertati sono 293, i feriti oltre 300, ma il bilancio continua a essere solo provvisorio. Da una settimana Protezione Civile, Vigili del Fuoco, forze dell’ordine e volontari lavorano per salvare vite e per ricostruire. La macchina politica si è messa in moto senza fare troppi proclami e le polemiche sono arrivate puntuali, tra adeguamenti antisismici mancanti, fondi non destinati a lavori di puntellamento e chi più ne ha più ne metta. Colpa della natura o della mano dell’uomo? In questo marasma, e davanti a tanti interrogativi, urgono serietà, contenuti e soluzioni. Di una di queste soluzioni ne avevamo parlato a luglio, presentando il progetto europeo Elissa di ingegneria antisismica, capace di dare alla luce un prototipo di casa che resiste anche ai terremoti più violenti.
Al progetto, a cui ha contribuito Knauf, ha visto i test condotti all’Università Federico II di Napoli: le strutture realizzate resistono anche a sismi con potenza pari al 150% di quello dell’Aquila. L’edificio, in scala 1:1, ha resistito perfettamente a una sequenza di shock sismici crescenti, di potenza notevolmente superiore a quello che ha colpito e distrutto L’Aquila. Il progetto è europeo, si chiama Elissa, e ha dovuto affrontare una sfida epocale: trovare e testare nuove soluzioni per un’edilizia anti terremoti, energicamente efficiente, ecocompatibile, economica, resistente a fuoco e sismi e isolata acusticamente e termicamente.
Al progetto hanno partecipato aziende e Atenei di cinque diverse nazioni e l’Italia ha avuto un ruolo di leadership dando un notevole contributo in termini di competenze tecnico-scientifiche, come testimonia Raffaele Landolfo, direttore del Dipartimento di strutture per l’ingegneria e l’architettura dell’ateneo e responsabile dei test di resistenza sismica: “In Italia, e in particolare all’Università Federico II di Napoli, siamo all’avanguardia nello studio di soluzioni per un’edilizia capace di resistere ai più forti eventi sismici; questa eccellenza, indiscussamente riconosciuta anche in ambito europeo, ha fatto sì che al nostro dipartimento venisse affidata la guida del progetto Elissa relativamente all’elaborazione di soluzioni antisismiche e al loro test finale, che oggi è stato superato con successo”.
Secondo Claudia Chiti, direttore Tecnico di Knauf Italia e responsabile di numerosi progetti di edilizia innovativa e sperimentale, “con il lavoro coordinato di questo pool di aziende e università abbiamo dimostrato che un’edilizia nuova, più razionale e più sicura è possibile e già a portata di mano. Sfruttando tecnologie innovative ma disponibili già oggi, come le lastre, i solai e gli isolamenti, e integrandole in modo adeguato con le soluzioni di altre aziende, tra cui gli importanti profili di Cocoon, abbiamo dimostrato che è possibile costruire abitazioni migliori abbattendo i costi fino al 15% e riducendo drasticamente anche i tempi di costruzione”, sintetizza Chiti.
Strutturalmente la casa del futuro frutto del progetto Elissa si basa su un sistema in profili di acciaio leggero, modulare e componibile, studiato dalla svizzera Cocoon. Per le partizioni perimetrali sono state usate lastre Knauf Aquapanel in cemento leggero mentre quelle interne sono state realizzate con lastre Diamant e soluzioni isolanti termico/acustiche Knauf Mineral Wool. Con questa struttura è stata riprodotta in scala 1:1 un’abitazione su due piani, tanto resistente quanto leggera (appena 10 tonnellate), che sulla piattaforma vibrante dei laboratori dell’Università Federico II di Napoli è stata sottoposta a una sequenza di shock sismici crescenti, la cui potenza massima è arrivata al 150% di quello che ha colpito L’Aquila nel 2009. L’edificio ha sopportato perfettamente le ripetute accelerazioni, fino al valore di 1g, provocate della tavola vibrante, superando con successo i numerosi stress a cui è stato sottoposto e non dando il minimo cenno di cedimento neppure nei punti più critici di giunzione. “Questo era il test finale del progetto Elissa, che ha dimostrato come, dopo migliaia di anni, sia finalmente possibile avere un’alternativa al mattone e che grazie alle tecnologie oggi disponibili è finalmente possibile costruire abitazioni confortevoli, sicure, economiche e soprattutto ecocompatibili”, ha commentato Maria Founti, docente alla National Technical University di Atene e coordinatore europeo del progetto Elissa.
* Il video mostra uno dei molti test sismici a cui è stata sottoposto l’edificio, costruito a secco con tecnologie Knauf. La potenza massima del sisma simulato è stata pari al 150% di quello che ha colpito L’Aquila nel 2009.