Il prefabbricato è il futuro del mercato immobiliare e dell’edilizia residenziale. Già, perché le case del futuro si costruiscono in fabbrica in meno di 48 ore grazie ai robot. A delineare le nuove frontiere abitative è Thomas Bock, professore della Tum University di Monaco di Baviera, riconosciuto a livello internazionale come pioniere nel mondo della ricerca e della robotica. Direttore di dipartimento e responsabile di numerosi progetti di robotizzazione nelle costruzioni, studia da anni le nuove tipologie costruttive completamente robotizzate, oltre ad aver già realizzato robot e sistemi in ausilio agli anziani per consentire loro di vivere nella propria casa con un continuo monitoraggio da parte di centri di assistenza medica.
La robotica industriale (o meglio, la produzione di case a livello industriale) è il futuro del mercato dell’edilizia. In Giappone, già dal 1992, è stata inaugurato la produzione in serie delle abitazioni: la casa viene prodotta in serie, su una catena di montaggio, come fosse un semplice oggetto. A rendere possibile tale ciclo produttivo ci pensano i robot. Già oggi, in appena 45 ore ( meno di due giorni!) viene completato un prefabbricato.
Per di più tali prefabbricati vengono costruiti secondo uno procedimento estremamente razionale: qualora sorgesse un problema nella produzione, si ferma tutta la macchina produttiva, si risolve l’intoppo (che ha riguardato a cascata tutta la produzione) e dunque si procede fino al termine assicurando il risultato: in questo modo il livello di collaudo è estremo e tutti i prefabbricati sono sfornati perfettamente, dopo appunto verifiche molto rigide. Il sistema produttivo occidentale corre invece in modo diametralmente opposto: il controllo viene fatto solo alla fine.
Una casa di 50 metri quadri, prodotta come detto in 45 ore, sarà assemblata in meno di 4! E ancora, queste case presentano un ulteriore grosse vantaggio: possono essere riportare in fabbrica e modificate (per non parlare del processo di demolizione facilitato). E il passo successivo sarà quello di customizzare il prodotto, ovvero adattarlo alle richieste del cliente. In più, le sfide che ci presenta il futuro – per non dire presente – hanno un denominatore comune: la qualità delle abitazioni e dunque qualità della vita. In Giappone il 90/95% delle case è prefabbricata in legno è la qualità estetica non è certo la prima peculiarità di un prodotto in serie, quando invece il concetto di bellezza e la pietra sono dominanti in Occidente.