Non c’è solo la riqualificazione energetica, che riguarda 8 milioni di edifici. Le abitazioni residenziali in Italia sono da riqualificare anche per problemi di umidità, rumore, strutture danneggiate, sovraffollamento.
Secondo l’istituto di ricerca Nomisma, in Italia su 12,2 milioni di edifici residenziali almeno 8 milioni sono in classe energetica G, cioè il gradino più basso della scala che misura l’efficienza (o, meglio l’inefficienza). Per questa ragione queste abitazioni consumano gasolio per riscaldamento dieci volte di più di quanto dovrebbero. Ma a guardare il grafico (in basso), che si basa sugli ultimi dati Istat disponibili al 2008 – ma la situazione da allora non è cambiata – si può visualizzare come i problemi del patrimonio edilizio residenziale non siano solo quelli legati alla dispersione del calore o, al contrario, della incapacità di difendersi dai raggi solari.
Ma la riqualificazione dei centri urbani sarebbe da intraprendere a prescindere dall’efficienza energetica. Scarsa luminosità, spazio insufficiente, abitazioni sovraffollate, umide, con eccessivi rumori e afflitte da problemi di inquinamento, fino ad arrivare al caso limite – ma non così infrequente – di edifici con parte delle strutture danneggiate: ce n’è abbastanza per comprendere come i bonus per l’efficientamento, rinnovati di anno in anno, siano solo una piccola parte della soluzione. Il vero obiettivo non è solo quello di adeguare lo standard energetico, ma di far salire gli edifici italiani agli standard di un Paese civile.
Nel grafico, sono riportati i maggiori problemi riscontrati nel patrimonio abitativo italiano suddivisi per tipologie di appartenenza, ubicazione e status familiare su dati Istat (clicca sull’immagine per ingrandire).
Legenda:
eccessivi rumori
inquinamento
abitazione sovraffollata
spazio insufficiente
scarsa luminosità
abitazione con umidità
abitazione con strutture danneggiate