L’edilizia frena a marzo, urge housing sociale

Nonostante i bonus casa, l’edilizia non decolla. I segni di ripresa durano poco e poi arriva una nuova doccia gelata: l’Istat conferma che la crisi è ancora viva. La produzione nel settore edile è calata a marzo dello 0,7% e, su base annua, dello 0,4%. L’indice del costo della produzione di un fabbricato a scopo residenziale è cresciuto dello 0,5%, mentre sono in tendenza al ribasso i costi per costruire un tronco stradale munito di tratto in galleria (-1,4%) e quello per costruire un tronco stradale senza tratto in galleria (-1,8%). Insomma, nonostante tutto le costruzioni restano al palo: la crisi del mattone può forse essere affrontata solo con iniziative di carattere strutturale. Grandi investimenti, per esempio, le social housing, che sembrano essere allo studio del ministero delle Infrastrutture di Graziano Delrio, ma non sono ancora stati annunciati. Forse i dati di marzo possono spingere il governo ad accelerare le iniziative, ora che dalla Ue è giunto il via libera alla tanto invocata flessibilità, che si traduce nella possibilità di spendere più soldi. La cura è urgente.

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Una frenata che è stata confermata anche dall’Ance: «Siamo un po’ preoccupati: negli ultimi mesi dell’anno scorso eravamo un po’ più fiduciosi e ottimisti sulla ripresa, ma dai dati dei primi mesi dell’anno la ripresa mostra luci ed ombre», ha commentato il presidente dei costruttori, Claudio De Albertis. Dagli ultimi dati del Centro studi dell’Ance emerge infatti che dopo la crescita registrata nel biennio 2014-2015, nei primi tre mesi dell’anno i bandi di gara per lavori pubblici segnano un calo del 13,5% nel numero di gare bandite e del 35,4% dell’importo posto in gara. Nel complesso si tratta di circa 560 bandi pubblicati in meno per un minor importo posto in gara di 1,7 miliardi. In particolare, le riduzioni interessano tutte le classi di importo ad eccezione della fascia 50-100 milioni di euro. Stenta a ripartire anche l’occupazione nel settore: «I dati che ci arrivano dalle Casse edili mostrano una piccola flessione, ma non sono così preoccupato, sono assestamenti», ha detto De Albertis.

Claudio De Albertis
Claudio De Albertis

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