Meno tasse alle imprese con qualche taglio intelligente

Dice il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, punta il dito sul fardello che frena le imprese: l’eccessivo carico fiscale. Che è determinato dal costo della spesa dello Stato. «La spesa pubblica corrente nel 2015 si è ridotta soltanto per effetto del minor costo per interessi. Mentre, per il resto, gli sforzi fatti non sono stati assolutamente sufficienti. Tant’è che, negli ultimi venti anni, la pressione fiscale è passata dal 40,3% al 43,3%. Ci sono, poi, sperequazioni fiscali territoriali che penalizzano fortemente le nostre imprese. Sperequazioni e tasse alte che queste imprese non vogliono e non possono più sopportare», ha scandito il numero uno dei commercianti. Occorre, dunque, ridurre la spesa per poter abbassare le tasse: continuare ad accumulare deficit significa solo rimandare (e aggravare) il problema, non trovare una soluzione. Il defenestrato commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, per la verità aveva messo a fuoco diversi eccessi di spesa che potrebbero essere tagliati. Purtroppo, dopo essere stato rispedito al mittente (il Fondo monetario), Cottarelli è stato anche ridicolizzato, con l’idea che le sua ricetta sarebbe quella di risparmiare sull’illuminazione pubblica (in effetti aveva calcolato in 300 milioni i risparmi ottenuti spegnendo un po’ di fari inutili nelle città). Peccato che né il governo, né il Parlamento abbiano seguito una delle sue indicazioni, eccetto il meritorio taglio delle auto blu. Un esempio: dalle sinergie fra i corpi di polizia si potrebbe ottenere più sicurezza (di questi tempi purtroppo ce n’è bisogno), ma si potrebbe risparmiare parecchio. Per Polizia, Carabinieri e Fiamme Gialle si spendono circa 20 miliardi l’anno. Non solo: ci sono in Italia più tutori dell’ordine rispetto ad altri paesi. Basti pensare che secondo i dati Eurostat nel 2012 rispetto all’Italia avevano più unità di polizia ogni 100mila abitanti solo Cipro, la ex Jugoslavia, la Turchia, la Spagna, la Croazia, la Grecia e la Serbia.  Secondo le stime di Piero Giarda, professore alla Catolica, attualmente presidente di Bpm e uno degli ex esperti deputati alla spending review, rendere più efficienti le diverse polizie (anche senza sinergie) si potrebbero risparmiare 1,7 miliardi. euro

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