I cinesi non conoscono le mezze misure. Anzi, amano il gigantismo. Sarà perché il Paese è enorme e la popolazione anche, il gusto dell’esagerazione si riflette anche sulla nuova architettura. E non è un caso se la Cina è diventata famosa per la quantità di edifici di recente costruzione dalle forme bizzarre o dalle dimensioni, spesso in altezza, notevoli. La manna per gli architetti che ottengono incarichi inimmaginabili in Occidente, sembra destinata a finire presto. Infatti, il governo centrale vuole limitare non solo la xenofilia dilagante, ma anche questa tendenza alla sperimentazione costruttiva, perché estranea alla loro tradizione culturale. Insomma, vietato farlo strano o troppo alto. Già nel 2014, il presidente Xi Jinping aveva criticato pesantemente la sede della China Central Television a Pechino, un grattacielo progettato da RemKoolhaas. Un segnale dei profondi cambiamenti culturali in atto per reprimere la corruzione, visto che in Cina l’architettura è sempre stata un mezzo per ostentare ricchezza e potere. Eppure, per i cittadini comuni, non solo per i committenti, si tratta anche di orgoglio nazionale, della volontà di costruire e vivere guardando al futuro. Questo impulso potrebbe essere più forte di qualsiasi appello alla moderazione estetica.