A disposizione ci sono 900 milioni di euro, 700 per privati e imprese e 200 per amministrazioni pubbliche, cooperative e società di patrimonio pubblico: è il nuovo Conto termico 2.0. Dopo un anno di attesa (doveva entrare in vigore entro il 31 dicembre 2014), finalmente il testo è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e ora manca solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale perché diventi effettivo. Cosa cambia rispetto al decreto del 2012 e alla bozza presentata nello scorso novembre? Con il nuovo meccanismo diventa più semplice per la PA prenotare l’incentivo e tra i beneficiari ci sono anche le cooperative sociali e le società di patrimonio pubblico. E per le sole pubbliche amministrazioni sono stati aggiunti tre nuovi interventi:
- L’installazione di sistemi per la gestione e il controllo degli impianti termici ed elettrici (building automation).
- L’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore.
- La sostituzione dei sistemi di illuminazione con prodotti più efficienti e la trasformazione degli edifici in Nearly Zero Energy Buildings (Nzeb).
Inoltre, sono aumentati gli incentivi per il solare termico e la taglia massima degli impianti passa da 1 MW a 2 MW. Ed è stato innalzato al 65% l’incentivo per le ristrutturazioni che trasformano gli edifici della Pa a energia quasi zero e per la sostituzione dei sistemi di illuminazione con dispositivi efficienti. Se l’ammontare non è superiore a 5mila euro il Gse lo corrisponde in un’unica rata, altrimenti può essere erogato in un periodo variabile tra i due e i cinque anni e, in ogni caso, non può superare il 65% delle spese sostenute.