Si chiama Daqri, è un concentrato di alta tecnologia, e sebbene possa essere molto utile nel settore edile non è un robot. Anzi, è uno strumento che potrebbe qualificare ancora di più il lavoro di un operatore, manovale, operaio o muratore. Infatti, il casco intelligente presentato al Ces 2016, la più grande fiera al mondo di elettronica di consumo, che si tiene a Las Vegas ogni anno, consente a un utente di vedere una realtà aumentata, ossia il mondo reale sovrapposto con le immagini del computer. Con la sua visiera blu antigraffio, è stato creato proprio per chi lavora in ambienti come le piattaforme petrolifere, gli impianti di trattamento delle acque o i cantieri. A che cosa serve? Ad aumentare la produttività, l’efficienza e la sicurezza, ha spiegato il suo inventore Brian Mullins, che lo ha progettato per applicazioni industriali con uno studio durato quattro anni, poiché sul mercato la realtà aumentata era sviluppata solo per oggetti di intrattenimento, come i giochi.
Come funziona: è dotato di un processore Intel Core M7 di sesta generazione e di una sofisticata tecnologia di rilevamento, composta dal programma di elaborazione IntelliTrack e telecamere di navigazione a 360 gradi RealSense, che in pratica consentono una scansione simile ai raggi X. In questo modo il software collegato anche ai sensori, cattura e registra in tempo reale l’ambiente in cui si trova l’operatore raccogliendo informazioni utili, dalla lettura delle valvole ai dati termici, fino alla visualizzazione dell’interno di elementi strutturali, per esempio di un tubo. Inoltre, la società ha inoltre sviluppato un suo programma, Daqri 4D Studio, per la sincronizzazione del casco con altri programmi per poter mostrare a chi lo indossa istruzioni o procedure di sicurezza, o oppure collegarlo a un software di Building Information Modeling (Bim). Non solo, poiché il dispositivo sa come ci si sposta attraverso uno spazio, potrebbe anche mappare l’ambiente circostante e creare una ricostruzione 3D di un impianto. Insomma, con queste funzioni potrebbe davvero cambiare il modo di lavorare.