Lo smaltimento dei materiali da costruzione come il cemento e di altri rifiuti nelle demolizioni è problema, ambientale ed economico. Non a caso esistono delle direttive europee che ne indicano le linee guida. Inoltre, i macchinari generalmente usati per queste attività di distruzione depositano nell’atmosfera detriti e polveri sul terreno. Dalla Svezia però arriva una soluzione più efficiente, almeno per quanto riguarda il cemento. Si tratta di un robot che divora il calcestruzzo e lo ricicla separandolo dalle barre di acciaio che si trovano all’interno e dagli elementi strutturali delle mura durante l’attività di demolizione, senza generare nuvole di polvere. L’obiettivo? Mangiarne fino all’ultimo pezzo. Ero, questo il nome dal termine inglese erosion, è stato progettato da Omer Haciomeroglu ed è stato premiato all’International Design Excellence Awards (Idea).
Funziona così: prima viene collocato di fronte alla struttura per eseguire una scansione delle mura e determinare il modo in cui deve essere eseguita l’operazione. Infatti, il sistema è in grado di capire quando conviene polverizzare o smantellare passo dopo passo la costruzione. In entrambi i casi lo fa con getti d’acqua a pressione per fratturare le micro-crepe già presenti sulla superficie del cemento e ne aspira i rifiuti. In pratica, tra getto e aspirazione, separa gli elementi con una centrifuga e ne ricava un componente da riutilizzare come aggregato pronto per essere confezionato e spedito alle imprese che fabbricano materiali da costruzioni. Con l’acqua riciclata sia il cemento che le barre di acciaio vengono puliti, tagliati e inviati per la fusione o il riutilizzo in nuovi prodotti. Questo sistema di separazione dei materiali rende lo smantellamento di un edificio un processo più pulito ed efficiente. Un solo dispositivo, in teoria più facile da gestire e meno energivoro di altri macchinari pesanti che devono trasportare i rifiuti agli impianti di distruzione.