Dal recente vertice sul clima di Parigi, è emerso con forza il ruolo dell’edilizia nell’accelerazione delle politiche di decarbonizzazione. Secondo un’analisi elaborata per l’Italia dall’Enea e dalla Fondazione Mattei nell’ambito del progetto internazionale Deep Decarbonization Pathways, il settore residenziale potrebbe contribuire al 2050 con un taglio del 90-95% delle emissioni climalteranti. In pratica, gli interventi “spinti” sull’edilizia consentirebbero di risparmiare al 2030 e al 2050 rispettivamente 15 e 30 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio l’anno. Si tratta di un’ulteriore indicazione dell’importanza di avviare su larga scala, nella fase che si apre dopo Parigi, il passaggio alla riqualificazione spinta (Deep Renovation) di interi edifici. Questa la sfida dell’edilizia dei prossimi anni. In questo contesto Green Building Council Italia punta ad accompagnare la trasformazione del mondo delle costruzioni fornendo strumenti di misura delle prestazioni energetico e ambientali riconosciuti internazionalmente. «Una prima opportunità riguarda l’edilizia pubblica, che dal prossimo anno potrà accedere ad incentivi del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica Nzeb», secondo Gianni Silvestrini, presidente di Green Building Council Italia. Un obiettivo, quelli degli edifici a energia quasi zero, raggiungibile anche con la certificazione Leed, pratica riconosciuta in oltre 155 paesi nel mondo.