Qual è la temperatura più adeguata all’interno di una casa? Tra i 21 gradi in inverno e i 25 in estate, con un tasso di umidità che varia dal 45 al 55%. La regola generale vale anche per un edificio completamente autonomo energeticamente, realizzato con un metodo costruttivo sostenibile senza rinunciare agli elettrodomestici più comuni. È il progetto Biosphera2.0, promosso da Aktivhaus, Politecnico di Torino DAD, Università della Valle d’Aosta – Université de la Vallée d’Aoste, Zephir (Zero Energy and Passivhaus Institute for Research), Minergie e Pefc (Programme for Endorsement of Forest Certification) e il patrocinio della Regione Valle d’Aosta. Dove sta la differenza con altre iniziative simili? Nel fatto che si basa sulle reazioni del nostro organismo e della nostra pelle, giusta quantità di luce compresa. L’obiettivo è quello di creare modulo abitativo utilizzando i dati sulla temperatura dell’aria e dei muri, sull’umidità, la qualità dell’aria e la presenza di particolato, ma anche informazioni relative alle reazioni fisiologiche ed emotive degli abitanti condizionate dall’ambiente come temperatura corporea, conduttività della pelle, battito cardiaco. Informazioni raccolte e monitorate per più di 12 mesi dal Politecnico di Torino e messe a disposizione di 100 studenti di architettura e ingegneria provenienti da diversi atenei italiani. I giovani, suddivisi in 15 team, hanno partecipato a un workshop organizzato dal gruppo Woodlab del Politecnico di Torino e la start up Be-eco – spin off dell’ateneo torinese. Risultato? In 24 ore gli aspiranti ingegneri e architetti hanno realizzato dei modelli, di cui uno, Elio, disegnato da Giulia Azaria, Valeria Bosetto, Marco Casaletto, Matteo Cilia, Karen Rizza, Jasser Salas Castro e Simone Vacca D’Avino, è stato proclamato il vincitore.
Il prototipo Elio servirà come linea guida per realizzare un modulo abitativo costruito secondo lo standard Passivhaus e Minergie con le tecnologie disponibili per ottenere la massima efficienza energetica e comfort. Per esempio i frangisole AR92 a lamelle orientabili applicati all’interno del sistema monoblocco isolante TRAVframe, di Hella, azienda che partecipa come sponsor tecnico insieme a tante altre: Artuso Legnami, Be-eco, Fermacell, Internorm, Lape, Mezzi Termoidraulica, New Sermifer, Porcelanosa, Rockwool, T&T, Thermal Tecnology, ThermoEasy, Une, Xella, Zhender.
Nei prossimi mesi questa struttura architettonica verrà messa a punto con il contributo degli studenti vincitori e a febbraio installata a Courmayeur, sul piazzale di Skyway dove si trova la nuova funivia per il Monte Bianco, per poi essere trasferita a Torino, con la bella stagione a Rimini, per approdare infine a Lugano. La casa è itinerante per una ragione molto concreta, quella di sottoporla agli stress più duri: dalla località di montagna in inverno con temperature molto rigide che raggiungeranno con ogni probabilità diversi gradi sottozero, fino al caldo sole estivo di una cittadina sul mare. Non solo, poiché sarà anche abitato per certo periodo stazionerà a Torino, in modo da verificare la qualità dell’aria interna nel caso di installazione in un ambiente inquinato. Insomma, dai –10°C di febbraio a Courmayeur ai +40°C di agosto a Rimini, Elio con la giusta tecnologia può diventare la casa ideale.