Il bamboo può essere classificato come materiale rapidamente rinnovabile secondo i criteri Leed perché ha un ciclo di raccolta inferiore a 10 anni. Ma la varietà usata da Pavibamboo, azienda fondata nel 2008 da Lorenzo Peracchi e affiliata a Gbc Italia (Green Building Council), è il Mao Bamboo che si rinnova in soli cinque anni. Insomma, in poco tempe e sicuramente molto meno dei 30 anni necessari per la maggior parte dei legni più utilizzati. Ed ecco la novità: il parquet in bamboo, una secolare tradizione orientale sbarca in Italia. Flessibile, estremamente resistente e meno costoso del classico massello, il parquet Pavibamboo viene prodotto secondo standard di livello internazionale, che lo rendono una soluzione di qualità sia in ambito residenziale che nei grandi spazi pubblici. Disponibile in diverse finiture (oliato, grezzo o verniciato) e formati, con linee pensate anche per l’installazione su pavimenti radianti o in esterni, il parquet Pavibamboo è certificato Fsc (Forest Stewardship Council), il sistema forestale riconosciuto a livello internazionale che controlla la scelta delle materie prime e la lavorazione per rilasciare un attestato di sostenibilità. E infatti, le superfici sono trattate e incollate con finiture ecologiche di realtà europee leader di settore, come l’azienda svedese Bona. L’idea è quella di offrire una soluzione a basso impatto ambientale, che tutela la salute di chi lo sceglie per la propria casa.