Anche nell’edilizia la formazione è fondamentale. A maggior ragione in un settore dove dal 2007 sono stati persi 500mila posti. Per questo negli ultimi cinque anni circa 700mila tra operai, tecnici e altre figure, hanno frequentato le Scuole Edili. Di questi 136.511 sono stranieri e 44.619 donne. I dati emergono dal Rapporto 2015 Innovazione e formazione. L’edilizia oltre la crisi, elaborato dal Formedil e dal Cresme.
«Dal 2008 il nostro settore si è ristretto in maniera consistente. Meno investimenti, meno attività, meno lavoro», è l’analisi di Massimo Calzoni ed Enzo Pelle, presidente e vicepresidente del Formedil. «È dunque necessario puntare sulla formazione di base, mirata alle esigenze di valorizzazione delle competenze e di reinserimento della manodopera nel mercato del lavoro».
La formazione è anche un modo per guardare avanti, in un mercato che vede una debole ripresa. Per le costruzioni il Cresme prevede di investimenti in crescita dell’1% su novembre 2014, dello 0,3% a giugno 2015. Dal 2016 le previsioni sono tuttavia ben più ottimistiche. L’aumento degli importi delle gare pubbliche, della vendita delle macchine movimento terra, distribuzione termosanitaria, mercato immobiliare che ha chiuso il 2014 con un aumento del 3,6% delle compravendite: tutti gli indicatori segnalano la ripresa. Il nuovo ciclo per l’edilizia, il settimo, sarà però differente e basato su energy technology, gestione e riqualificazione del costruito, innovazione tecnologica. Insomma, attività che richiedono preparazione. Eppure anche la formazione ha avuto una crisi: dai 12.715 corsi attivi nel 2013 ai 12.322 nel 2014, con una diminuzione degli allievi da 164.325 a 144.527. Tuttavia l’interesse per i corsi è ancora vivo: guardando al 2012 i corsi sono comunque in aumento dell’11,8% e gli allievi del 9,4%.
I corsi Mics (Moduli integrati per costruire sicurezza) sono la più grande iniziativa italiana di formazione di massa in un settore economico. Nel 2012-2014 si è segnalato un aumento del 22% di questi corsi e del 36,8% degli allievi formati. Siamo dunque in una fase di maturazione e consolidamento dell’attività formativa delle Scuole Edili. Le imprese infatti, nonostante la crisi, continuano a investire nella formazione.